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    Visti dall'avversario: Verona


    Abbiamo intervistato il giornalista veronese Alessandro De Pietro prima della gara di ritorno con l'Hellas

    Per Radio Verona, l'emittente ufficiale dell'Hellas, conduce il format Fuori Gioco. Il giornalista Alessandro De Pietro, 47 anni, è un profondo conoscitore delle vicende sportive scaligere.

    Lo abbiamo intervistato in vista di Roma-Verona, prima giornata del girone di ritorno, in programma domenica alle 20:45 allo Stadio Olimpico.

    Anche alla luce della vittoria con il Napoli, che Verona si troverà di fronte la Roma?

    "Una squadra molto in fiducia, che con le grandi ha perso solo contro l'Inter. Una volta, Sarri disse che contro il Verona non si può giocare. Io non dico che non si possa giocare, ma l'Hellas ti porta lontano dalla porta perché pressa molto alto e quindi è difficile da affrontare. Non è una squadra che accetta il consueto spartito della grande che impone il suo calcio alle piccole. Il Verona gioca in maniera sfrontata".

    Quindi, la ricetta per battere l'Hellas è superare la fase di prima pressione?

    "Sì, può essere. Anche se nel Verona accorciano pure i difensori: una delle immagini dello scorso campionato è il debuttante Kumbulla che va a prendere a 70 metri Cristiano Ronaldo. Certo, se però l'avversario ha dei calciatori in grado di superare la prima pressione, che sanno giocare di prima, allora diventa tutto più facile. Nella passata stagione, la squadra che più ha dimostrato di possedere quei codici è stata proprio la Roma".

    Che differenza c'è tra questo Verona e quello che nel girone di andata, sul campo, aveva pareggiato con la Roma?

    "Un anno fa, il Verona giocava sempre con gli stessi uomini. Aveva un gruppo rodato. Quest'anno, invece, Juric è dovuto quasi ripartire da zero. La squadra che all'andata ha ospitato la Roma era quindi ancora in costruzione. Ora c'è più consapevolezza. C'è una maggiore coscienza del proprio valore".

    Premesso che il 3-4-2-1 per Juric è intoccabile, si possono immaginare delle novità di formazione rispetto alla gara con il Napoli?

    "Bisogna capire cosa vorrà fare con il neo acquisto Lasagna, che nel gioco di Juric è il centravanti. È quel tipo di calciatore che l'ex gialloblù Gianluca Falsini - ha allenato anche nelle giovanili della Roma - una volta definì un armadio veloce. Non so quanto sia fattibile, però, che Juric tenga fuori Kalinic per fare spazio a un giocatore appena arrivato. E non puoi certo escludere Barak o Zaccagni (i due trequartisti alle spalle della prima punta, ndr). Non avrai ancora Veloso, Sturaro e Magnani, e non credo che sarà impiegato Cetin. Per il resto, non penso che ci saranno delle variazioni rispetto alla partita con il Napoli".

    Qual è il calciatore chiave dell'Hellas di quest'anno?

    "Lo scorso campionato, avrei fatto il nome di Veloso. In questo momento, invece, direi Zaccagni. Anche se Barak sa sporcare il primo possesso, segna dei gol impossibili e sa ricoprire il ruolo di mezzapunta come quello di mediano".

    E qual è il giocatore che il Verona vorrebbe togliere alla Roma?

    "Veretout. Perché l'Hellas gioca a tutto campo e devi avere molta gamba e tanta qualità nella fase di primo possesso".

    Qual è il suo pronostico per la sfida?

    "Il Verona è molto solido. Dico 2-2. Anche perché l'Hellas qualcosa può concedere".