4 novembre 2015, allo stadio Olimpico la squadra di Garcia batte 3-2 il Bayer Leverkusen sotto gli occhi (in tribuna) del dirigente tedesco Rudi Voeller, altro grande bomber della storia giallorossa. Quello che è diventato Dzeko nel corso del tempo. A suon di gol. In campionato e nelle coppe. 109 totali. Ad un passo dai 110, ma lui la lode e la laurea di bomber conclamato, calciatore di classe, l’ha già presa da un pezzo.
Abbiamo raccolto una top five di reti di Dzeko nelle competizioni europe tra Champions ed Europa League.
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Lanciato da Strootman dalle retrovie, in profondità, Dzeko scatta sul filo del fuorigioco e insacca con un tocco di destro a tu per tu con il portiere dello Shakhtar Donetsk, Pyatov, in uscita. Game, set, match. La rete significa qualificazione ai quarti di finale di Champions League in virtù del 2-1 per gli ucraini dell’andata. All’Olimpico, vince la Roma 1-0. Tanto basta.
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Ritorno dei quarti di finale di Champions League. La Roma ha bisogno di vincere almeno 3-0 contro il Barcellona dopo il 4-1 rimediato in Spagna. All’Olimpico deve andare in scena la partita perfetta. E quella si materializza. A suonare la carica, con il primo gol, è Dzeko. De Rossi in profondità per Edin, controllo a seguire di destro resistendo alla carica di Umtiti e tocco di sinistro a battere Ter Stegen.
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Andata dei sedicesimi di finale di Europa League. All’Estadio de la Ceramica, Dzeko si porta via il pallone. Per un bomber significa aver realizzato una tripletta. Il primo dei tre è un capolavoro di classe e coordinazione. Contropiede micidiale, palla a Salah sulla destra, l’egiziano serve Edin al centro dell’area, con una finta di corpo del 9 Musacchio va a vuoto nella marcatura, è completamente scherzato, e Dzeko chiude in rete.
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Matchday 5 di Europa League. Alla Roma di Spalletti serve un successo per ipotecare la qualificazione ai sedicesimi di finale. L’avversario sono i cechi del Viktoria Plzen. I giallorossi sono superiori per tanti motivi, uno di questi si chiama Edin Dzeko. In particolare per il primo gol del bosniaco: Edin riceve in area da un filtrante di Nainggolan, è defilato sulla destra e nelle vicinanze ha tre avversari contro. Si allunga ancora di più verso la linea di fondo, finta a rientrare sul difensore, si sistema la palla e – di sinistro – lascia partire un tiro a giro sull’altro palo. Gol da paura.
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Matchday 3 di Champions League. Allo Stamford Bridge serve una grande prestazione per uscire non sconfitti contro il Chelsea di Conte, neo campione di Inghilterra. Serve la prova collettiva, ma con lo spunto dei singoli. È una serata di grazia per Dzeko, che in quello stadio non era mai andato a segno prima di quel giorno. Il 9 realizza una doppietta, il primo sigillo è un capolavoro. A metà tra la rete di Totti in Roma-Udinese 4-0 del 1998 e Batistuta in Parma-Roma 1-2 del 2001. Lancio di Fazio dalle retrovie, sinistro al volo di Dzeko sotto la traversa, nulla da fare per Courtois. Classe, potenza e coordinazione. Il gol lo segna davanti il settore ospiti, è delirio romanista a Londra.
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