È stata la vittoria della sofferenza contro una squadra a cui è difficilissimo fare gol.
“Penso che loro non meritassero di perdere. Ovviamente, sono molto felice per i punti e perché ho percepito la squadra in difficoltà. Tecnicamente abbiamo sbagliato tanto, fisicamente ho visto della gente in difficoltà. C’è chi ha viaggiato tanto: Paredes, che è stato tra Argentina e Perù, e Ndicka e Aouar. Loro tre li ho visti in difficoltà e qualcun altro non è stato fine dal punto di vista tecnico.
E poi il Monza ha giocatori bravi e un allenatore bravo: ci ha messo in difficoltà per tutta la partita. Abbiamo vinto con il cuore e perché abbiamo fatto tutto il possibile per arrivare lì. Abbiamo preso due pali, ma anche loro, senza pali, hanno avuto delle opportunità. È stata una partita di livello tecnico basso, ma dal punto di vista emotivo alto”.
La Roma deve migliorare a comunicare con il doppio centravanti? In certi momenti ci è sembrato che ci fosse una certa distanza tra i centrocampisti e Lukaku-Belotti.
“Senza Dybala e senza Lorenzo, ci manca un ‘link’. Ho provato a trovarlo con Aouar, ma è un profilo di calciatore completamente diverso. Abbiamo giocato già con i due attaccanti puri e abbiamo fatto anche dei risultati positivi. Ma la verità è che quando sono due centravanti, nessuno dei due è un creativo, nessuno dei due si abbassa e fa il ‘link’, senza avere un 10 come Lorenzo, senza avere un Paulo che è una seconda punta, è più difficile per noi. Loro si sono chiusi, i loro difensori centrali sono esperti, Mari sembrava un albero, parlando in modo positivo. È stato fantastico.
Hanno gestito bene con il blocco basso e in panchina avevano gente veloce: quando Palladino mette Mota, e soprattutto Vignato, che ha fatto benissimo e ci ha creato tantissime difficoltà, fa una buona scelta. E noi in quel momento abbiamo preso la decisione opposta: abbiamo rischiato per vincere. Noi abbiamo perso compattezza e loro hanno messo in campo giocatori bravi, veloci e creativi.
È stata una partita durissima. Quando ho visto la palla di Azmoun, più che quella di Lukaku, mi sono detto ‘se non entra, non entra’. Ma El Shaarawy ha questo feeling con il gol e con gli ultimi minuti e ha segnato”.
È stato vicino ad El Shaarawy in questi momenti, dopo quello che è successo?
“Sì, ma per due minuti. Ho un rapporto molto vero con i miei giocatori. Anche quando sono critico, sono diretto, e loro sanno che con me è meglio una verità brutta che una bugia bella. Quando Stephan e il bambino (Zalewski, ndr) mi hanno di non preoccuparmi, perché c’era zero di vero, in quel momento lì è stato facile per me”.
È stato espulso alla fine, come mai?
“Non lo so, ho fatto un gesto verso la panchina. Se è per questo, sarò stato espulso per questa ragione. Ma non ho rivolto alcuna parola offensiva. E il motivo è semplice: l’anno scorso abbiamo fatto un’ottima partita a Monza, e dopo il match, gente brava ma ancora senza esperienza ha avuto parole brutte nei nostri confronti. E oggi l’unica panchina che ha fatto un grandissimo show e ha messo grandissima pressione sull’arbitro è stata la loro. Io non critico questo, critico solo che dopo una partita non devi dire delle parole brutte.
Io posso solo dire che il Monza è una brava squadra, che ha bravo allenatore e che non meritavano la sconfitta. Non posso essere più onesto di così”.
Dove vuole portare la squadra nel prosieguo del campionato? Lei ha elogiato Paredes: con lui si gioca in modo diverso. Che Roma vedremo quando avrà tutti i giocatori a disposizione?
“Io voglio giocare con Paredes e Cristante, di base. Ovviamente non puoi giocare con loro tutte le partite. Ma di là che oggi siamo sembrati con poco equilibrio e in grande difficoltà in fase di transizione, soprattutto nel secondo tempo, il nostro miglioramento dopo la sconfitta di Genova si deve alla presenza di due giocatori fissi a centrocampo per compensare la nostra debolezza, ossia il fatto che non siamo una squadra molto veloce e per quanto riguarda duelli individuali, transizioni e il fatto di ripiegare veloce, non abbiamo questo tipo di talento.
Quindi, abbiamo cercato un determinato tipo di equilibrio, che oggi abbiamo perso ancora di più quando abbiamo cambiato la struttura per cercare di vincere la partita. Però, un pareggio in casa con un Monza in dieci per tanto tempo, o una sconfitta (sarebbe cambiato poco) sarebbe stato negativo”.