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Opta Focus – La Roma a Napoli: decisive le situazioni da palla inattiva


La Roma affronta il Napoli al Diego Armando Maradona alla ricerca dell’undicesimo risultato utile consecutivo in campionato.

Obiettivo, continuare ad alimentare le speranze di raggiungimento dell’ultimo posto utile per qualificarsi alla prossima edizione della Champions League.

Dall’altra parte, il Napoli, dopo l’inattesa sconfitta rimediata in casa nella scorsa giornata contro la Fiorentina, vuole nuovamente conquistare i tre punti davanti ai propri tifosi per rimanere in corsa nella appassionante lotta scudetto con Milan e Inter. Negli ultimi sei match giocati in casa della formazione partenopea, il bilancio è in perfetto equilibrio con due successi per parte e due pareggi.

Nonostante il terzo posto in classifica, la squadra guidata da Luciano Spalletti non sta avendo un buon rendimento tra le mura amiche. Infatti, i partenopei hanno perso cinque delle ultime nove partite di campionato al Maradona, collezionando tante sconfitte quante in tutte le precedenti 36 sfide interne nella competizione.

In generale, considerando tutte le competizioni, otto delle 10 sconfitte subite dal Napoli in questa stagione sono arrivate in casa e solamente in una stagione la squadra campana ha fatto peggio: nel 1997-98 (11).


Il possesso palla e la sfida sulle palle inattive

I giallorossi, guidati da Josè Mourinho, dovranno essere pazienti con la formazione partenopea soprattutto in fase di non possesso palla: infatti, il Napoli è la formazione che ha costruito più azioni con almeno 10 passaggi terminate con un tiro o un tocco in area avversaria (130, almeno 20 più di qualsiasi altra) - mentre, la Roma, tra le squadre presenti nella parte alta della classifica, è quella che ne ha subite di più (62).

Tuttavia, questa è anche la sfida tra le due squadre che hanno realizzato più gol su palla inattiva in questo campionato: 22 la Roma e 21 il Napoli, con i giallorossi primatisti per reti su sviluppo di calcio d’angolo (11) e i campani per quelle su sviluppo di punizione indiretta (sette).

Inoltre, sarà fondamentale la gestione degli ultimi minuti di gara da parte delle due squadre: i capitolini hanno segnato più reti nei minuti di recupero del secondo tempo in questo campionato (sei) mentre i partenopei sono una delle due compagini, insieme propria alla Roma, a non aver ancora subito gol in questo frangente di gara.


Osimhen e Mertens: i due bomber azzurri

Victor Osimhen, dopo aver risolto i problemi di salute avuti nella prima parte di stagione tra infortuni e Covid, è diventato la vera arma in più dei partenopei in questa fase finale del campionato. L’attaccante nigeriano ha già realizzato 12 gol in questo torneo, portandosi solamente ad una marcatura dall’eguagliare il suo record realizzativo in un singolo campionato (13 gol con il Lille nella stagione 2019-20).

Inoltre, il centravanti azzurro ha preso parte a sei gol (cinque reti e un assist) nelle ultime tre gare giocate in Serie A, dimostrando la sua importanza nella finalizzazione della manovra offensiva della squadra di Spalletti.

Tra le sue caratteristiche migliori, il giocatore ex Lille si è dimostrato abilissimo nel gioco aereo, realizzando di testa ben cinque delle sue tredici marcature (primato stagionale in Serie A alla pari con il genoano Mattia Destro e il biancoceleste Ciro Immobile).

Oltre alla giovane stella nigeriana, la squadra giallorossa dovrà guardarsi anche da Dries Mertens. L’attaccante belga, vero e proprio pilastro della compagine partenopea con 289 presenze con la casacca azzurra in Serie A, è il miglior marcatore nelle sfide tra Napoli e Roma in massima serie, avendo realizzato otto reti, una in più dei “mostri sacri” come Francesco Totti, Dino Da Costa e Edinson Cavani.

Mertens ha dimostrato di essere utile sia quando parte dal primo minuto, sia quando subentra a gara in corso: infatti, da quando gioca nel Napoli (2013-14), Dries Mertens ha segnato 12 gol da subentrato in campionato: nel periodo hanno fatto meglio dalla panchina in Serie A solamente l’atalantino Luis Muriel (23) e il blucerchiato Manolo Gabbiadini (14).