È il c’era una volta di una storia che sarebbe durata 24 anni. E che avrebbe portato la curva Sud a scrivere “Totti è la Roma”, nell’anno 2017.
1993, si diceva. La Roma di Vujadin Boskov è decima in classifica, a 24 punti. Si appresta ad affrontare una doppia trasferta lombarda. Domenica a Brescia, martedì 30 in Coppa Italia a San Siro con il Milan per il ritorno delle semifinali (andata 2-0 per i giallorossi). Il tecnico jugoslavo è alle prese con qualche defezione di troppo soprattutto tra la linea mediana e l’attacco. Con un Muzzi a mezzo servizio e disponibile solo per la panchina, decide di convocare anche il non ancora diciassettenne Francesco Totti. È una delle prime volte che il nome del talento finisce sui giornali.
Il Messaggero lo presenta come “il giovane centrocampista della Primavera”. È un momento cruciale della stagione, insomma. Così come per l’Italia. Il paese cerca una nuova credibilità dopo lo scandalo di Tangentopoli, emerso in tutta la sua portata un anno prima. Il presidente della Repubblica è Oscar Luigi Scalfaro, mentre a capo del governo c’è Giuliano Amato, ma un mese dopo verrà avvicendato da Carlo Azeglio Ciampi. Ci si prepara alle elezioni politiche del 1994, che segneranno il passaggio da prima a seconda Repubblica.
Quello stesso giorno, il 28 marzo 1993, entra in vigore l’ora legale, a due settimane esatte dalla santa Pasqua. È domenica. Sui giornali la notizia principale riguarda uno degli uomini più influenti della politica italiana, Giulio Andreotti.
L’ex capo del Governo e figura storica della Democrazia Cristiana riceve un avviso di garanzia per “attività mafiose” dopo alcune accuse lanciate da tre pentiti. L’avviso è datato 27 marzo 1993. Andreotti replica così: “Si tratta di una vendetta della mafia, meglio questo di una lupara. Non temo le indagini”.
"Non tornano i conti di primavera", titola "La Stampa". "La finanziaria del 1993 fa cilecca. Serve una manovra correttiva da 13mila miliardi". Scrive “Il Messaggero”: “Anticipata a luglio la Finanziaria del 1994. Si interverrà sulle entrate (con una serie di manovre sull’Iva), sui tagli alla spesa e accelerando le privatizzazioni. Si accentua il rischio della crescita zero. L’avanzo primario, cioè al netto degli interessi, scende a 24.500 miliardi. Dopo la correzione, il deficit dell’anno sarà di 154mila miliardi”.
Scrive “La Stampa”, a pagina 31: “Arrivano i temuti colpi di coda dell’afta: mentre nelle piccole stalle del Sud si denunciano altri casi, è comparso un nuovo focolaio a Verona in un allevamento con ben mille tori da carne. (…) considerata l’estrema diffusibilità del virus, si temono nuovi sviluppi dell’infezione ed il conseguente protrarsi delle misure Cee e dei vincoli interni al commercio”. (…) Intanto il ministero della Salute sta ribattendo colpo su colpo al severo embargo Cee, che indica manifesta sfiducia nelle nostre capacità di gestire responsabilmente la vicenda afta”.
In vista delle elezioni amministrative per il comune di Roma, in programma tra novembre e dicembre 1993, iniziano le manovre politiche. In un incontro istituzionale, il PSI – partito socialista italiano – inizia a prendere in considerazione l’ipotesi di appoggiare l’esponente dei Verdi, Francesco Rutelli, come candidato a sindaco di Roma. Marco Pannella, leader dei radicali, esprime già il suo sostegno: “Bisogna votare il candidato verde”. Nella lista dei futuri possibili amministratori, da destra a sinistra, l’elenco dei papabili è lungo e variegato: oltre a Rutelli, Gianfranco Fini, Carmelo Caruso, Renato Nicolini, Vittorio Ripa di Meana, Maria Ida Germontani, Antonio Pappalardo, Laura Scalabrini, Moana Pozzi, Giulio Savelli, Federica Rossi Gasparrini, Gabriella Carlizzi, Mirella Cece, Rosario Caccamo, Carlo Olivieri, Pier Vittorio Fiorelli, Rosanna Bartolomei.
