Serie A, Domenica, 15 DIC, 18:00 CET
Stadio Giuseppe Sinigaglia
Como
Roma
Como
Roma
IT
Home Notizie

56 anni fa la nostra prima Coppa Italia


La ricostruzione del cammino che portò la Roma a vincere la sua prima Coppa Italia

Il 1° novembre 1964 la Roma alza al cielo la sua prima Coppa Italia. Ma non è un'edizione come le altre. Per la gente romanista, quello conquistato 56 anni fa è un trofeo speciale. Per diversi motivi.

Quattro uomini in panchina. Alfredo Foni, Luis Mirò, Naim Krieziu, Juan Carlos Lorenzo. Sono loro a condurre la Roma verso la prima coccarda della nostra Storia.

Il viaggio inizia con Foni, l'8 settembre 1963. Il cammino giallorosso prende il via con un successo per 2-0 firmato Manfredini (doppietta) in gara secca in casa del Potenza, un anno prima della vittoria nella finale ripetuta con il Torino.

Al positivo esordio in Coppa Italia non corrisponde un altrettanto positivo andamento in campionato. La Roma batte Bari e Sampdoria nelle prime due giornate della Serie A 1963-64, ma poi centra un solo successo (2-0 con il Messina) nei successivi sei incontri. Foni ottiene anche due vittorie in Coppa delle Fiere, il 16 e 30 ottobre nei sedicesimi con l'Hertha Berlino.

Non sono sufficienti a compensare il mediocre rendimento in campionato. Il 3 novembre 1963, l'allenatore si dimette.

Il 13 novembre, contro il Napoli nei sedicesimi di Coppa Italia, la Roma viene guidata da Naim Krieziu, per la prima volta nella carriera dell'ex campione d'Italia 1942. I giallorossi vanno a segno cinque volte, con Manfredini (2) e Orlando (3) e approdano agli ottavi di finale.

Quello di Krieziu, però, è solo un interregno: la squadra viene affidata allo spagnolo Luis Mirò.

I risultati in campionato, tuttavia, restano altalenanti: la Roma chiude al 12° posto. La Coppa Italia riserva però soddisfazioni. Con Mirò, il 15 aprile 1964 i giallorossi eliminano agli ottavi il Foggia (gol di Francesconi e Leonardi). La parentesi dell'allenatore spagnolo si chiude all'ultima giornata, dopo un 4-4 allo Stadio Olimpico con il Catania. È il 31 maggio 1964 e il 3 giugno la Roma deve affrontare ai quarti l'Atalanta.

In attesa dell'avvento del nuovo tecnico - l'argentino Juan Carlos Lorenzo - la Società si riaffida quindi a Krieziu. Sotto la sua direzione, la Roma elimina i bergamaschi e, il 10 giugno, la Fiorentina.

La semifinale contro i viola è memorabile. Dopo l'1-1 alla fine dei tempi regolamentari - al fiorentino Seminario risponde Leonardi - si va ai rigori.

Dal dischetto romanista si presenta per cinque volte di fila Pedro Manfredini. E fa gol, tutte e cinque le volte! C'è gloria anche per il portiere Cudicini, che dagli undici metri supera il collega viola Albertosi. La Roma è in finale.

Finale che si gioca contro il Torino il 6 settembre 1964 allo Stadio Olimpico. Finisce 0-0. Il regolamento impone la ripetizione. A Roma o a Torino? I granata chiedono di poter rigiocare in casa loro e la Roma accetta. Lorenzo era infatti convinto di poter colpire il Torino in contropiede.

Il tecnico spiega alla stampa: "Il contropiede è un’arma tattica che all’Olimpico non possiamo sfruttare al meglio perché i nostri tifosi ci spingono ad attaccare. Meglio andare nella tana del Toro".

Anche la seconda sfida resta inchiodata sullo 0-0. A cinque minuti dalla fine, però, il risultato si sblocca. Racconterà capitan Losi ne "La Storia Illustrata della Roma": "Francesconi fintò il tiro, per passare invece a De Sisti, abbastanza chiuso dagli avversari. De Sisti si infilò in dribbling tra Puia e Lancioni, per poi smistare la palla a Nicolè. Questi sparò un tiro secco, rasoterra, di rara potenza e precisione, e il grande Vieri dovette inchinarsi. Un gran gol per una grande vittoria".

Una grande vittoria, ottenuta sotto la presidenza di Francesco Marini Dettina. Un trionfo storico. Novanta minuti indimenticabili. La prima delle nostre nove Coppe Italia.