L’obiettivo per i giallorossi – nella gara in programma giovedì 20 aprile alle 21 – è quello di ribaltare la sconfitta per 0-1 patita nel turno di andata, deciso da una rete di Max Wieffer: un’impresa già riuscita nel torneo in corso durante i play-off, quando i gol di Belotti e Dybala permisero ai capitolini di ribaltare il risultato contro il Salisburgo e accedere così alla fase successiva.
Più in generale, nelle ultime tre occasioni in cui ha perso per 0-1 la gara di andata nelle principali competizioni europee, la Roma è riuscita poi ad assicurarsi la qualificazione. Un dato che va in contrasto invece con la recente tradizione casalinga con le squadre olandesi, contro le quali sono arrivati quattro pareggi di fila, tutti per 1-1.
Ad aiutare i giallorossi potrebbe essere, inoltre, la pessima tradizione italiana del Feyenoord, che non vince da quattro trasferte (1 pareggio, 3 ko) contro squadre del nostro paese in competizioni europee, ovvero dal successo contro l’Inter in Coppa UEFA, nell'aprile 2002, grazie a un’autorete di Ivan Cordoba.
A legare queste due squadre ci sono, insospettabilmente, i dati che riguardano le conclusioni dalla distanza. Se infatti la Roma è l’unica squadra che nei cinque principali campionati europei quest’anno ha subito più tiri da fuori area (166) che da dentro l’area (152), è altrettanto vero che il Feyenoord è la compagine che nei top 10 tornei continentali ha calciato più volte – 236, almeno 13 in più di qualunque altra – e che soprattutto ha fatto più gol (18) proprio dalla distanza.
Contro gli olandesi, insomma, un’ottima protezione della zona calda non consente affatto di restare tranqulli. Il Feyenoord sembra particolarmente avvezzo a preferire un approccio aggressivo a ridosso dell’area piuttosto che all’interno della stessa, come dimostrano infatti le sole due conclusioni tentate dentro i 16,5 metri nella sfida del de Kuip.
Un’altra differenza evidente tra le due squadre è rappresentata dal numero di cross effettuati e in generale da quanto entrambe si affidano al traversone.
La Roma, che a Rotterdam ne ha registrati ben 28 contro i soli 13 dei padroni di casa, ne conta 204 nella competizione quest’anno, meno solo dell’Union Berlino (209) e 80 in più proprio del Feyenoord stesso.
Già da tempo nell’orbita di varie squadre italiane, Orkun Kokcu nella gara di andata contro la Roma ha messo in mostra tutte le sue ottime qualità nella gestione del pallone.
Il regista turco, nonostante la schermatura aggressiva tentata dai giallorossi soprattutto in avvio di match, ha reagito con grande personalità e padronanza toccando ben 102 palloni – almeno 25 in più di qualunque altro giocatore coinvolto nella sfida – e tentando in totale 82 passaggi (di cui 35 nella metà campo avversaria) mandandone a buon fine 72.
Un altro ad aver interpretato alla perfezione la gara è stato Oussama Idrissi, che ha creato difficoltà sulla fascia sinistra completando con successo quattro dei sei dribbling tentati e vincendo ben sei duelli sugli 11 ingaggiati, meno solo di Bryan Cristante (otto) nella sfida del de Kuip.
Attenzione alla sua rapidità e ai suoi cambi di direzione repentini.
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