Tutte le parole di Edin Dzeko nella conferenza stampa alla vigilia di CSKA Mosca-Roma.
Come si spiega la differenza di rendimento tra campionato e Champions?
“È difficile da spiegare la differenza di rendimento. In Champions dall’anno scorso abbiamo fatto molto bene, anche in questa stagione solo a Madrid non abbiamo fatto la nostra partita. In generale, però, siamo sempre presenti. Forse perché in Champions ci sono poche partite e ogni sfida la devi affrontare con tutta la forza, ovviamente in Serie A andrebbe fatto lo stesso. Ogni tanto si pensa che in Serie A, contro le squadre in cui abbiamo perso punti, come Bologna, Chievo o SPAL, si possa vincere facilmente, ma sappiamo che è un campionato molto difficile e tattico, devi sempre dare il cento per cento per vincere le partite”.
State vivendo le stesse sensazioni della Champions della scorsa stagione?
“Lo scorso anno abbiamo capito tutti quanto è bello giocare in Champions, arrivare in semifinale è ancora più bello. La partita di domani, sicuramente, con una vittoria ci regalerebbe il passaggio del turno, anche per questo è una partita molto importante. Si giocano dodici mesi per la Champions, poi arriva e in quel momento dobbiamo dare tutti il massimo. Non dico che dobbiamo arrivare in semifinale di nuovo, ma serve fare del nostro meglio per vincere più partite possibili”.
Dover fare gol per te è un peso o una responsabilità?
“È un po’ tutte e due. I gol devo farli, sono il primo responsabile per questo. Quando non li faccio sono il primo a non essere contento con me stesso. Ultimamente faccio meglio in Champions e molto meno in Serie A e ovviamente devo migliorare da questo punto di vista. Ultimamente ho sbagliato qualche occasione di troppo. Penso sempre a migliorare, però, partita dopo partita: senza guardare indietro”.
Cosa serve a Schick per fare il salto di qualità?
“Io mi ricordo il mio primo anno, anche se Patrik è molto più giovane. Abbiamo visto tutti, non solo in allenamento ma anche con la Samp, che è capace di fare gol e partite belle. Deve iniziare da se stesso, dare sempre di più, in allenamento e in partita e anche noi più vecchi dobbiamo aiutare la squadra di più. A volte non ha avuto fortuna, per esempio contro il Frosinone, se il portiere non avesse fatto quella parata sarebbe cambiato tutto. Un gol può cambiare tanto”:
Il primo anno ti dicevano che eri troppo buono, a forza di sentirtelo dire in campo sembri sempre molto arrabbiato ora: il nervosismo, forse, ti condiziona troppo?
“Sono ancora molto bono, (ride, ndr). È difficile cambiare così velocemente, avere più cattiveria in campo è una cosa diversa. Nessuno ci pensa che forse non mi fa piacere perdere, io sono nervoso anche per questo. Non è stato l’inizio di campionato che volevamo, compreso il mio rendimento. A me non piace mai perdere, ogni tanto il mister dice che quando perdo la testa perdo cinque dieci minuti: è la verità. Quando mi arrabbio mi fa anche bene, perché c’è un’altra forza che viene da dentro e mi fa bene”.
Questa è la tua terza partita CSKA, cos’è cambiato dai tempi?
“È la sesta in realtà, ho giocato due volte con il Wolsfubrg e due con il City e questa è la seconda con la Roma. Penso che solo una volta ho perso, era nel loro vecchio stadio. Il CSKA è cambiato molto, l’unico rimasto dai tempi è il portiere. In difesa giocavano a tre. Ora sono una squadra giovane quella di oggi, è capace di vincere come visto contro il Madrid e noi dobbiamo dare il nostro meglio per prendere un risultato positivo”.
Confermo di aver preso visione della privacy policy.
© 2018/2024 Soccer S.r.l. – P.IVA 09305501000 - tutti i diritti riservati. I nomi AS Roma, i loghi e le immagini sono marchi registrati o non registrati di Soccer S.r.l. Tutti gli altri marchi possono essere di proprietà dei rispettivi titolari.