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Opta Focus – HJK solido, Browne e Hostikka i più temibili


Giovedì, in un Olimpico già sold out, la Roma ospita l’HJK Helsinki nell’esordio casalingo stagionale di Europa League.

I giallorossi, reduci dal ko sul campo del Ludogorets della scorsa settimana, puntano a centrare i primi tre punti nel Girone C, che ora li vede appaiati proprio agli avversari di giornata, sconfitti nel primo turno con il Betis.

Primo incrocio ufficiale in competizioni europee con questi rivali per i capitolini. Per risalire all’ultimo e unico scontro con una formazione finlandese bisogna tornare agli anni 90 (precisamente a quando la Roma eliminò l'Ilves dalla Coppa delle Coppe nel 1991-92).

Gli scandinavi – campioni di Finlandia – sono usciti vittoriosi dall’incrocio più recente disputato con un’italiana, avvenuto nel novembre 2014 contro il Torino, nella fase a gironi di Europa League. È anche vero però che avevano perso tutti e cinque i precedenti con avversarie di Serie A (il primo incrocio di otto anni fa con il Torino, due match con il Milan nel settembre 1989 e due con il Parma nel settembre 2001).


I finlandesi subiscono tanto e tirano poco

L’HJK Helsinki si è appena laureato campione di Finlandia con 49 punti raccolti (15 successi, quattro pareggi e tre sconfitte) e ha chiuso la stagione come seconda migliore difesa della Veikkausliiga (18 reti subite in 22 gare giocate).

È però in trasferta che la squadra di Koskela ha dimostrato una particolare attenzione alla fase difensiva: sono infatti appena sei le reti concesse lontano da casa nel campionato appena vinto dagli scandinavi: almeno quattro meno di qualsiasi altra formazione.

Anche la stagione europea del club, dal punto di vista difensivo, è iniziata con numeri incoraggianti: l’HJK ha infatti subito (tra qualificazioni e primo turno) tre gol nelle ultime cinque partite disputate, dopo averne incassati 12 in altrettante precedenti.

La retroguardia dei finlandesi ha aggiustato qualcosa, ma analizzando i primi 90’ dell’Europa League 22-23, spicca dalla parte opposta un dato particolarmente negativo: Tenho e compagni finora sono tra i peggiori per tiri concessi (ben 20, alle spalle solo del Ferencváros a 23).

E non migliora se si sposta lo sguardo sulla fase offensiva, dove i numeri sono significativamente allarmanti: l’HJK ha concluso il primo match con quattro conclusioni effettuate, peggio ha fatto solo l’Olympiakos (tre).


Browne e Hostikka da attenzionare

Giovedì sera, per la difesa giallorossa, i pericoli potrebbero arrivare dall’attacco e anche dal centrocampo, dove David Browne, esterno a sinistra nel 3-5-2, offre un solido contributo alla manovra offensiva, senza rinunciare al tiro.

Non a caso il ventiseienne di Port Moresby è l’unico giocatore del club a bersaglio in più di una gara nella fase preliminare del torneo (una firma contro il Maribor e una contro il Silkeborg lo scorso agosto) e uno dei migliori in campo nella sconfitta con il Betis – primo tra i compagni per duelli vinti (sette), occasioni create (due) e cross su azione (due, al pari di Santeri Hostikka).

E proprio Hostikka è il secondo nome a cui la difesa giallorossa dovrà prestare attenzione. Il classe ’97, che ha guidato l’attacco con il giovane Abubakari (classe 2000) nella gara della scorsa settimana, è stato il più prolifico in chiave offensiva.

Cinque cross tentati (corner inclusi) e tre dribbling riusciti per la punta finlandese, meglio di qualsiasi compagno in entrambe le statistiche. Anche per lui una firma, nelle qualificazioni, contro il Maribor. Nello scacchiere di Toni Koskela figura una vecchia conoscenza del nostro campionato.

Si tratta di Perparim Hetemaj, che – qualora dovesse giocare all’Olimpico – tornerebbe a disputare una sfida contro la Roma per la prima volta dalla stagione 20-21, quando indossava la maglia del Benevento.