UEFA Europa League, Giovedi, 12 DIC, 18:45 CET
Stadio Olimpico
Roma
Braga
Roma
Braga
IT
Home Notizie

Il 25 maggio del 2015 il gol che ha fatto entrare Mapou nella storia della Roma

Il 25 maggio del 2015 il gol che ha fatto entrare Mapou nella storia della Roma

“I miei compagni mi hanno detto che sono entrato nella storia della Roma” così l’ex difensore giallorosso Mapou Yanga-Mbiwa parlava del gol per cui sarà sempre ricordato dai tifosi

"I miei compagni mi hanno detto che sono entrato nella storia della Roma", così l’ex difensore giallorosso Mapou Yanga-Mbiwa parlava del gol per cui sarà sempre ricordato dai tifosi del club.

Era il 25 maggio 2015, esattamente un anno fa, quando la Roma e la Lazio si giocavano nel Derby capitolino non solo la supremazia cittadina ma anche il secondo posto in classifica e l’accesso diretto alla successiva Champions League.

L’atmosfera nello stadio e sul campo era grande. A soli cinque minuti dalla fine il punteggio era fermo sull’1-1 con i tifosi della Lazio contenti di aver da poco recuperato con l’acuto di Djordjevic il gol del vantaggio romanista di Iturbe. Ma proprio quando il pomeriggio non sembrava troppo roseo per i giallorossi ecco arrivare la testa vincente di Mapou a riportare davanti la Roma per il gol più importante della carriera del difensore.

“È stato bellissimo aver segnato un gol così significativo, ma la cosa più importante è stata comunque la vittoria che ci ha permesso di finire secondi e qualificarci così direttamente in Champions League”.

“Le sensazioni dopo il gol? Volevo piangere, penso che sia stato il gol più importante della mia carriera”

"Sono contento di aver segnato una rete così. Ho sentito che questo gol è stato importante per la città. È stata un'emozione fortissima. All’inizio non ci credevo, ma poi ho visto tutti correre verso di me, è stato fantastico”.

“Sono molto felice di essere entrato nella storia del derby”.

Mapou dopo quella rete è poi passato al Lione in estate, ma quanto conosciamo veramente l’eroe di quel pomeriggio dell’Olimpico?

Ecco 10 cose da sapere su di lui, raccontate attraverso le sue stesse parole…

Il 25 maggio del 2015 il gol che ha fatto entrare Mapou nella storia della Roma

La squadra preferita da bambino

"Quando ero piccolo ho sempre tifato per il Montpellier, perché quando sono arrivato in Francia sono cresciuto non lontano da lì, nella regione della Provenza-Costa Azzurra, precisamente a Port-de-Bouc. Sono stati i miei amici e compagni di scuola ad avermi influenzato nella scelta del club".

L’idolo calcistico

"Zinedine Zidane, uno che sapeva fare tutto quello che voleva con la palla tra i piedi. Mi ricordo le sue partite già durante i Mondiali di Francia nel 1998, quando io avevo 9 anni e lui guidava la Nazionale alla vittoria della Coppa del Mondo. Ovviamente ricordo ancora meglio gli anni successivi, soprattutto quando giocò nel Real Madrid, vincendo ancora e mostrando colpi eccezionali. Quando poi sono cresciuto e ho iniziato a giocare a calcio da difensore ho sempre ammirato moltissimo Maldini e Nesta, due incredibili interpreti del ruolo in cui gioco".

Amante dello sport

"Devo dire che ho provato un po' di tutto, tra ore di educazione fisica a scuola e divertimento con gli amici nel tempo libero. Ho giocato a pallacanestro, pallavolo, tennis… e ho fatto anche un po' di bicicletta! Questo perché mi piace molto lo sport e in generale tutte le attività fisiche: tra tutte, quella che preferivo era il basket, forse anche per la mia altezza. Ora vedo ogni tanto qualche partita della NBA in tv…".

L’inizio da n.10

"Ho iniziato come numero dieci, dato che come ho detto mi piaceva tantissimo emulare Zidane quando ero piccolo. Poi sono passato in attacco ma alla fine, dato che non mi piaceva prendere gol, ho iniziato a fare il difensore e in quella zona del campo sono rimasto. Diciamo che praticamente ho fatto tutti i ruoli tranne il portiere!"

