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Roma-Milan o Milan-Roma: una storia da cinema italiano


Roma-Milan o Milan-Roma. Olimpico o Meazza. Casa o trasferta poco cambia. Resta una partita manifesto del campionato italiano.

Squadre che portano il nome delle due città italiane più influenti a livello politico ed economico. Realtà distanti, ma pure vicine. Tifoserie appassionate, tradizioni di grandi campioni tra le proprie fila, una filosofia calcistica votata allo spettacolo e all’offensivismo.

Non a caso il personaggio in comune di spicco ad aver segnato diverse epoche è Nils Liedholm. Calciatore e allenatore tricolore nel Milan, “Barone” campione d’Italia nella Roma. Per tutti questi motivi, e non solo, il match è stato più volte emblema sugli schermi cinematografici o televisivi. È una delle partite più raccontate e menzionate nelle pellicole comiche, prodotte nel nostro paese. Non solo: l’esasperazione positiva, viscerale, del tifoso giallorosso e di quello rossonero hanno rappresentato lo spunto per la stesura di sceneggiature ad hoc, con ovvie estremizzazioni semiserie.


Sognando la California

Romanisti e milanisti. Rivali e amici. Come nel caso di “Sognando la California” (1992) di Carlo Vanzina, in un gruppo di quattro amici, ex studenti universitari, ritrovati poi dopo 15 anni per un viaggio negli Stati Uniti, i due appassionati di calcio della comitiva sono un tifoso giallorosso e un rossonero, Antonello “Giovanni” Fassari e Massimo “Colombo” Boldi. 

In una delle scene finali, tra i sogni per il futuro, Colombo chiede: “La quinta coppa dei campioni al Milan”, mentre Giovanni auspica: “La Lazio di nuovo in Serie B”. Ad oggi, solo una delle due s’è tramutata nella realtà.


I mitici, colpo gobbo a Milano

Sempre dei Vanzina, “I mitici, colpo gobbo a Milano” (1994). Non si fa riferimento a una sfida tra le due squadre, ma un discorso – ripreso all’interno del Parco degli Acquedotti – tra Ricky “Enzo” Memphis e Claudio “Fabio” Amendola ha un richiamo al pallone. Parlano del possibile “colpo” in Via Montenapoleone. Enzo dice a Fabio, mentre passa un treno sullo sfondo: “A me fa paura pure anda’ a Milano, hai capito come. In trasferta, lì perdemo sempre”. Nel corso del film, poi, appare un altro personaggio. Ugo “Igor” Conti. Lui è milanista e durante il blitz nella gioielleria indossa al collo la sciarpa rossonera: “Ma ‘ndo vai allo stadio?”. “Io con questa non ho mai perso”.


L'audace colpo dei soliti ignoti

A proposito di colpi, blitz e Milan-Roma. Ne “L’audace colpo dei soliti ignoti” (1959) la sfida a San Siro diventa l’alibi per un’improbabile batteria della Capitale, formata da Vittorio “Er Pantera” Gassman, Renato “Mario” Angeletti, Nino “Ugo” Manfredi, Carlo “Capannelle” Pisacane. Celebre, nella storia del cinema, il quasi monologo di Gassman in caserma per scagionarsi: "Baiocchi Giuseppe, ex pugile, io se domenica scorsa stavo a Milano è per via dell’omonima partita. E sempre forza Roma”. “Scusi maresciallo, con questo sono addirittura 12 i pregiudicati che stavano alla partita”. “Scusi, eh, se mi permetto. Ma solo 12 su quasi mille tifosi romanisti è una percentuale di pregiudicati irrisoria. Oh, tra i laziali è molto maggiore”.

“E l’hai vista tutta la partita?”. “Come? Se l’ho vista tutta? E certo, e che me ne andavo prima? Tutta l’ho vista”. “Ah, sì? Allora dimmi cosa è successo al 41’ del secondo tempo”. “Al 41’ Altafini detto Mazzola, ricevuta la sfera di cuoio dallo scattante Danova, aggirava l’accorrente Bernardin, e lasciava partire di sinistro una secca staffilata che si insaccava alla convergenza dei pali. Niente da fare per il pur vigile Panetti”. “Arbitro?”. “Arbitro? Arbitro imparziale ma irascibile, il signor Baralla di Livorno. 75mila spettatori circa, nonostante un leggero annuvolamento nel primo tempo. Senza però che Giove Pluvio, ponesse in pratica la sua passeggera minaccia”.


Fratelli d'Italia e Tifosi

In due episodi di “Fratelli d’Italia” (1989) e “Tifosi” (1999), Roma-Milan e Milan-Roma fanno praticamente da trama e contrapposizione tra i personaggi. Boldi è il milanista, che però si finge romanista per opportunità, Maurizio Mattioli e Angelo Bernabucci sono i due accesi sostenitori della Roma. In entrambi i film il copione è più o meno questo. Così come gli interpreti. Tra le tante scene, una sintesi eloquente è quella in “Fratelli d’Italia”.

Dialogo a tre tra Boldi, Mattioli e Bernabucci. Location, dentro un’automobile sull’Autostrada, direzione stadio Olimpico. “A coso, non è che vai a Roma a tifa’ Milan. Parli tanto strano…”. “Io, no, ma che stai a scherza’? Ma che stai a scherza’ veramente?”. “Daje, c’ha pure a macchina targata Roma”. “Dici, eh?”. “Cioè, io so’ milanese, però so’ lupacchiotto”. “Anvedi che attrezzo, un milanese che tifa Roma. Gajardo. Sei proprio forte”. “Sei proprio forte”. “Damme er cinque io so’ Romolo”. “Molto lieto Remo”. “Io mi chiamo ingegner Carlo Verdone”. “Come l’attore… sei troppo forte, oh”.


Spqr - 2000 e mezzo anni fa

In “Spqr - 2000 e mezzo anni fa” (1994), nel contesto dell’antica Roma, viene disputata una partita di uno sport giocato con i caschi di ferro in testa. Una sorta di mix tra il calcio e il rugby. Nelle curve del Colosseo i due capotifosi sono Christian De Sica e Boldi. Roma contro Mediolanum. Giallorossi contro rossoneri. E qui, alla fine, vince Roma. La Roma. Tra non poche recriminazioni, peraltro.