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L’opinione: Garcia merita solo gratitudine

L’opinione: Garcia merita solo gratitudine

Quando Rudi Garcia ha accettato di diventare allenatore dell’As Roma, un certo scetticismo aleggiava tra i tifosi riguardo alla capacità di un francese di adattarsi alla Serie A e a riportare la Roma tra le grandi...

Quando Rudi Garcia ha accettato di diventare allenatore dell’As Roma, un certo scetticismo aleggiava tra i tifosi riguardo alla capacità del tecnico, che aveva soltanto lavorato nel campionato francese, di adattarsi alla Serie A e a riportare la Roma tra le grandi.

Il suo compito era quello di prendere una squadra da sesto-settimo posto e trasformarla in una partecipante fissa alla Champions League e di lottare per lo Scudetto contro la macchina vincente della Juventus di Antonio Conte e l’allora nuova rivoluzione del Napoli di Benitez.

E anche se alla fine il cambiamento si è rivelato inevitabile e necessario, Garcia ha comunque compiuto il suo dovere, arrivando secondo due volte con la Roma e portandola a stabilire il record di punti in campionato nella sua prima stagione.

Per questi motivi, Garcia non merita altro che ringraziamenti.

Grazie per aver preso una squadra piena di talenti ma che non riusciva a essere una delle migliori tre in campionato, che non riusciva a fare il salto di qualità, trasformandola in una squadra abbastanza forte da rendere il primo posto più una questione di “quando” che una questione di “se”.

Grazie per aver ringiovanito e rilanciato le carriere di molti giocatori nella sua versione personale del 4-3-3, che dipendeva dai passaggi veloci di Francesco Totti a Gervinho e compagnia che correvano sulle fasce e verso la porta avversaria.

L’opinione: Garcia merita solo gratitudine

Grazie soprattutto per aver preso tutti – e dico veramente tutti – di sorpresa nella sua prima stagione, quando la Roma è stata davvero brillante molto spesso, stabilendo vari record.

Grazie per quella storica striscia vincente di 10 partite a inizio stagione, impresa che nessun’altra squadra nella storia della Serie A era riuscita a compiere.

Grazie per aver regalato una seconda giovinezza a Maicon; per aver reso Mehdi Benatia e Leandro Castan la miglior coppia di centrali difensivi del campionato; per aver aggiunto la grinta e il carattere di Kevin Strootman, completando così un trio armonico con Daniele De Rossi e Miralem Pjanic; per aver creduto in Gervinho e per aver raccolto i suoi frutti sulla fascia più e più volte; per aver aiutato Alessandro Florenzi a diventare il giocatore più utile per la Roma, oltre che a un autore di grandi gol e memorabili esultanze come quella della corsa verso la nonna sugli spalti.

E nonostante la stagione successiva e l’inizio della presente non siano state così spettacolari, quella del debutto di Garcia è stata piena di grandi momenti, così tanti che potrebbero occupare svariati Blu Ray.

Chi tra i romanisti non vorrebbe rivivere quella striscia di dieci vittorie? O il gol di Federico Balzaretti nel derby con la Lazio? O l'azione personale e la conclusione di forza di Mehdi Benatia contro la Sampdoria? E che dire dei due gol su calcio piazzato di Miralem Pjanic contro il Napoli? O ancora il bellissimo gol di Florenzi contro l’Inter?

Quella stagione è stata veramente notevole e ha permesso alla Roma e ai romanisti di tornare a sognare.

Quella stagione è stata la migliore dell’AS Roma.

Rudi Garcia, per il tuo duro lavoro, impegno, rivoluzione e impatto storico, non abbiamo altro da offrirti se non calore, affetto e rispetto.