Il 25 maggio del 2015 il gol che ha fatto entrare Mapou nella storia della Roma

Il debutto

"Ho esordito nella Prima Squadra del Montpellier quando avevo 17 anni, nel 2007. Era una partita di Coppa di Francia contro l'Uzes, una squadra di terza divisione non lontana dalla città in cui vivevo. Ho giocato titolare dal primo minuto come terzino sinistro. Come è andata la partita? Qualche errore tecnico legato all'emozione, ma me la sono cavata molto bene dal punto di vista difensivo… passammo il turno senza problemi."

Le gare che porta nel cuore

"Ne dico due, una in Francia e una in Italia. In Italia poi non posso non citare il Lazio-Roma 1-2 del 25 maggio 2015: segnare il gol nel derby e regalare la vittoria ai tifosi è stato in effetti il massimo per me dal punto di vista calcistico fino a questo momento. Nei giorni successivi alla partita ho capito quanto quella vittoria è stata importante per la gente. L’altra gara è una sfida di Coppa di Francia giocata nel novembre del 2010 con il Montpellier contro il Lille: erano i quarti di finale, vincemmo 2-1 in casa allo Stade de la Mosson ed io feci una prestazione importante, tutti infatti alla fine mi fecero i complimenti”.

I migliori attaccanti incontrati

"Il più forte penso che sia Suarez, incontrato quando giocavo in Premier al Newcastle: dico l'uruguaiano perché è un attaccante furbo, tecnicamente fortissimo che quando ha la possibilità di sfruttare un tuo errore lo fa e spesso ti punisce segnando. Al secondo posto metto Sergio Aguero che come tutti i sudamericani è una punta molto intelligente: lui è poi molto forte sulle gambe e quando ti punta riesce spesso nel suo intento di saltare l'uomo. Nel podio non posso non citare Lewandowski del Bayern Monaco. Lui fa sempre la cosa giusta nel momento giusto: sceglie ciòè sempre la soluzione migliore, quando è lontano o vicino dalla porta, nel senso che riesce a leggere l'azione e capisce se andare sul primo o secondo palo o se indietreggiare. Andando avanti nella graduatoria e considerando la mia esperienza in Francia, cito Lisandro Lopez, affrontato in Ligue 1 tante volte quando lui giocava al Lione: un attaccante completo. Infine metto in classifica anche Gonzalo Higuain, che ti fa sempre soffrire”.

Il 25 maggio del 2015 il gol che ha fatto entrare Mapou nella storia della Roma

I più forti compagni di squadra

"Dato che è scontato dire Totti, visto che Francesco è un campione di una classe unica, cito anche Younès Belhanda. Abbiamo giocato insieme al Montepellier, dove abbiamo vinto la Ligue 1, mentre ora lui gioca nella Dinamo Kiev in Ucraina. Belhanda è molto forte, può giocare in tutti i ruoli dell'attacco, come trequartista, seconda punta e anche come esterno. Quando ha la palla tra le gambe è difficilissimo togliergliela".

Gli stadi preferiti

“Olimpico a parte, lo stadio più bello è l'Etihad Stadium del Manchester City. Ci ho giocato sia quando ero al Newcastle, sia in Champions League con la Roma. È un impianto che mi piace particolarmente: ha un prato perfetto per una partita di calcio e un'atmosfera affascinante, mentre sei in campo senti il pubblico molto vicino"

La persona importante per la carriera

"René Girard, il mio allenatore ai tempi del Montpellier: è il tecnico che mi ha di fatto lanciato nel calcio che conta e con cui ho vinto il titolo in Francia nella stagione 2011-12. Lui mi ha insegnato che il calcio non è una cosa facile, che è una professione da prendere sul serio e che per essere competitivi bisogna alzare sempre il proprio livello di capacità tecniche, tattiche e fisiche. Mi ha fatto capire che solo impegnandosi a 360 gradi si può dare il massimo in questo sport".

Il 25 maggio del 2015 il gol che ha fatto entrare Mapou nella storia della Roma