Serie A, Domenica, 15 DIC, 18:00 CET
Stadio Giuseppe Sinigaglia
Como
Roma
Como
Roma
IT
Home Notizie

Da Carniglia a Mourinho: i quattro tecnici di coppe e di campioni


José Mourinho e altri tre. Quattro, compreso l’uomo di Setubal. Sono gli allenatori nella storia della Roma con almeno una Coppa dei Campioni o una Champions League prima del loro approdo nella Capitale

Precedentemente a JM, a proposito di vicende giallorosse, i titolati erano stati Luis Carniglia, Helenio Herrera e Fabio Capello. Due conquiste a testa per Carniglia e Herrera tra Real Madrid e Inter, una invece con il Milan per Capello, stravinta in finale 4-0 contro il Barcellona di Cruyff nel 1994.

Tre, appunto, che poi nella Roma hanno anche vinto a loro volta alcuni trofei. In principio fu Carniglia. Due stagioni nella Capitale, sufficienti per arricchire il palmares. L’argentino nel 1961 completò il percorso compiuto da Alfredo Foni in Coppa delle Fiere fino alle semifinali, vincendo la finale contro il Birmingham.

All’epoca, l’ultimo atto con gli inglesi venne disputato tra il 27 settembre e l’11 ottobre 1961, all’inizio della stagione 1961-62 e dunque successiva alla 1960-61 di Foni. L’esperienza dell’ex Real, già vittorioso in Coppa dei Campioni con le merengues, aiutò Manfredini e compagni a compiere l’ultimo passo decisivo nella competizione europea.

Herrera fu ingaggiato da Gaetano Anzalone nel 1968 e fu uno dei pochi manager romanisti a restare per cinque stagioni di fila. Vinse tutto con l’Inter, oltre che la Coppa dei Campioni anche l’Intercontinentale, non fu da meno in Spagna con Atletico Madrid e Barcellona.

Arrivò a Roma con credenziali top e tante speranze per i tifosi. Nonostante le squadre a disposizione non furono eccelse per cifra tecnica, riuscì a vincere la Coppa Italia del 1969. Nella rosa di quella Roma c’era anche un giovane centrocampista, Fabio Capello, che poi si sarebbe ispirato all’argentino per la carriera da tecnico.

“I suoi metodi di allenamento li ho rivisti fare uguali vent’anni dopo”. E proprio Capello, che nel Milan proseguì con più successi il percorso di Arrigo Sacchi a cavallo con l’inizio degli anni 90, nella Roma riportò il titolo dopo 18 anni. Mourinho, nell’anno 2021, porta in dote 25 trofei tra Portogallo, Inghilterra, Italia e Spagna.

Di coppe con le grandi orecchie – Champions League – ne conta due, alzate al cielo con Porto e Inter. “Il mio sogno è di vincere la terza con un altro club ancora, impresa che non è riuscita a nessun altro allenatore nella storia, di vincere tre Champions League con tre squadre diverse”, disse il portoghese nel 2010 dopo il trionfo nerazzurro, a margine della notte di Madrid prima di andare al Real.

Inoltre, due Coppa UEFA/Europa League, tra Porto e Manchester United, più otto campionati nazionali vinti in Primeira Liga, Premier League, Serie A e Liga. Nella prossima Serie A nessuno dei colleghi di panchina si avvicina alla bacheca personale di Mourinho.

Ai nastri di partenza è il tecnico più vincente e carismatico. Non a caso l’entusiasmo romanista non s’è fatto pregare, né attendere. Un tecnico così vincente, così tanto vincente, la Roma non l’aveva mai accolto.