Passo avanti per la realizzazione della città dei concerti, nel quartiere Flaminio. Vengono scelti gli studi di architettura che parteciperanno al concorso per l’edificazione. Il vincitore realizzerà il progetto esecutivo della nuova struttura. L’unico italiano in lizza è Renzo Piano, autore del Beaubourg. Gli altri otto selezionati nella partita sono José Garcia de Paredes (Spagna), Peter Busmann e Gottfried Haberer (Germania), Percy Thomas (Gran Bretagna), Hermann Hertzberger (Olanda), Pei Ieoh Ming (USA), Renton Howard, Wood Levin (Inghilterra), Kiaer e Ritcher (Danimarca), Shoichi Sano Yassui (Giappone).
Federico Fellini, tra i più grandi registi del panorama italiano e mondiale, atterra a Los Angeles dove il giorno dopo è in programma la cerimonia degli Oscar. Il maestro romagnolo riceverà l’ambita statuetta – la quinta del suo decennale percorso professionale – come premio alla carriera. La consegna verrà celebrata da Marcello Mastroianni e Sofia Loren. I 5 film in corsa per l’oscar come miglior film sono “Gli spietati”, “La moglie del soldato”, “Codice d’onore”, “Casa Howard”, “Scent of a woman”.
Formula 1: nelle prove generali del Gran Premio del Brasile, ancora attardate le due Ferrari di Alesi (nono) e Berger (tredicesimo). Prima fila per Prost e Hill (Williams), in seconda Senna (McLaren) e Schumacher (Benetton). Basket: la Virtus Roma soccombe a Caserta dalla Phonola (120-104). Tennis: l’Italia di Nargiso e Camporese batte il Brasile in Coppa Davis, raggiungendo i quarti di finale. Sci: nello slalom gigante, gli azzurri Deborah Compagnoni e Alberto Tomba – nelle rispettive gare – si classificano al secondo posto.
Nel primo pomeriggio su Rai 1 “Domenica in” condotta da Alba Parietti e Toto Cotugno. Ospiti della puntata, Stefano Masciarelli, Melba Ruffo di Calabria, Eva Grimaldi, la sora Lella (Elena Fabrizi). Il contraltare sulle reti Mediaset, “Buona domenica” di Lorella Cuccarini e Marco Columbro risponde con le presenze di Fabio Testi e Umberto Smaila.
In prima serata, su Rai 1, il telefilm “Un commissario a Roma” con Nino Manfredi. A seguire, alle 22.30, la Domenica Sportiva di Tito Stagno. Su Rai 2, alle 21, la serie tv Beautiful con Ronn Moss. Rai 3, il film commedia “Protocol” con Goldie Hawn. In seconda serata il programma satirico “Blob” di Enrico Ghezzi. Canale 5, ore 20.30, il telefilm “Extralarge” con Bud Spencer. Italia 1, alle 20.30, propone il film di e con Clint Eastwood, “Lo straniero senza nome”. A seguire, Pressing con Raimondo Vianello, Karin Nimatallah, Omar Sivori. Rete 4, ore 20.30, “Volevo i pantaloni” film drammatico di Maurizio Ponzi, con Giulia Fossà.
Al Maestoso e al Madison è in programma “Dracula” di Francis Ford Coppola con Gary Oldman, Winona Ryder, Antony Hopkins e Keanu Reeves. Al Barberini il capolavoro di James Ivory, “Casa Howard”. Embassy, Reale e Gregory propongono “Eroe per caso” con Dustin Hoffmann, Geena Davis e Andy Garcia. Al Quirinale e all'America “L’armata delle tenebre” di Sam Raimi. Rivoli e Alcazar proiettano “La moglie del soldato” di Neil Jordan, mentre al Barberini e Academy Hall “Luna di fiele” di Roman Polanski.
L’Etoile, in esclusiva, dà “Scent of a woman” con Al Pacino, remake di “Profumo di donna” con Vittorio Gassman. Al Quirinetta “Il grande cocomero” di Francesca Archibugi con Sergio Castellitto, mentre al Rialto e Madison è ancora “Cape fear, il promontorio della paura” di Martin Scorsese. Al Cola di Rienzo, Royal e Europa c’è “Trauma” di Dario Argento. Ariston e Golden “Gli spietati” di Clint Eastwood. All’Augustus e Greenwich, infine, “Malcom X” di Spike Lee.
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