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L'opinone: perché Florenzi è Capitan Futuro Futuro

L'opinone: perché Florenzi è Capitan Futuro Futuro

La linea di discendenza tra i ranghi della Roma è forse quella più chiaramente delineata tra i vari club di calcio al mondo

Non c’è dubbio su chi sia il capitano: Francesco Totti, il più grande giocatore nella storia del club e colui che ha battuto più record e vinto più trofei di qualsiasi altro giocatore giallorosso.

Prossimo in ordine di discendenza è Daniele De Rossi, il tenace centrocampista cresciuto in casa che ha aiutato gli Azzurri a vincere una Coppa del Mondo e rimasto alla Roma nonostante le lusinghe dei top club inglesi e spagnoli.

Chi sia il prossimo a dover ricevere la fascia di capitano è un argomento in continuo divenire nelle ultime stagioni; Luis Enrique mostrò di preferire il patrimonio di esperienza e classe di Seydou Keita, e Miralem Pjanic, Leandro Castan e Kevin Strootman possono tutti sostenere di essersi guadagnati la possibilità di indossare la fascia di capitano in assenza del duo già citato.

Oggi, nessuno di questi è il terzo capitano della Roma. La fascia è scivolata nella maniera più naturale al suo successore più naturale: Alessandro Florenzi.

Con Totti che ha avuto diversi problemi di infortuni in stagione e al momento che fatica nel rientrare tra i titolari, con De Rossi che ha avuto anche lui i suoi guai fisici, è proprio l’uomo che rappresenta il battito di questa Roma ad aver preso in un modo così brillante il difficile ruolo di condottiero.

Al ritorno di uno dei due, la fascia tornerà giustamente sul loro braccio, ma per il momento Florenzi ha pienamente dimostrato di esserne il degno erede.

Florenzi rapresenta perfettamente questa giovane Roma.

Florenzi

Stefan El Shaarawy, Mohamed Salah, Kostas Manolas, Antonio Rudiger, e Lucas Digne sono tutti titolari e hanno meno di 25 anni. Grazie al sistema di gioco di Luciano Spalletti, giocano un calcio dinamico ad alta intensità basato su corsa e grinta.

Florenzi non è un terzino destro naturale, ma sta svolgendo quel compito più che sufficientemente contribuendo alla risalita in classifica della squadra.

Con l’avvicinarsi di una serie di partite cruciali e la squadra intenta a mettere al sicuro il terzo posto ma che allo stesso tempo punta a scalzare il Napoli dal secondo, la statura di Florenzi continua a crescere; la sua conclusione fulminea e sensazionale contro l’Udinese è qualcosa che anche i migliori attaccanti al mondo possono apprezzare. Il gol nel derby che ha annullato le speranze di rimonta della Lazio lo ha visto sigillare la sua prima stracittadina contro gli acerrimi rivali con la fascia al braccio, segnando il più importante dei quattro gol romanisti.

La squadra gli si addice, lui si addice alla squadra.

E questi suoi gol stanno diventando il bene più unico e innegabile del suo gioco. Anche quando si fa trovare fuori posizione, in quei momenti in cui appare evidente che non è un vero terzino per definizione, ma piuttosto il definitivo tuttofare della Roma, lui compensa e bilancia tutto con la capacità di segnare.

florenzi

Florenzi ha totalizzato 7 gol in 25 partite questa stagione ed è notevole se si considera la posizione da cui parte.

È instancabile, dotato di più astuzia di quanta molti possano aspettarsi da un centrocampista-diventato-ala-diventato-terzino e inoltre non smette mai di lavorare per la squadra. La sua versatilità, il fatto di essere un prodotto del vivaio e di possedere uno stile di gioco audace - mai timoroso di provare la giocata o segnare gol spettacolari e sfacciati – è abbastanza per farlo diventare una pedina perfetta nel sistema di gioco di Spalletti. Intelligente e capace abbastanza per essere omogeneo al team e ad alzarne il livello generale, ma anche creativo e indipendente per fare la differenza da solo quando ce n’è bisogno.

Keita, Pjanic, Strootman, e Castan sono giocatori fantastici che dal loro arrivo hanno contribuito a far migliorare la Roma e ciascuno nel suo modo rappresenta una parte integrale della squadra.

Ma c’è solo un giocatore cresciuto in casa in questa squadra che trova spazio nel cuore dei romanisti e nelle difese degli avversari dando tutto se stesso ogni volta che scende in campo. E per questo motivo, quando Totti e De Rossi non sono della partita, la fascia di capitano si trova nel posto migliore possibile: sul braccio di Alessandro Florenzi.