Ecco alcuni passaggi sul suo momento da capitano giallorosso.
“La fascia da capitano della Roma è una responsabilità in campo e fuori. Per me le cose sono cambiate. La mia responsabilità sta anche nel far capire ai nuovi che questa non è una maglia qualunque e la Roma non è un posto di passaggio. (…) Faccio riferimento allo spirito che deve animare chi arriva a giocare nella Roma”.
“La frase “uno scudetto a Roma vale dieci altrove” è parte della mentalità da cambiare. Se lo vinci e sostieni che ne vale dieci, significa che pensi sia stato un caso vincerne uno. La Juventus ha vinto tanto per la loro mentalità, noi ci siamo avvicinati, ma ci è sempre mancato qualcosa. Dobbiamo fare uno scatto in avanti”.
“Non credo nella sfortuna. Credo però nelle energie. Sono fissato. Ogni tanto leggo qualche libro su questo. L’ultimo è “La tua mente può tutto”. Nella vita i momenti difficili ci sono, ma penso che non esista una realtà scritta. Si può cambiarla con lucidità e positività. Perciò iniziamo così, io credo che le cose andranno sempre meglio”.
"Mourinho ti trasmette qualcosa che, se non hai, comunque viene fuori. Come allenatore, in campo, chiede molta verticalità".
“Maitland-Niles è arrivato il sabato e il giorno dopo ha giocato con la Juventus, dimostrando già di essere pronto. Oliveira non ha bisogno di presentazioni: ha tutto per affermarsi in Serie A. Il cammino della Roma? I cavalli si vedono all’arrivo e io sono fiducioso”.
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