"Mattei era un calciatore poderoso, soprattutto nel suo colpo di testa"
- Giorgio Carpi
Attilio Mattei è il primo a terra nella splendida foto presente qui in alto, scattata il 13 novembre 1927 in occasione del primo Roma-Juventus della storia.
L'istantanea, restaurata e colorata, è stata donata dalla sua famiglia alla Roma, che oggi, in occasione della ricorrenza dalla nascita di Mattei, la mette a disposizione dei tifosi dando la possibilità di scaricarla.
Nato il 16 settembre 1902, soprannominato “Bibbitone”, “era un giocatore molto poderoso, soprattutto nel gioco di testa”. Così lo descrisse Giorgio Carpi, suo compagno di squadra nella prima Roma, in cui Mattei spiccava come una delle figure più amate, più visceralmente legate ai colori e di cui era un punto cardine.
Difensore di grande fisicità ma con uno stile di gioco che gli permetteva di non ricorrere spesso all’azione fallosa come molti dei difensori del periodo. Visse in maniera totalizzante la sua appartenenza alla Roma divenendo anche guida e punto di riferimento per i giovani che si affacciavano nella squadra riserve, di cui divenne capitano.
Quando lasciò i giallorossi, nel 1933, Renato Sacerdoti comunicò subito la decisione della Società di riconoscergli la Tessera di Socio Vitalizio “in compenso del suo tenace attaccamento a noi”. Era un attestato di affetto, stima e riconoscenza che mai nessun calciatore romanista, sino a quel momento aveva ricevuto.
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