Serie A, Domenica, 15 DIC, 18:00 CET
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Linari: "Cercheremo di mettere sotto anche il St. Polten"


Alla vigilia della partita di Women’s Champions League con il St. Polten, Elena Linari ha risposto così alle domande dei giornalisti

Da quando sei arrivata, la Roma è cresciuta: che Roma hai trovato e che Roma sta diventando?

“Innanzitutto, giocare nella Roma è per me una grande responsabilità. Quando sono arrivata, è stato bellissimo trovare una squadra già molto forte, molto affiatata, che aveva già ben chiaro l’obiettivo e una Società che aveva intenzione di crescere tanto.

Io non ho fatto niente, mi sono solo inserita in un gruppo che era già rodato, che era già molto forte. Ho messo a disposizione delle mie compagne e dello staff la mia esperienza e le mie qualità, ma non ho fatto niente. La Società era già pronta a fare il salto di qualità. Ora, ovviamente, il Club ha fatto degli investimenti importanti, con dei grandi cambiamenti. Lo stiamo dimostrando in campionato e vogliamo continuare a dimostrarlo in Europa.

Sappiamo che su entrambi i fronti non sarà facile, ma non mi do alcun merito: la società era già pronta e la squadra altrettanto”.

Chi ti ha impressionato di più tra le compagne arrivate in estate?

“Mi metti in difficoltà (ride, ndr). Sono rimasta piacevolmente colpita da Moeka (Minami, ndr) e da Carina (Wenninger, ndr), perché sono due ragazze speciali che hanno dato un grandissimo apporto alla squadra. C’è una sana competizione e sono molto contenta di averle al mio fianco, perché con loro c’è un costante dialogo e stiamo crescendo anche individualmente.

Poi anche tutte le altre: Vale Giacinti si sta rivelando molto importante. Non voglio dimenticare nessuna, ma per loro ho un occhio di riguardo”.

Venite da tre vittorie di fila per 1-0, segno di una squadra in crescita che crede nelle proprie possibilità: dentro lo spogliatoio avvertite questo cambio di marcia?

“Credo che la squadra stia dimostrando che, nonostante la stanchezza, vuole portare sempre a casa i tre punti. Come ha detto il coach, non è importante quanti gol fai, ma il risultato finale: la vittoria. Che vinci 1-0 o 5-0, sono sempre tre punti.

In questo momento l’obiettivo è quello. Come ha detto il coach, ultimamente abbiamo sbagliato troppe occasioni, che forse ci avrebbero permesso di chiudere prima le partite e quindi di ‘rilassarci’, passatemi il termine, e di far riposare chi ha giocato di più.

Non importa, si può sempre sbagliare. L’importante è vedere una squadra che ha sempre voglia di portare a casa il risultato e di non mollare mai. Credo che questo sia il nostro grande punto di forza. Penso che stiamo dimostrando di aver fatto un bel salto di qualità rispetto alla stagione scorsa, quando partite come quella con il Como le avremmo pareggiate o addirittura perse, perché ci deconcentravamo sul finale”.

Con lo Slavia avete saputo soffrire, ma è capitato che tu abbia anche varcato il centrocampo, inserendoti in area di rigore: come hai vissuto quella partita e che difficoltà ti aspetti dal St. Polten?

“Di quella partita ricordo soprattutto i tifosi, accorsi a Latina quasi inaspettatamente, perché si sa che Latina non è Roma, è un po’ distante. E ci tengo quindi a ringraziarli. Penso che il coach quest’anno abbia espresso più di una volta la nostra mentalità, che è quella di spingere in avanti.

Non importa se tu sia un difensore o un attaccante, l’obiettivo deve essere quello. Credo che lo stiamo facendo tutte bene e lo dimostra il fatto che stanno segnando tante giocatrici diverse, non solo le attaccanti. O comunque si stanno presentando davanti alla porta.

Questa deve essere la nostra forza, perché dobbiamo essere una squadra imprevedibile se vogliamo avere più soluzioni. Quindi, spingermi in avanti non mi fa paura, così come non fa paura alle mie compagne. La mentalità deve essere quella di una squadra vincente, che va forte in avanti per cercare di mettere sotto l’avversario. Così vogliamo fare domani, così abbiamo cercato di fare contro lo Slavia.

Come ho detto prima, il fatto di essere riuscite a soffrire è un grosso passo in avanti per noi. Questo è un salto di qualità che la squadra sta facendo, di partita in partita, ed è necessario per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefisse”.

Sei stata assente per molto tempo: come ti senti? E ai tifosi che inneggiano allo Scudetto, cosa rispondi?

“Che sognare è lecito. A parte le battute, lo ha detto prima il coach: non ci vogliamo nascondere. L’obiettivo dello Scudetto è reale. Da quando sono arrivata, la squadra ha fatto un grande salto di qualità e lo ha fatto anche la Società mettendoci a disposizione sempre più cose, a partire dal centro sportivo.

Dello Scudetto qualcuno magari non parla per scaramanzia, però è bene anche prendere di petto questo scoglio che abbiamo davanti e che vogliamo raggiungere.

Per quanto mi riguarda, il turnover l’ho fatto già. A parte tutto, è stato un infortunio un po’ rognoso e quindi non volevamo rischiare niente, sperando di affrontare un periodo intenso, come si sta dimostrando questo.

Sono a totale disposizione del coach e della squadra. Se ci sarà bisogno di giocare sempre, giocherò sempre. Se ci sarà bisogno di stare in panchina, starò in panchina. Non c’è una calciatrice più o meno importante. Siamo tutte importanti e tutte vogliamo raggiungere degli obiettivi, che sono lo Scudetto e provare a sognare in Champions. Quindi, avanti tutta”.