La scommessa di Luigi Giuliano

Spogliatoi dell'Olimpico. La Roma sta perdendo 1-0 con la Spal. A fine primo tempo entra Anacleto Gianni. "Non ve la prendete, un gol si fa presto a rimontarlo". "Presidente, scommetto che le reti di scarto saranno tre". La Roma vincerà 4-1.

La voce è quella di Luigi Giuliano. È il 3 dicembre 1961 e "Gigi" è ormai un leader della Roma. L'aneddoto della scommessa, rivelato dal Corriere dello Sport dell'epoca, è una delle prove della tempra di questo grande giocatore.

Una forza derivata dalla necessità. Giuliano era arrivato infatti alla Roma nel 1954, dopo avere guidato la Fenice granata: era stato il capitano del Torino dopo la tragedia di Superga. Una tragedia alla quale era scampato per miracolo.

Quando il 4 maggio 1949 il trimotore Fiat G.212 della compagnia aerea ALI si schiantò sulla collina che domina Torino, fu annientata una delle più forti formazioni di sempre del calcio italiano. A bordo, però, Giuliano non c'era.

Un ritardo nell’ottenimento del passaporto non gli aveva consentito di partire per l'amichevole in Portogallo con il Benfica, pur essendo l'unico elemento della Primavera entrato ormai stabilmente nell'orbita della prima squadra.

Al Grande Torino fu assegnato lo Scudetto d'ufficio e uno dei giocatori ai quali fu appuntato il tricolore sul petto fu proprio lui. Fu Luigi Giuliano.

Gigi restò granata fino a quando nella stagione 1954-55 passerà alla Roma, voluto dal tecnico inglese Jesse Carver per la cifra record di 80 milioni di vecchie lire. Centromediano, come si diceva a quei tempi, Giuliano vestirà la maglia giallorossa per 161 volte, fino al 1962.

Continuerà a servire la Roma da responsabile del settore giovanile, con Dino Viola e con Franco Sensi fu per un breve periodo anche responsabile del centro sportivo di Trigoria. Morirà il 19 dicembre 1993, 8 giorni dopo la scomparsa di Anacleto Gianni. Il presidente della scommessa.