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L'opinione: perché la qualificazione in Champions League è così importante

L'opinione: perché la qualificazione in Champions League è così importante

La benedizione e la maledizione di essere una squadra di alto livello è che la prossima partita è sempre dietro l’angolo...

La benedizione e la maledizione di essere una squadra di alto livello è che la prossima partita è sempre dietro l’angolo.

La maledizione è che i risultati negativi possono avere degli strascichi e condizionare la partita successiva; la benedizione è che la partita seguente è così vicina che la squadra deve semplicemente dimenticare quanto successo e guardare avanti il più velocemente possibile.

Per la Roma, questo significa cambiare marcia nella gara di Champions League di mercoledì contro il BATE Borisov.

La chiave del match? È molto semplice –indipendentemente dalla delusione per il pareggio subito su rigore durante il recupero nella gara di Torino, o indipendentemente dalla sconfitta contro il Barcellona nella precedente gara europea, o ancora dal risultato del Bayer Leverkusen – il destino della squadra dipende da 14 individui: gli undici che scenderanno in campo e i 3 che potrebbero entrare a partita in corso.

L'opinione: perché la qualificazione in Champions League è così importante

La qualificazione agli ottavi di finale rappresenterebbe un passo avanti importante e sarebbe la prova che il progetto di crescita della società continua a raccogliere i suoi frutti. Darebbe inoltre una carica psicologica importante per potersi rituffare nel campionato, non solo in vista del big match contro il Napoli ma, in generale, per il resto della stagione.

La Champions League si fermerà fino a febbraio, un periodo lungo che consentirebbe alla squadra di concentrarsi sulla Serie A e recuperare alcuni giocatori. Quando avranno inizio gli ottavi di finale, la Roma potrebbe essere nel pieno della forma, con Francesco Totti, Mohamed Salah, Gervinho e Kevin Strootman sulla via del recupero e poter disporre di questi giocatori potrebbe consentire alla squadra di giocarsela con tutti, indipendentemente dal sorteggio.

Il fatto che si giochi allo Stadio Olimpico è certamente un aspetto positivo; i tifosi giallorossi sono impazienti di tornare a disputare la fase ad eliminazione diretta della Champions League. L’ultima volta è stata nella stagione 2010-2011 e molte cose erano diverse quattro anni fa, quando la società si apprestava a cambiare volto.

L'opinione: perché la qualificazione in Champions League è così importante

Al timone del club giallorosso c’era Rosella Sensi, sul punto di vendere la società ad un consorzio guidato da Thomas Di Benedetto. L’allenatore Claudio Ranieri fu esonerato e sostituito con il leggendario attaccante giallorosso Vincenzo Montella nel bel mezzo degli ottavi di finale. La squadra, giunta seconda nel precedente campionato, a maggio concluse la stagione classificandosi come sesta.

L’avversario all’epoca era lo Shakhtar Donetsk, che aveva costruito una corazzata con Diego Costa (ora pedina fondamentale del Bayern Monaco), Luiz Adriano (attualmente in forza al Milan) e Willian (specialista dei calci di punizione nelle file del Chelsea). Gli ucraini vinsero entrambe le gare, imponendosi sugli uomini di Ranieri così come su quelli di Montella, eliminando la Roma dalla massima competizione europea per club.

Nonostante il cambiamento fosse nell’aria, era impossibile prevedere che la Roma avrebbe aspettato altri quattro anni prima di avere la possibilità di disputare di nuovo la fase ad eliminazione diretta. I risultati della squadra intanto sono migliorati di anno in anno, dai sesti e settimi posti fino ai due secondi posti ottenuti nel campionato di Serie A. Lo scorso anno ci è mancato poco per superare la fase a gironi ma il Manchester City, spesso accusato di non essere all’altezza a livello europeo, è riuscito a farsi trovare pronto nel momento più importante.

L'opinione: perché la qualificazione in Champions League è così importante

La Roma si gioca di nuovo l’accesso agli ottavi di finale e potrebbe aver imparato una lezione dagli uomini di Pellegrini. Questa volta, non è la ricchezza sconfinata di una delle potenze inglesi a frapporsi tra la Roma e la conquista della gloria; è l’impavida compagine bielorussa del BATE Borisov, sconfitta in entrambe le gare esterne finora disputate nel Gruppo E, a Leverkusen prima e a Barcellona poi.

La squadra giallorossa si trova nuovamente ad un passo dal ritorno agli ottavi di finale di Champions League – e ad un passo dal prestigio, dai soldi e dalle ripercussioni che la qualificazione può comportare.