"Il Commando è una forza della natura. È un vento... e chi può fermare il vento?". Cos'è stato il Commando Ultrà Curva Sud? In tanti hanno provato a spiegarlo, ma in pochi ci sono riusciti. Tra quei pochi ci fu Roberto Stracca.
Romanista, giornalista, Roberto morì per un male incurabile il 16 novembre 2010. Aveva 40 anni.
Era stato una penna del Corriere della Sera. Per lo storico quotidiano di via Solferino curava un blog che diceva tutto di Roberto: "Dentro lo stadio". Stracca raccontava la curva, perché lui la curva l'aveva vissuta.
Era stato un fedele testimone del gigantesco movimento popolare che fu il CUCS. Il Commando Ultrà Curva Sud. Dietro a quell'acronimo, dietro a quella saetta, si celava un grandioso sentimento di cui Stracca era stato interprete.
Questo è quello che Roberto Stracca scrisse nel 1994, riportato dal sito asromaultras.org:
"Dopo Roma-Cagliari mi sono chiesto se ha ancora un senso andare allo stadio (...). Ma ero comunque felice e ci ho messo un po' per capirne il perché. Poi ho ripensato a quel pomeriggio di un giorno da cani e ho visto un gruppo di ragazzi che ha cantato nella speranza (illusione?) che qualche “brocco” centrasse la rete. Quante volte è risuonata questa domanda: ma cos'è il Commando? Un circolo chiuso? Un'associazione a delinquere? Un'organizzazione finanziata dall'AS Roma?".
"Niente di tutto ciò. Il Commando non si può spiegare, perché il Commando non esiste. È un'idea, un'astrazione, un sentimento. Nessuno ne è proprietario. Nessuno può fargli fare ciò che vuole, perché non si può imporre nulla ad un moto d'animo, nessuno lo può distruggere, perché non si uccide un ideale".
"Rido se ripenso ai nostri discorsi di sciogliere il gruppo perché non si può mettere fine ad una passione. Finché ci sarà solo un bambino che sventolerà una bandiera, ci sarà il Commando Ultrà. Siamo solo dei momentanei realizzatori di un'opera. Domani io me ne andrò e ne verranno 100 migliori di me. Verrà chi dirà “io c'ero nel '77” e una risata lo seppellirà. Verrà chi dirà “io sono il capo” e giù 20.000 pernacchie. Chi può possedere un moto d'anima?".
"Finché ragazzi avranno voglia di cantare e non guardare la partita, il Commando vivrà. Anche se domani ci saranno Dylan e Ambra (i figli di questi anni) che non sapranno nemmeno chi erano Vittorio e Stefano, anche se li accomunerà a loro un affetto e una spinta emotiva".
"Il Commando non ha direttivi, regole, capi e vicecapi. Il Commando non ha controlli, il Commando è una forza della natura. È un vento... e chi può fermare il vento?".
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