Domenica sarà l’ultima partita della stagione e di De Rossi con la Roma: che atmosfera si aspetta?
“Mi auguro che ci sia l’atmosfera che Daniele merita, è l’unica cosa che mi posso augurare. Vedere lo stadio colmo d’amore, deve essere una festa per tutto quello che Daniele ha dato alla Roma e per come lo ha dato. Mi aspetto una festa positiva per lui, al 100%”,
Daniele giocherà dall’inizio?
“Giocherà dal primo minuto, entrerà in campo con la sua fascia. Merita la standing ovation da parte di tutto l’Olimpico. Deve essere una festa e lui deve giocare una grande partita. Se ci tengo io, figuriamoci lui”.
Cos’ha di speciale De Rossi per un allenatore?
“Riesce a trasmettere nel suo gioco la passione per la maglia che indossa, l’Italia, la Roma. Esprime sempre al massimo la sua voglia di fare bene e di impegnarsi al massimo. Non vuol dire che si giochi sempre bene, ma che si cerchi sempre di dare il 100%. Per di più è positivo nello spogliatoio, per la squadra. Ha qualità e un grande carattere e nei momenti difficili i compagni si appoggiano a lui”.
Che Roma pensa di lasciare e che progetti ha per il futuro?
“Credo che la squadra abbia fatto vedere di essersi ripresa, con voglia di lottare compatta per l’obiettivo. Non riusciremo a raggiungerlo? Faremo i complimenti agli avversari ma fino in fondo va dato il massimo, perché siamo professionisti e perché ci piace giocare. Non si gioca per i soldi, ma per la passione, per il divertimento. Dalla prima volta che sono andato all’estero mi sento un allenatore europeo. Andrò dove troverò un progetto che mi intriga”.
Prima dell’annuncio ha avuto la sensazione che la carriera di De Rossi alla Roma volgesse al termine?
“No, non lo avevo mai pensato né ne avevamo parlato. Anche per me è stato un fulmine a ciel sereno”.
Dove pensava di poter incidere di più nella sua esperienza qui? C’è qualcuno da cui si aspettava di più?
“Una volta vista la squadra ho capito che avrei dovuto incidere moltissimo sull’autostima, sull’aspetto psicologico. Credo che abbiamo lavorato bene sul piano difensivo. Abbiamo cercato di prendere meno reti e strada facendo mi hanno capito sempre di più. Tutti i giocatori hanno dato il massimo, sono convinto che Schick sia un grandissimo giocatore, ma alcuni maturano a 19 anni e altri no. Mi dispiacerebbe vederlo esplodere a 28 anni. Spero che possa rimanere e dimostrare che non mi sbaglio sul suo valore”.
Con quale stato d’animo lascerà la Roma?
“Io mi emoziono ogni volta che guido la Roma. Io non entro durante l’inno altrimenti mi emoziono troppo. Lascerò la Roma con il cuore aperto, sperando di vederla sempre più in alto”.
Sentiva già sua questa squadra? Avrà rammarico a lasciare?
“Giorno dopo giorno ho iniziato a sentirla mia. Era una squadra già plasmata, piano piano andava rimodellata a partire dal grosso lavoro che Eusebio aveva fatto. Non c’è rammarico, sapevo da quando ho firmato quanto sarebbe durata. Auguro il meglio a chi verrà dopo di me”.
Oltre a Daniele, domenica anche altri calciatori potrebbero essere all’ultima partita con la Roma. Pensa serva ripartire da zero?
“Il gruppo è valido è ben miscelato, ci sono anziani giusti, giovani giusti. Da qualche giovane ci si aspettava di più ma il nucleo è sano. Per me non si riparte da zero. Si riparte da una classifica deficitaria ma non si ripartirà da zero. Solo dal punto di vista dell’allenatore il lavoro parte da zero anche prendendo l’esperienza dei precedenti allenatori. Il giocatore deve essere intelligente e plastico nel ricevere quello che vuole il nuovo allenatore”.
De Rossi indosserà una fascia da capitano personalizzata o quella della Serie A?
“Non lo so ma sarei pronto a pagare io stesso la multa per fargli indossare una fascia personale”.
Cosa si poteva fare meglio in questi mesi?
“Cosa si poteva fare meglio? Forse nel momento più importante sono uscite troppa volte voci su giocatori che vanno via o allenatori che arrivano. Da noi tutte le voci sono nate nel momento in cui dovevamo spingere tutti al massimo per l’obiettivo. Sarebbe stato meglio avere una linea comune da parte di tutti. Non è una critica alla stampa o alla Società, ma questo avrebbe aiutato a raccogliere quei pochi punti in più”.
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