Ecco le sue parole.
Che valutazione fai della gara di oggi?
“Sinceramente non faccio una valutazione negativa. Sicuramente non abbiamo fatto la nostra miglior partita, ma non credo che meritassimo di perdere oggi. Anzi.
Sapevamo che non era facile, perché l’Atalanta è un’ottima squadra, mette intensità, siamo venuti qui per provare a vincere, anche se gli episodi sono stati a nostro sfavore”.
È tanto difficile stare ad alti livelli sia in Italia, sia in Europa?
“È difficile se ti si infortunano giocatori importanti. Penso che la forza di questo gruppo, di questa Roma, sia quello di ritrovarsi nei momenti difficili. Sacrificarsi l’uno per l’altro, andare avanti e lottare fino alla fine”.
La condizione generale del gruppo come ti sembra?
“Secondo me, devo essere sincero, non ho visto una Atalanta con molta più intensità di noi, con molta più voglia di vincere di noi. Anzi. Ho visto noi che provavamo a giocare e loro che si difendevano bene e ripartivano forte.
Per noi c’era la complicazione di aver giocato giovedì, una partita importante che toglieva tante energie mentali e fisiche, ma al di là di questo non ho visto una squadra stanca o che pensava a giovedì. Ho visto una squadra che giocava per vincere.
Era questo il nostro obiettivo. Poi il calcio è fatto di episodi. Oggi, per me, se mi dovessi sbilanciare e dire chi ha fatto meglio, direi che la Roma ha fatto meglio, ma l’Atalanta è stata brava a sfruttare i suoi episodi”.
Da capitano, ti senti di dire qualcosa a Rui Patricio?
“Come detto prima, questa non è una squadra, è un grande gruppo. Rui ci ha tolto dai guai tantissime volte, è un grandissimo campione, oltre che un ragazzo voluto bene da tutti.
Non sarà un errore a far pensare qualcosa a qualcuno qui all’interno. Noi siamo tutti uniti. Nei momenti difficili e in quelli belli. Siamo sempre una cosa unica. Rui è un grandissimo campione, ne avrà passati tanti di questi momenti, sarà sicuramente in grado di rialzarsi. Sa che può contare sulla sua famiglia”.
Tra Serie A e Europa, c’è una via che ti sembra più agevole e un’altra più complicata?
“Diciamo che sono complicate entrambe. L’Europa con due partite può darti una finale, in campionato abbiamo dimostrato più volte quanto ci teniamo a stare lì, tra i primi posti, è dall’inizio della stagione che lavoriamo per questo.
Penso che la Roma abbia il dovere di lottare fino alla fine come un gruppo unito e come una squadra. Poi alla fine si vedrà cosa avremo raccolto”.
Oggi migliore in campo, terzo gol consecutivo segnato. Hai ritrovato brillantezza, la senti nelle gambe?
“Sì, mi sento bene, è un po’ che lo dico. Anche se in queste ultime partite sono riuscito a ritrovare quella leggerezza che mi era un po’ mancata.
Oggi, comunque, avrei preferito essere il peggiore in campo ed uscire dal campo con i tre punti”.
Lorenzo è per me il giocatore più importante di questa Roma, al momento. Perché è il capitano, ha una responsabilità diversa dagli altri.
Ci siamo detti tante cose in privato, lui le ha recepite, sta dimostrando tutto il suo valore. Come uomo e come calciatore. Siamo contenti noi tifosi di essere supportati da un giocatore simile. E complimenti per oggi, anche se abbiamo perso. Hai fatto una prestazione da capitano.
“Francesco non lo devo dire io chi è. L’ho sempre detto, per me è un onore anche solo incrociare il suo sguardo o ricevere un messaggio da lui o una parola. Lo ringrazio per quello che ha detto. Lui lo sa quanto è importante per me, ogni parola che lui dice.
Ci siamo sentiti qualche tempo fa quando le cose non andavano. È stato importante per me, penso che si stia vedendo, diciamo che riesce ad essere e continuare ad essere il capitano della Roma. Come sarà sempre per me il capitano della Roma e una fonte di ispirazione.
Lo ringrazio. Lo sa quanto ci tengo e il mio stato d’animo in questo momento. Lo sa che non riesco a essere felice adesso. Il nostro rapporto è sempre stato stupendo, è un onore per me sentirgli dire certe cose”.
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