Avversario: il Napoli capolista, che dista 13 punti in classifica, e che nell’ultimo turno casalingo di campionato ne ha rifilati cinque, di gol, alla Juventus. All’andata, i giallorossi furono sconfitti di misura (1-0), grazie alla rete firmata da Victor Osimhen, che fulminò Rui Patricio con un violento diagonale.
Quello che attende la squadra capitolina è un Napoli da record, a partire da Luciano Spalletti, diventato il tecnico in attività con più vittorie (276) nel massimo torneo italiano. Con lui alla guida, i partenopei hanno chiuso il girone d’andata con un bottino di 50 punti in classifica – nessuno ha fatto meglio nei cinque maggiori campionati europei in corso (a quota 50 anche l’Arsenal) –, realizzando 46 gol in 19 gare per la prima volta nella loro storia in Serie A; hanno messo in fila 16 successi nelle prime 19 partite (escludendo i due anni di Calciopoli, ci erano riuscite soltanto la Juventus, nel 2018-19 – 2013-14 – 1949-50, e l’Inter nel 2006-07) e vantano ben 12 punti sulla diretta inseguitrice (Milan a 38).
Un gap ampio sulla seconda in classifica, che nella massima competizione, e calcolando sempre i tre punti a vittoria, era riuscito a erigere finora soltanto il Milan nel 1992-93. E il calore del Maradona sembra alimentare ancora di più il turbo di questo Napoli che, davanti al proprio pubblico, ha vinto le ultime sette partite di fila: bisogna risalire addirittura all’aprile 1990, con Alberto Bigon in panchina, per trovare una serie più lunga di successi interni dei partenopei in un singolo campionato.
Inoltre, è soltanto una delle due squadre, al pari della Juventus, a essere ancora imbattuta sul proprio terreno di gioco nelle gare di questa Serie A. È anche vero, però, che ospite sarà una Roma che non perde da sette trasferte consecutive (5 vinte, 2 pareggiate).
Il Napoli è una squadra molto fisica e dinamica, abile a ribaltare il fronte di gioco, grazie alle progressioni devastanti di giocatori come Kvaratskhelia, Zambo Anguissa, Osimhen e alle verticalizzazioni chirurgiche di Lobotka. Una delle armi che rende particolarmente pericolosi i partenopei, però, sono i cross che decollano dai piedi di Di Lorenzo e Mario Rui per la testa di Osimhen e soci.
Con questo fondamentale, son ben 11 i gol segnati dal Napoli nel torneo in corso: più di qualsiasi altra squadra e meno soltanto del Tottenham (12) nei cinque maggiori campionati europei 2022-23.
Napoli, però, vuol dire non solo velocità e contropiede, ma anche attenzione alla fase difensiva, con una retroguardia compatta e rocciosa, difficile da scardinare, anche grazie all’arrivo di Kim. Quella campana è la squadra che ha subito meno reti (14); meno tiri nello specchio (51, a seguire la Roma con 54) e proprio dopo i giallorossi (238) anche la formazione che fa giocare meno palloni (293) nella propria area agli avversari.
Nei secondi tempi, poi, proprio Napoli e Roma abbassano la saracinesca, essendo le due squadre che hanno incassato meno gol (entrambe sette) in questa Serie A.
Veloce, possente, imprendibile in campo aperto, spauracchio di qualsiasi difesa. Uno dei punti di forza di questo Napoli è indubbiamente Victor Osimhen – in doppia cifra di reti per la terza stagione consecutiva in Serie A – che, dopo un’assenza di oltre un mese e mezzo dai campi da gioco, per infortunio, a gennaio si è ripreso il posto da titolare a suon di gol.
Con 13 centri firmati in questo torneo, il nigeriano si trova a -1 dal record personale di 14 marcature in un singola stagione nei maggiori cinque campionati europei, fissato la scorsa stagione in 27 partite. E, quanto a media reti, soltanto Erling Haaland (1.32 a match) ne vanta una più alta dell’attaccante del Napoli (0.87), sempre nei più importanti cinque tornei europei 2022-23, tra i giocatori in doppia cifra. E scusate se è poco, direbbe qualcuno.
Ma i numeri di Osimhen non sarebbero possibili, se dietro non ci fosse una squadra che gira come un orologio svizzero. L’elemento più prezioso di questo ingranaggio perfetto è Khvicha Kvaratskhelia, dai cui piedi passa la maggior parte delle azioni offensive dei partenopei e che è uno dei quattro calciatori con all’attivo almeno sette reti e almeno sette assist nei Big-5 campionati europei in corso, assieme a Neymar (11+10), Lionel Messi (8+10) e Bukayo Saka (7+7).
Quando c’è da difendersi, il Napoli può contare sull’aggressività di Kim Min-Jae, baluardo insuperabile e terzo difensore in questo campionato per palloni recuperati (118) e duelli aerei vinti (47).
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