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    Le parole di mister Mourinho dopo Genoa-Roma


    Così mister Mourinho ha commentato la sconfitta con il Genoa.

    Forse, una delle peggiori prestazioni della sua gestione. Oggi non è andato bene nulla, a partire dall’atteggiamento, soprattutto nel primo tempo. È così?

    “Mi scuso con lo studio (di DAZN, ndr), però non voglio parlare tanto. Alla fine della partita non ho parlato con i calciatori, li ho semplicemente salutati. E quando non parlo con i giocatori, non mi sento a mio agio ad analizzare una gara in profondità, a rispondere a delle domande che mi possono fare dallo studio. 

    Abbiamo iniziato male, hai ragione. Il gol all’inizio è stato brutto, così come lo è stato quello preso a Verona nei primi minuti. Abbiamo avuto una reazione, abbiamo pareggiato e dopo si è infortunato Diego (Llorente, ndr). E dopo l’infortunio di Diego, la struttura della squadra ha iniziato a cambiare, a peggiorare. 

    Con il 2-1, con Mancini ammonito, e con il profilo di questo arbitro, abbiamo pensato che fosse giusto sostituire Gianluca. E così è cambiata di nuova la struttura della squadra e siamo migliorati non per una questione di struttura, ma per la voglia di cambiare. Quando è arrivato il gol in fuorigioco (di Lukaku, ndr), sentivo che il pareggio sarebbe potuto venire: loro erano bassi, noi avevamo la palla e il dominio, anche se era un domino senza qualità, senza grandi opportunità. 

    Loro si sono chiusi e noi avevamo tutta gente - Belotti, Azmoun - che gioca dentro l’area e non fuori. Poi, sul 3-1 la partita era ovviamente finita, e il quarto gol era fuori contesto in questo tipo di partite. A volte arriva anche il disastro totale, con il quinto e il sesto gol”.

    Dodici gol subiti da inizio stagione, sono crollate le certezze della passata stagione sulla solidità difensiva?

    “È vero, senza dubbio. Non voglio dire tante cose. La gente parla o parlava degli errori di Ibanez con la palla, che ogni tanto indirizzavano qualche situazione in qualche partita speciale. Ma la verità è che Ibanez ci dava una solidità incredibile a livello difensivo. Potete guardare quante partite abbiamo vinto senza Chris Smalling. 

    Quando ci mancano dei giocatori, ci manca solidità. Però, dire che questa solidità persa dipende solo dal fatto che manchi questo o quel calciatore, non è nemmeno corretto, perché quella solidità è anche la conseguenza di uno spirito di squadra e anche di un lavoro collettivo importante a palla persa, quando il blocco si abbassava. 

    Ed è vero, abbiamo perso un po’ di questo (la solidità difensiva, ndr): ogni tiro in porta è un gol. Non sto parlando di Rui ma della situazione, del momento. E in questo momento va così: al primo tiro è gol, al secondo segna Retegui, poi si difendono, si difendono, si difendono, e poi fanno il terzo da calcio d’angolo. Succede la stessa cosa in tutte le partite. Il Torino ha segnato con un colpo di testa di Zapata al primo minuto e poi basta. Il momento è questo: io l’avverto in panchina e certamente i calciatori lo sentono in campo”.

    Per quanto tempo su può ancora non guardare la classifica? Perché oggi è veramente brutta e questo è il peggior inizio della storia della Roma nell’era dei tre punti.

    “È anche il peggior inizio della mia carriera, ma penso che sia stata anche la prima volta nella storia della Roma che abbiamo giocato due finali europee di fila”.

    C’è stato l’infortunio di Llorente: cominciano a diventare tanti, è un discorso di preparazione, di continuità di partite che fanno gli stessi giocatori? 

    “Hai fatto la stessa domanda anche a Gilardino o la fai solo a chi ha perso la partita?”.

    No, l’ho fatta anche a Gilardino…

    “La conseguenza è questa: loro hanno giocato 48 ore prima di noi e hanno perso due giocatori. Ieri, se non sbaglio, ci sono stati 5 giocatori usciti per infortuni muscolari. Diego ha uno storico clinico, non è un giocatore completamente sano, di quelli senza problemi, ha spesso infortuni muscolari. Ha giocato tre partite di fila e per me non è una grande sorpresa”. 

    Questo gruppo ha la forza per uscire da questa situazione? 

    “È il gruppo che abbiamo ed è con questo gruppo che dobbiamo uscirne. Non c’è altra storia, non c’è mercato, non entra nessuno, nessuno va via, è la rosa che abbiamo con le sue qualità e i suoi problemi. Dobbiamo andare avanti, non c’è tempo per piangere. 

    Si può piangere internamente perché fa male al cuore, anche per il mio rapporto con il romanismo mi fa ancora più effetto, perché non è una questione personale ma anche generale che mi fa sentire così. Ma domani siamo lì a lavorare, la prossima partita sarà da 3 punti, non da 6 o 8. Però diventa una partita molto importante per noi”.