Serie A, Domenica, 15 DIC, 18:00 CET
Stadio Giuseppe Sinigaglia
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Visti dall’avversario: Spezia

Visti dall’avversario: Spezia

Paolo Ardito, giornalista del Secolo XIX di base a La Spezia, ci parla gli alti e bassi di inizio stagione della squadra bianconera, raccontandoci l’emozione della piazza ligure in vista della sfida di Coppa Italia dell’Olimpico…

Paolo Ardito, giornalista del Secolo XIX di base a La Spezia, ci parla gli alti e bassi di inizio stagione della squadra bianconera, raccontandoci l’emozione della piazza ligure in vista della sfida di Coppa Italia dell’Olimpico…


18 gare in Serie B e 3 turni finora giocati in Tim Cup: come giudichi questo avvio di stagione dello Spezia?
“Una stagione con luci e ombre, finora. Con un avvio confortante, una fase intermedia negativa che ha portato all’esonero di Nenad Bjelica e ora una seconda fase positiva con il nuovo allenatore Domenico Di Carlo. Dopo aver sfiorato l’approdo in Serie A l’anno scorso, l’inizio di questa stagione dello Spezia era stato molto buono dato che aveva totalizzato 14 punti in 7 gare, con due vittorie esterne e altrettante in casa e un unico KO a Bari in un 4-3 rocambolesco e immeritato. C’erano quindi tutti i presupposti perché si potesse sperare in una promozione diretta in A, ma è poi arrivato un crollo per certi versi inspiegabile, con unica motivazione qualche infortunio di troppo. Fatto sta che dall’ottava alla quattordicesima giornata i bianconeri hanno collezionato solo 3 punti, rimediando due pesanti sconfitte entrambe per 5-1 contro Cesena e Trapani, che hanno portato all’esonero di Bjelica e all’arrivo del nuovo tecnico Domenico Di Carlo. Con lui, dopo la sconfitta iniziale col Crotone è arrivato un fortunoso pari 2-2 a Pescara e due vittorie casalinghe contro Vicenza e Latina, dove si è visto uno Spezia in crescendo e che ha ritrovato la fiducia anche del pubblico. Per quel che riguarda il cammino in Coppa Italia, i primi due turni i bianconeri li hanno passati sotto la gestione Bjelica, vincendo in casa col Brescia 1-0 e ai rigori a Frosinone ad agosto, e poi, con Di Carlo in panchina, sconfiggendo 2-0 il primo dicembre la Salernitana allo stadio Picco. In quest’ultimo match i campani sono arrivati con poche motivazioni e qualche problema di formazione, mentre lo Spezia, sapendo anche che avrebbe potuto affrontare la Roma, ha giocato con grande impegno la gara e l’ha portata a casa per la gioia anche dei tifosi bianconeri che mercoledì potranno fare il loro esordio in uno stadio così prestigioso come l’Olimpico. C’è grande attesa qui per la gara di Coppa Italia…”.

Come si stanno integrando e come stanno giocando i nuovi acquisti di questa estate?
“Due sono i grandi arrivi di inizio stagione, ossia gli esperti calciatori Emanuele Calaiò e Claudio Terzi. Il primo, attaccante con passato in A con Napoli, Siena e Genoa, ha finora segnato poco: anche se sta giocando molto per la squadra, a livello di realizzazioni da Calaiò ci si aspetta qualcosa in più. Terzi da par suo si sta confermando un difensore di categoria superiore mostrando ottime prestazioni: la sua assenza per infortunio credo sia infatti stata uno dei motivi principali per spiegare la crisi vissuta dallo Spezia tra ottobre e novembre. Anche se non si parla di nuovi acquisti, vorrei sottolineare in questa risposta come con l’avvento di Di Carlo in panchina, che ha anche cambiato modulo alla squadra passando dal 3-4-3 di Bjelica al suo 4-4-2, sono stati proposti nelle ultime giornate tanti giocatori che ad inizio stagione non avevano mai giocato, quindi non proprio nuovi acquisti ma volti sicuramente meno noti. Tra questi su tutti cito il giovane esterno offensivo Ciurria e soprattutto il centrocampista croato Misic che ha spesso preso il posto di Juande, lo spagnolo che invece era uno dei perni della formazione di Bjelica”.

Chi è stato fino a questo momento il migliore giocatore dello Spezia?
“Terzi su tutti: il difensore, classe 1984 con diverse presenze in A con Bologna, Siena e Palermo, è secondo me un giocatore che giocherebbe senza problemi in diverse squadre di massima divisione. Come detto forse senza il suo infortunio i punti in classifica dello Spezia sarebbero stati maggiori. Oltre a lui voglio citare anche la punta Andrea Catellani che l’anno scorso fu il capocannoniere della Serie B con 19 gol e che in questo inizio di stagione, seppur avendo finora segnato solo 3 reti, sta dando il suo contributo a livello di gruppo”.

