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    25 anni fa l'esordio di Damiano Tommasi con la Roma


    Un quarto di secolo fa, l'Anima Candida debuttava in giallorosso: Roma-Piacenza, prima giornata di Serie A

    Il giorno dopo, la sua pagella oscillava tra il 6,5 e il 7,5. Niente male per l'allora 22enne Damiano Tommasi. La futura Anima Candida aveva appena debuttato con la Roma, contro il Piacenza. Era il 7 settembre 1996, era la prima giornata del nuovo campionato di Serie A.

    Era l'alba di una stagione che si sarebbe rivelata complicata, contraddistinta dall'esonero di Carlos Bianchi e dal ritorno provvidenziale di Liedholm - assieme a Ezio Sella, il Barone traghetterà la squadra alla salvezza - ma che pure ci consegnò uno dei tasselli fondamentali dello Scudetto 2000-01. Lui, appunto: Damiano Tommasi.

    Mezzala destra, interno di centrocampo, mediano. Tommasi era dentro la Roma, era il suo epicentro. Ed era il suo propulsore. La sua innata disponibilità al sacrificio gli consentirà, con il tempo, di fare breccia nel cuore dei romanisti.

    In un'intervista concessa ad asroma.com in occasione del lancio del suo libro "Ti racconto i campioni della Roma" (Gribaudo Edizioni, 240 pp., illustrazioni di Paolo Castaldi) dirà infatti: "Forse, i tifosi hanno apprezzato il fatto che io fossi a conoscenza dei miei limiti ma che facessi di tutto per superarli. Penso a quel ragazzo - si chiama Luca - che nonostante venissi fischiato alzò lo stendardo 'Tommi, io sto con te'. Quel mio approccio alle partite - la volontà di dare il 100% - era quanto la gente chiedeva ai propri idoli. L'appartenenza a una delle Roma più vincenti di sempre ha fatto il resto".

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    Damiano ha vestito la maglia giallorossa per dieci anni, collezionando 351 presenze e segnando 21 gol. L'ultimo contro il Treviso, il 7 maggio 2006. Lascerà la Roma al termine di quella stagione, dopo essersi cucito sul petto il tricolore e avere alzato al cielo la Supercoppa italiana 2001.

    La sua vita da calciatore romanista si era ormai conclusa. Ma il suo rapporto con la tifosera è ancora oggi fortissimo. E il suo legame con i nostri colori - a un quarto di secolo di distanza dall'esordio - è indissolubile.

    "Dalla Roma ho ricevuto tutto quello che ci può stare se allargo le braccia e rivolgo le mani verso il cielo"

    - Damiano Tommasi