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Papà Daniele: "La prima volta di mio figlio all'Olimpico"


Abbiamo parlato con il papà di Federico, il bimbo entrato allo Stadio Olimpico per la prima volta il 14 agosto

La sua mini clip ha fatto il giro degli account Twitter del mondo giallorosso. Daniele ha ripreso il figlio Federico, 5 anni, mentre saliva gli ultimi gradini dell'Olimpico, la notte di Roma-Raja Club Athletic. "Papà, guarda: la Roma!".

Daniele, 38 anni, è romano ed è romanista. Da quanto? "Da sempre. Papà provò a farmi diventare laziale. Ma si vede che io il romanismo ce l'avevo dentro".

E ora sta provando a trasmetterlo a lui. A Federico.

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È stata davvero la prima volta di Federico all'Olimpico?

"Sì".

Cosa l'ha spinta a portarlo allo Stadio?

"Prima era troppo piccolo e non avrebbe compreso quello che avrebbe visto. Negli ultimi tempi, avevo notato come si fosse interessato molto al calcio e alla Roma. Merito anche della collezione di figurine, che abbiamo fatto insieme. E così alla prima occasione ne ho approfittato: era un'amichevole, una gara tranquilla. In realtà, sono sincero, ne ho approfittato anche io per tornare allo Stadio, dopo la chiusura dettata dalla pandemia".

Ha intenzione di fare il bis?

"Certamente sì, appena sarà possibile. Pensi che a fine partita mi ha pregato: Papà, mi ci porti tutti i giorni?".

Ci descrive l'emozione che ha provato suo figlio?

"Immensa. Sapeva già da diversi giorni che saremmo andati all'Olimpico e lo aveva detto a tutti i parenti. Non stava nella pelle. Avvicinandoci allo Stadio, vedeva maglie della Roma ovunque e così, prima di entrare, gli ho comprato una sciarpa".

Qual è l'idolo di Federico?

"Gli piace tanto Mkhitaryan. Lui e Smalling sono i giocatori che riconosce immediatamente, anche grazie alle figurine. Ma gli ho promesso di farglieli conoscere tutti, attraverso l'album e la tv. Durante l'amichevole con il Raja mi chiedeva: Zaniolo è quello con il due due? (Daniele ride, ndr). Due due: non riesce ancora a riconoscere i numeri in doppia cifra".

Si aspettava questa ondata di affetto, dopo la pubblicazione del tweet?

"Assolutamente no. È stata del tutto inaspettata. Anche perché su Twitter io non ho un seguito e twitto raramente. Sono stato felicissimo".

Per la popolarità?

"No. Perché vuol dire che c'è ancora chi riesce a vedere il calcio con gli occhi di un bambino. In maniera pulita. Quando c'era l'inno, mi diceva: Tieni in alto la sciarpa, papà! E sa perché? Per il senso di appartenenza. Per l'orgoglio di sentirsi della Roma. È un sentimento sano".

Sul reel della Roma, ha notato qualche reaction particolare?

"Ho avuto un sobbalzo quando ho visto i like di Gianluca Mancini, Calafiori, Perez, di Daniele De Rossi e - incredibile - quelli di Ubaldo Righetti e Paulo Sergio".

Secondo lei, è così che nasce un romanista?

"La mia speranza è quella. Ma mi auguro, soprattutto, di avere forgiato un tifoso romanista che viva il calcio come andrebbe sempre vissuto: con gioia".