
Succede a Bergoglio, è stato eletto nel terzo scrutinio del conclave svolto nella Cappella Sistina, l’8 maggio 2025.
Dal 1927, anno della nostra fondazione, è il nono Santo Padre in carica. Non si tratta ovviamente di mondi paragonabili o mai direttamente entrati in contatto, se non per alcune visite della squadra nel corso del tempo in Vaticano. È interessante, però, contestualizzare e approfondire i momenti storici del Club in occasione di ogni conclave e nuova elezione di un Papa.
Quando l’Associazione Sportiva Roma vede la luce su iniziativa di Italo Foschi, la sede del Vaticano è governata da papa Pio XI, Achille Ratti, che era stato eletto cinque anni prima, nel ‘22. La prima partita ufficiale del Club sotto l’egida di Pio XI è Roma-Livorno 2-0 (Cappa e Ziroli), giocata al Motovelodromo Appio il 25 settembre 1927. Di fatto, anche la numero 1 della storia giallorossa.
Nel 1939 viene nominato Pio XII, al secolo Eugenio Pacelli. Della stessa famiglia nobile italiana a cui sarà intitolata Villa Pacelli sulla Via Aurelia, per anni quartier generale della famiglia Sensi. Pacelli si insedia il 2 marzo del ’39, la squadra giallorossa giocò tre giorni dopo a Campo Testaccio contro il Modena perdendo 1-0.
A Eugenio Pacelli, succede Giovanni XXIII, Giuseppe Roncalli. Siamo nel 1958, data del 28 ottobre. Il 2 novembre successivo si gioca Roma-Vicenza allo Stadio Olimpico, vittoria per 3-1 della squadra guidata da Gunnar Nordahl con i gol di Griffith, Da Costa e Lojodice. Il mandato di Roncalli si esaurisce in cinque anni, nel 1963. Dopo di lui arriva Papa Paolo VI, Giovanni Battista Montini.
È il 21 giugno. La Roma di Foni affronta il Basilea nella Coppa delle Alpi in trasferta il 23, a 48 ore dalla nuova elezione, battendo gli svizzeri per 4-1 grazie alle doppiette di Manfredini e Angelillo.
La fine del Pontificato di Paolo VI è datata 1978. Come successore viene annunciato Giovanni Paolo I, Papa Luciani. Data di elezione, 26 agosto 1978. Il 27 la Roma gioca in Coppa Italia contro l’Ascoli, scendendo in campo per la prima volta in un match ufficiale con il lupetto di Gratton sul petto, all’alba dell’ultima stagione del presidente Anzalone prima dell’epopea Viola. Anzalone che, comunque, presenta ai nastri di partenza il nuovo acquisto, Roberto Pruzzo, in attacco. Quello che diventerà il “Bomber” per antonomasia dei romanisti, inizia subito a fare il suo lavoro, ovvero i gol. E ne fa due, al debutto contro i bianconeri marchigiani.
Giovanni Paolo I scompare un mese dopo, il 28 settembre 1978. Il nuovo “Habemus Papam” viene diffuso in Piazza San Pietro il 16 ottobre, il nome comunicato al mondo è quello di Giovanni Paolo II, Karol Wojtyla. Si tratta del primo vescovo straniero dopo 450 anni. La Roma, intanto, il 22 gioca all’Olimpico in campionato contro il Bologna imponendosi per 2-0. De Nadai e Pruzzo sono i marcatori sul tabellino.
Wojtyla si spegne 27 anni dopo, il 2 aprile 2005. È il terzo millennio, il mondo è cambiato radicalmente e va molto più di corsa, soprattutto dal punto di vista della comunicazione. PC, cellulari, mail e sms sono già all’ordine del giorno. La scomparsa di Giovanni Paolo II viene vissuta come un evento globale e Piazza San Pietro si popola di persone come non mai nella storia. Anche per questo, tra le varie iniziative in segno di rispetto, si decide di fermare il campionato di Serie A per una settimana.
Ci vogliono 17 giorni per annunciare il successore. I cardinali decidono per il tedesco Joseph Ratzinger, papa Benedetto XVI. L’annuncio è datato 19 aprile. Il giorno dopo la Roma di Bruno Conti cade all’Olimpico contro il Siena, è un altro passo falso di una stagione negativa che si sistemerà solo alla penultima giornata in casa dell’Atalanta. Sono gli anni della gestione Sensi, di uno scudetto e una Supercoppa Italiana vinti quattro anni prima. Il 28 febbraio 2013, Ratzinger annuncia la rinuncia “al ministero di vescovo di Roma, successore di san Pietro”, con decorrenza della sede vacante il 28 dello stesso mese. Non era mai successo prima nel corso della Chiesa.
Viene convocato un nuovo conclave. Il 13 marzo 2013 la fumata bianca con l’annuncio di Papa Francesco. E la Roma gioca la prima partita nell’epoca del papato di Bergoglio il 17 contro il Parma. Vince 2-0, reti di Lamela e Totti. Il resto è cronaca di questi giorni. Ma è già storia con Papa Leone XIV, Robert Francis Prevost.