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    Mourinho: “Sono super soddisfatto della squadra”


    Queste sono state le parole di mister Mourinho dopo la trasferta della Roma a Bergamo

    Dopo le fatiche europee, è stata una Roma un po’ meno brillante del solito. Non so se ha avuto questa sensazione, al di là della reazione dopo il 2-0.

    “Non sono d’accordo. Con i nostri limiti, abbiamo fatto un’ottima partita. Non è possibile ovviamente eliminare gli episodi dalla partita, perché fanno parte del match e possono decidere un risultato, però sono stati veramente degli episodi, perché nel primo tempo abbiamo controllato la gara. Senza creare tanto, ma l’abbiamo controllata completamente.

    Il primo gol è figlio di un episodio, perché c’è un giocatore che perde palla sulla fascia sinistra e il pallone arriva a destra, dove Tammy deve prendere un fallo per finire l’azione. Poi c’è un cross e dentro l’area, invece di posizionarci in funzione degli avversari, abbiamo guardato la palla e Pasalic ha segnato. Ma nel primo tempo non ho visto alcuna differenza con l’Atalanta, anche se noi abbiamo cambiato alcuni giocatori e qualcuno era stanco.

    Nella nostra ripresa, dopo il 2-1 avevo la sensazione che ce la potessimo giocare, anche se mancavano otto minuti più il recupero. Di nuovo, un episodio ha deciso la partita. Ma sono contento dei miei calciatori. Se sabato devo giocare io, gioco io: questa squadra è unita, questi calciatori nelle difficoltà restano sempre insieme.

    Penso che anche i tifosi, di cui Francesco (Totti in collegamento con Dazn, ndr) è uno dei più rappresentativi, saranno sicuramente orgogliosi di questa squadra, perché è sempre squadra: abbiamo finito in nove e in nove abbiamo preso un palo che avrebbe potuto essere il nostro secondo gol. Abbiamo lottato fino alla fine.

    Per me, è molto, molto difficile essere critico verso questa squadra: è una squadra che gioca con i suoi limiti. E non voglio dire che il risultato di oggi sia ingiusto, perché gli episodi fanno parte delle partite e quando sbagli, paghi. Ma io sono super soddisfatto della squadra, dell’atteggiamento dei giocatori, della gente che ha giocato e che di solito non gioca, la gente che era in panchina e che è entrata per aiutare”.

    State pagando troppo questi infortuni oppure c’è anche una componente fortuna, perché avete colto oggi il trentesimo palo stagionale?

    “Sì, i pali significano la creazione di occasioni. Non puoi prendere trenta pali se non crei altrettante chance, se non sei una squadra che è capace di creare. Questa è la cosa positiva. Poi si può parlare di sfortuna, di scarsa efficacia, si può scegliere… Gli infortuni fanno parte dell’accumulo di partite.

    Quello che abbiamo cercato di fare oggi è stato proteggere la gente che scientificamente, per il lavoro che facciamo noi, ha evidenziato maggiore stanchezza dopo la partita di giovedì.

    Abbiamo cercato di proteggere Paulo dagli infortuni, e gli altri ragazzi, principalmente Leo e Nemanja, per un’evidente stanchezza. La gente che ha giocato, Solbakken…, ha fatto una partita molto, molto positiva. E dopo, quando eravamo completamente dentro la partita, con tutta la carne, abbiamo preso quel terzo gol. Ma l’abbiamo preso tutti: loro, noi, io”.

    Sabato inizia una settimana di fuoco, con tre gare che decideranno il vostro campionato: è preoccupato? Perché dietro non ci sono tanti giocatori.

    “Penso che ogni allenatore, anche nelle squadre più forti, con più soluzioni, quando gli manca qualcuno è sempre un problema. Per qualche squadra è un piccolo problema, per altre è un grandissimo problema. Per noi è grandissimo. Perché Smalling è Smalling e Diego, che si stava adattando molto, molto bene, adesso è fuori anche lui. Per noi sarà durissima. Magari una sconfitta con il Feyenoord ci avrebbe dato una condizione migliore per lottare fino alla fine. Però, sono triste per il risultato ma sono contento dei ragazzi”.

    (Interviene Totti, ndr) Dopo le parole che ha detto, sono ancora più fiducioso che, con lei al timone, possiamo arrivare il più lontano possibile, in zona Champions e in Europa League. Perciò, sono fiero di quello che ha detto lei, della squadra e noi tifosi siamo sempre dietro di voi, per incitarvi sempre di più. Perché ve lo meritate.

    “Tu sei un Capitano e dammi del tu, né del mister, né del lei. Grazie per le tue parole. Noi ovviamente i miracoli non li possiamo fare, ma un miracolo, tra virgolette, è l’empatia che c’è tra questa squadra e tutti voi tifosi. C'è fuori casa, c'è all’Olimpico, c’è sempre: la gente capisce i principi di questa squadra, che giochiamo meglio, che giochiamo peggio, che vinciamo, che perdiamo, che abbiamo infortuni… Siamo sempre insieme, lottiamo sempre fino alla fine.

    Magari sabato ci avresti potuto dare un aiuto, però avremmo avuto bisogno più di Aldair che di te (il mister sorride, ndr)”.