“Spero di rimanere tanto tempo, mi trovo benissimo" ha esordito Iago. "Sento il bisogno di fermarmi qui qualche anno, Roma è il posto perfetto”.
Come giudichi la stagione della Roma al momento e in prospettiva?
“Sappiamo quali sono le nostre forze, abbiamo una rosa con giocatori top. La strada è quella giusta, nell'ultimo mese abbiamo infatti giocato delle grandi partite. Speriamo di vincere qualcosa quest'anno, penso che questo alla fine sia l'obiettivo di tutti noi”.
Come ti sei trovato nella posizione ricoperta domenica nel derby, non da esterno ma più centrale dietro Dzeko?
“E’ un ruolo che ho ricoperto anche da piccolo. Mi piace perché mi permette di partecipare di più alla manovra delle squadra. Rudi Garcia me l'aveva anticipato qualche giorno prima, ci abbiamo lavorato un po' e per fortuna è andato tutto bene”.
Come ti trovi nello spogliatoio giallorosso?
“Sto molto bene, vado infatti d’accordo con tutti. Ognuno è ovviamente diverso, ha il suo carattere, e anche questo permette di fare gruppo. Se tutti fossero come me o Nainggolan non sarebbe una cosa buona (ride, ndr). A parte gli scherzi, stiamo andando bene e, soprattutto, ci sentiamo bene”.
Ora sei al secondo anno in Serie A: come hai vissuto l’arrivo nel nostro calcio?
“Ho affrontato da subito lo scetticismo italiano, ma i conti si fanno sempre alla fine. Al tempo avevo fiducia perché pensavo che il Genoa fosse giusto per me. Anche la Roma è una dimensione giusta in questo momento. Per fortuna sto giocando molto qui e ho la fiducia del mister: è una sensazione molto bella”.
Si dice che nel nostro campionato i giocatori spagnoli non hanno molto successo…
“Io dico che italiani e spagnoli sono molto simili, per me Roma è come la Spagna. E' vero, prima gli spagnoli facevano fatica qui, ma adesso no. Ce ne sono tanti che sono stati importanti in Serie A come Llorente fino all’anno scorso e adesso Marcos Alonso, Callejon. L’elenco è molto lungo”.
Tra poco tornerai in Spagna per la sfida con il Barcellona: che effetto ti fa tornare in Catalogna?
“La città è particolare e negli ultimi anni è uscito fuori il tema dell'Indipendentismo. Comunque è un orgoglio tornare a giocare una partita lì al Camp Nou ed è una grande fortuna per tutti noi giocare contro il Barcellona in Champions League, perché significa che sfidiamo i club migliori e che quindi tutti gli sforzi fatti vengono ripagati. Ritroverò poi anche qualche compagno di quando ero lì nelle giovanili, come Messi, Busquet, Sergi Roberto, Jordi Alba e altri. Ne conosco davvero tanti”.
Hai detto di trovarti ora molto bene qui a Roma: il tuo rapporto con la città?
“Vado al centro due volte alla settimana con la mia ragazza. La gente mi ferma? Sì capita, ma a volte i tifosi non mi riconoscono e quindi passeggio tranquillamente. Mi trovo benissimo perché la gente mi tratta bene”.
Come è la tua vita fuori dal campo? Sei un ragazzo davvero così normale e tranquillo come sembra da fuori?
“Sì lo sono, ho una vita normale. Il calcio è il mio lavoro ma oltre a questo mi piace girare per il centro della città, faccio cose che facciamo tutti. Ho un cane, Chato, che è il re della casa. Lì comandano Chato e la mia ragazza. Però mi piace cucinare, soprattutto cose semplici. Con la mia ragazza abbiamo un accordo: io cucino e lei sistema tutto alla fine della cena”.
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