Molto è stato scritto sulle modalità della sconfitta al Camp Nou, ma il Direttore Generale dell'AS Roma ha ribadito come ognuno nel Club debba mantenere calma e concentrazione in un momento come questo.
“Condivido tristezza e rabbia, ma non la depressione”, ha dichiarato il dirigente giallorosso nel suo intervento a Roma Radio di venerdì mattina. “Chi si deprime perde energie per fare quello che si deve fare in questi momenti e cioè reagire. Noi siamo ovviamente molto dispiaciuti e non nascondo che abbiamo provato imbarazzo, la partita giocata a Barcellona può essere definita solo imbarazzante”.
“Ci dispiace e credo sia doveroso chiedere scusa a tutti i tifosi della Roma, soprattutto a quelli che hanno viaggiato allo stadio. Devo dire che ci hanno dato una dimostrazione importante: al Camp Nou la bandiera della Roma l’hanno tenuta alta loro, cosa che non è riuscita a fare la squadra”.
“Chiediamo scusa per questo, sono momenti di crescita e questa squadra ha dimostrato ogni tanto di avere delle cadute inattese da parte nostra. Il processo di maturazione che ci aspettiamo evidentemente ancora non è terminato. Il 6-1 appartiene a una giornata che dobbiamo accantonare, ma non dimenticare”.
“Esperienze come queste devono diventare patrimonio di crescita, per non essere più in condizione di fare brutte figure. Vanno superate, anche perché siamo una squadra che può fortunatamente ancora raggiungere i suoi obiettivi, contando solo sulle proprie forze. Se dovessimo riuscirci sarebbe un ulteriore progresso e miglioramento rispetto agli anni precedenti”.
“La Roma ha avviato un programma di miglioramento che è provato dai fatti, sia per quanto riguarda l’organizzazione societaria, sia per quanto riguarda la sanità finanziaria e le capacità tecniche sul campo: questo dicono i risultati”.
“Se passiamo il turno di Champions, cosa che riteniamo possibile, continuando a lottare e a competere anche in Campionato vorrebbe dire aver migliorato ulteriormente il risultato tecnico sul campo. Non dobbiamo perdere né calma né lucidità, ci tengo a dirlo a tutti: qui non c’è l’apocalisse, non c’è disperazione, non c’è l’ultima spiaggia”.
“C’è solo la necessità e la voglia di dimenticare una bruttissima figura che non possiamo ignorare. La sconfitta fa male a noi, ma prima di tutto alla squadra: possiamo solo chiedere scusa, ma ora dobbiamo andare in campo e continuare quello che stavamo facendo finora per raggiungere i nostri obiettivi”.
Cosa portiamo sul campo per Roma-Atalanta, la voglia di rivalsa rispetto a Barcellona?
“Intanto servono le capacità tecniche, umane ed emozionali che non abbiamo dimostrato a Barcellona e poi sì, se ci aggiungiamo la voglia di rivalsa faremo sicuramente bene”.
Si è parlato di un Garcia in bilico in questi giorni. C’è qualcosa di vero?
“È assurdo ripetere ogni settimana che non vogliamo cambiare allenatore. Il tecnico, alla pari dei giocatori si valuta in base ai risultati, ma questo processo non si fa domenica dopo domenica, perché a ogni partita non si possono prendere le decisioni definitive sul futuro di un allenatore: non sarebbe serio. Alla lunga ciascuno sarà responsabile dei risultati che porterà. Ora c’è la stessa voglia di far bene dimostrata con serietà in questi anni.
Dei giornali hanno riportato delle dichiarazioni del presidente Pallotta…
“Ognuno dice la sua su una cosa che non è accaduta, quando leggo delle virgolette attribuite a una persona con la quale non si è parlato rimango perplesso, ma non voglio aprire questo argomento adesso: non è rilevante. Il presidente quando vuole parlare pubblicamente lo fa e anche molto chiaramente. La ricostruzione fatta non è attendibile”.
Come si riparte ora?
“Siamo già ripartiti, non ci siamo fermati un momento, le verifiche sono state fatte come ogni settimana internamente con lo stesso identico obiettivo che c’era prima: non c’è nessun motivo per deprimersi, siamo più arrabbiati di prima e più consapevoli di prima”.
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