Serie A, Domenica, 15 DIC, 18:00 CET
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Visti dall'avversario: Torino


L'analisi di un giornalista granata prima della trasferta di campionato della Roma a Torino

"Avere giocato di giovedì è uno svantaggio per la Roma. Ma sarà una squadra in fiducia, entusiasta per la qualificazione in semifinale di Europa League. Ne sono certo". Questo è il pensiero di Gianluca Sartori, 29 anni, direttore di Toronews.net.

Ecco cosa ci ha detto in vista della sfida tra Torino e Roma, in programma domenica alle 18.

Che Roma immagina di incontrare, dopo la qualificazione dei giallorossi alle semifinali di Europa League?

"Giocare di giovedì sera è certamente uno svantaggio, rispetto a una squadra come il Torino che ha avuto tutta la settimana per prepararsi. Perché una partita come quella con l'Ajax richiede un grande sforzo fisico. Ma se ti va bene - come è andata bene alla Roma - l'entusiasmo e la fiducia prevarranno sulla fatica: il cervello che comanda sul resto del corpo. Domenica vedremo una squadra competitiva, al netto dei probabili cambi che ci saranno in formazione".

Quale giudizio dà della Roma vista all'opera contro l'Ajax?

"Ho visto una squadra molto solida, molto attenta. La Roma ha fatto la partita che doveva fare. Doveva custodire un vantaggio maturato all'andata. La partita di giovedì richiedeva questo tipo di prestazione da parte della Roma. Il passaggio del turno è stato meritato".

In quali condizioni si presenterà il Torino alla sfida con la Roma?

"È un Toro in crescita sotto tutti i punti di vista. L'arrivo di Nicola ha impresso una svolta alla stagione. Se prendiamo in considerazione solo il girone di ritorno, i granata sarebbero a metà classifica. La vittoria di Udine (1-0, ndr) ha restituito un po' di serenità all'ambiente. Detto questo, la corsa salvezza è ancora lunga. Contro la Roma, anche un pareggio sarebbe bene accetto. Considerate, tra l'altro, che il Torino scenderà in campo conoscendo il risultato dello scontro diretto Cagliari-Parma".

E come si approccerà il Torino alla Roma?

"Anche se Nicola è arrivato con l'obiettivo di spronare i granata a creare di più, a produrre un tipo di calcio più offensivo, il Dna di questo Torino è quello di una squadra che si difende e riparte in contropiede, sfruttando anche la nuova posizione di Verdi mezzala. Si è visto anche con l'Udinese. Il Toro si trova meglio quando può giocare sull'avversario. Immagino quindi un Torino che aspetterà basso la Roma".

Qual è il calciatore chiave di questo Torino?

"È facile dire Belotti. Avere ritrovato il capitano - il leader - è stato importantissimo. Ma per fare una variazione sul tema, faccio il nome di Mandragora. Ha cambiato il Torino. Alla squadra serviva un giocatore così. È un play che ha alzato il livello del reparto: è bravo in fase di interdizione, è forte fisicamente, sa dare ritmo alla squadra e arriva al tiro in porta. Non è un caso che Nicola gli abbia dato le chiavi del centrocampo".

E qual è invece il giocatore che i tifosi granata vorrebbero togliere alla Roma?

"Se giocherà, Mkhitaryan. A livello tecnico, è il calciatore giallorosso più forte. Può spostare gli equilibri della partita".

Qual è il suo pronostico per la partita?

"Si affrontano due squadre che stanno bene. Mi aspetto un pareggio con gol”.