Ecco come il nostro coach ha commentato la partita con la Juventus.
Quando si perde così, la sconfitta lascia sempre l'amaro in bocca.
"Quando perdi una finale, l'amaro c'è sempre. Bisogna fare i complimenti alla Juve, soprattutto per l'atteggiamento che ha avuto, perché ha giocato una partita concreta, con tanta cattiveria agonistica. Noi ci abbiamo provato, forse cercando di giocare tecnicamente, però alla fine oggi questo ha pagato poco.
Rimane il rammarico per una traversa nel finale, che avrebbe potuto allungare la gara. Rimane il rammarico che, sull'1-1, avrebbe potuto portarci in vantaggio. Però, le finali sono queste qui: quando le interpreti con meno agonismo rispetto all'avversaria, è probabile che le perdi. E oggi è stato così".
I dati rivelano una supremazia totale della Roma, anche a livello territoriale. Linari ha detto che è mancata la fame: è così?
"È mancata quella cattiveria che invece la Juventus ha avuto, nei momenti determinanti, nelle situazioni nelle quali avremmo potuto fare gol, perché oggi ho contato sette, otto situazioni con la palla dentro l'area di rigore, e non abbiamo conquistato la seconda palla. Una palla che invece hanno conquistato loro, spazzando l'area. Ed era magari una situazione nella quale avresti potuto fare gol.
Quando ti succede così tante volte contro la Juventus, vuol dire che la partita l'hai anche fatta, però poi ci sono delle situazioni nelle quali devi essere determinata, devi essere cattiva. E probabilmente Elena (Linari, ndr) ha ragione: devi avere quella fame che ti fa vincere una finale".
Da cosa deve ripartire la Roma?
"Dobbiamo continuare a lavorare. Questa partita ci deve insegnare che non è sufficiente produrre tanto gioco, tante occasioni. Forse, questo è il momento di alzare l'asticella della determinazione, dell'agonismo, sul fatto di vincere delle partite sporche. Qualche volta l'abbiamo fatto, ma in occasioni come queste dobbiamo essere più cattive".
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