Visti dall’avversario: Spezia

Quale è stata la migliore prestazione stagionale dello Spezia e perché?
“La vittoria per 1-2 all’Arechi contro la Salernitana nella terza giornata di campionato con i gol di Brezovec e Catellani. In quell’occasione la squadra, allora allenata ancora da Bjelica, giocò un bel calcio rischiando poco e imponendosi col giusto cinismo in un campo storicamente difficile. Sotto invece la gestione Di Carlo credo che la migliore prestazione a livello di gioco sia proprio quella espressa nell’ultima vittoria per 2-1 arrivata il 12 dicembre al Picco contro il Latina. Considerando invece i tre turni di Coppa Italia disputati, contro Brescia, Frosinone e Salernitana, direi che la gara in cui lo Spezia ha giocato meglio e in cui ha portato a casa il risultato con maggiore facilità è proprio l’ultima contro i campani, il 2-0 del 1 dicembre. Ripeto, quel giorno sia giocatori che il pubblico bianconero ci tenevano particolarmente al successo in quanto sapere di incontrare la Roma agli ottavi era per tutti, club e fan, un bel traguardo”.

Quale è invece stata la peggiore gara e cosa è andato particolarmente male in quella occasione?
“La peggiore prestazione stagionale dello Spezia è stata la trasferta in campionato a Trapani dove la squadra perse rovinosamente per 5-1 contro un avversario assolutamente alla portata dei bianconeri. Quella debacle segnò probabilmente la fine della gestione Bjelica: anche se dopo quella gara l’allenatore croato rimase al timone altre due gare prima dell’esonero, quella in Sicilia fu la partita dove a mio parere si vide che tra lui e i giocatori c’era qualcosa che non andava più”.

Quale reparto dello Spezia a tuo parere sta rendendo meglio e quale è un po’ sotto le aspettative?
“La risposta non è facile, perché, come già anticipato, l’annata dello Spezia finora si caratterizza per alti e bassi e quindi anche i singoli reparti bianconeri hanno vissuto alcune giornate positive e altre negative. L’attacco ad esempio non segna a raffica e non ha mai fatto goleade: l’unica volta che in stagione ha messo a segno tre gol in una gara è stato in quel di Bari, quando però la squadra poi perse 4-3. La difesa nel complesso ha fatto meglio, se si toglie però la macchia, grandissima e indelebile, dei due 5-1 raccolti a Cesena e a Trapani. Senza quei 10 gol diciamo che il reparto poteva essere considerato il migliore, ma con quelle pecche non può essere celebrato come tale. Posso però sicuramente affermare che il reparto che finora ha fatto peggio, o che almeno è sotto le attese, è il centrocampo. In questo settore pesano finora da un lato le non grandi prestazioni di Juande, lo spagnolo che lo scorso anno era stato tra i protagonisti del quinto posto in B dando sempre i giusti tempi di gioco alla squadra, e dall’altro l’infortunio del promettente croato Zoran Kvrzic, che si è rotto il crociato a fine ottobre”.

Quale è la squadra che ti ha maggiormente impressionato in questi primi turni di Tim Cup?
“Delle tre squadre incontrate dallo Spezia, sicuramente l’avversario che ha dato più fastidio allo Spezia è stato il Brescia ad agosto, ma quella era ancora calcio estivo con le squadre entrambe non ancora delineate completamente nell’organico. Se guardo a quanto fatto vedere finora in Coppa Italia, con i grandi club ancora fuori dai giochi, di sicuro non si può non sottovalutare il cammino dell’Alessandria che ha vinto a Palermo nel quarto turno qualificandosi agli ottavi e del Crotone che, nello stesso turno, si è arreso solo ai supplementari a San Siro col Milan sfiorando l’impresa”.

Visti dall’avversario: Spezia

Come giudichi questo inizio di stagione della Roma?
“Un andamento un po’ strano quello dei giallorossi, nel senso che avevano iniziato benissimo con la vittoria sulla Juventus, il pari interno in Champions League contro il Barcellona e continuando di buon passo almeno fino alla seconda pausa del campionato di A. Poi, sinceramente, non mi aspettavo questo calo di risultati. Forse può aver pesato a livello psicologico il KO del Camp Nou. A ogni modo, la rosa della squadra di Garcia è di altissimo livello e credo che non può farsi sfuggire almeno la zona Champions. Oltre a questo bisogna dire che la Roma è stata la squadra più costante in campionato negli ultimi dieci anni e, dopo tanti secondi posti, forse meriterebbe di vincere”.

Quale è il giocatore della Roma che i tifosi dello Spezia dovranno temere di più?
“Ad essere sincero, vista la rosa giallorossa rispetto a quella bianconera, devo dire tutti! Se proprio devo sceglierne uno, sempre se giocherà perché so che è in dubbio, dico Gervinho, viste le caratteristiche dell’ivoriano e che la difesa dello Spezia che non è velocissima”.

Se tu potessi scegliere un solo giocatore della Roma da aggiungere alla rosa dello Spezia, quale sceglieresti e perché?
“Nel vecchio sistema di Bjelica avrei detto Gervinho per via della sua velocità, aspetto che mancava alla formazione tipo del mister croato, mentre considerando la squadra attuale di Di Carlo dico De Rossi: le sue qualità a centrocampo nelle due fasi di difesa e attacco sono di livello assoluto”.

Quale è il tuo pronostico per la gara di mercoledì?
“Gli scommettitori danno a dieci la vittoria dello Spezia all’Olimpico, quindi che dire… il pronostico è assolutamente a favore della Roma! L’unica speranza per i bianconeri è che i giallorossi prendano la gara sottogamba e pensino già al Genoa in campionato…”.