Serie A, Domenica, 15 DIC, 18:00 CET
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L’Opinione: Il momento di Javier Pastore


Il Pastore del Paris Saint-Germain

Pastore è stato il primo grande acquisto e quindi il simbolo del nuovo Paris Saint-Germain qatariota, nella stagione 2011-12, prima ancora degli arrivi di Thiago Silva e Ibrahimovic. Aveva 22 anni e segnò ben 13 gol in Ligue 1; anche in Champions League fece grandi prestazioni, contro Barcellona e Chelsea, segnando nelle partite giuste. È entrato così nel cuore dei tifosi del PSG.

La forma fisica

Ha avuto dei problemi al polpaccio nello scorso anno, gli stessi che avevano influito sulle sue prestazioni nelle ultime stagioni francesi. Lui è stato amatissimo dai tifosi anche per come si pone fuori dal campo, un personaggio molto discreto, quasi d'altri tempi. E per il modo di giocare: Pastore è uno di quei trequartisti in via d'estinzione, per i romantici del calcio. Nel PSG i tifosi sono sempre stati affezionati a questo tipo di calciatori, come Ginola ad esempio: non sempre concreti, ma belli da vedere. Bello che in questo calcio moderno, in cui contano sempre di più la fisicità e l'intensità, ci sia ancora qualche esempio di un calcio che non c'è più.

Libertà di movimento

Javier ha bisogno di libertà in campo. Al PSG ovviamente era più facile, essendo una squadra che domina il campionato francese: gli allenatori possono permettersi di essere meno rigidi sugli schemi tattici. In Italia è molto più difficile, visto che la Roma non è una squadra che domina il campionato. Nello scorso anno Di Francesco ha tentato di inquadrarlo in uno schema tattico con le sue idee, mentre il calcio di Fonseca è più sbarazzino: Pastore si trova sicuramente meglio e si vede che finalmente fisicamente sta bene e di conseguenza è più tranquillo. Fare 5 partite in 15-20 giorni però secondo me sarebbe troppo rischioso.

La fiducia

Pastore ha bisogno del contatto con il pallone, di sentire la fiducia. Non è un giocatore d'impatto, da buttare nella mischia negli ultimi 10' per tirare fuori il coniglio dal cilindro. O meglio, lo potrebbe anche fare ma non è nella sua indole. Anche per questo sarà interessante capire come lo gestirà Fonseca. Fisicamente non può giocare 10 partite di fila, però non può neanche fare una partita su 4, perché il suo limite è anche un po' mentale, tende a buttarsi giù un po' troppo facilmente per il carattere che ha. Non va rovinato l'ottimo lavoro svolto dallo staff di Fonseca in questi ultimi mesi, sono stati bravissimi a recuperare un calciatore che era in difficoltà.