Siamo arrivati alla terza gara del girone di ritorno: come giudichi questa prima parte di stagione del Frosinone?
“Basta dare un’occhiata alla classifica attuale per capire che le cose finora non sono andate al meglio e come erano state programmate. Avendo concluso il girone di andata con soli 15 punti la salvezza ora è diventata se non un miraggio un traguardo davvero difficile da raggiungere. Domenica scorsa contro l’Atalanta ad esempio era una sfida che il Frosinone avrebbe dovuto vincere e invece è arrivato solo un pareggio che non serve molto alla classifica del club. La società gialloblu negli anni scorsi ha costruito la squadra con molti giocatori presi in prestito e anche quest’anno la rosa è stata costruita in gran parte in questa maniera. Ma questa politica, che ha ripagato nelle serie minori, ossia in Lega pro e in Serie B, evidentemente non ha la stessa efficacia in Serie A”.
Come stanno giocando i nuovi acquisti di questa estate?
“Il club ha cercato di mettere a disposizione del tecnico Roberto Stellone una rosa che permettesse di avere due giocatori per ruolo a disposizione, ma l’unica cosa è che sono arrivati a Frosinone pochi giocatori di qualità e quasi tutti comunque arrivati con la formula del prestito. Il portiere Nicola Leali si è dimostrato ad esempio un discreto estremo difensore ma con dei limiti ancora da limare. Altro giovane di indiscusso talento ma che non ha reso non trovando posto in rosa è stato Daniele Verde: arrivato dalla Roma è andato al Pescara in questa finestra di mercato invernale. Poi c’è Nicolas Castillo, che una volta arrivato in Ciociaria era considerato un attaccante di sicuro talento, ha dimostrato poco e niente finora. Rosi e Cisbah arrivati in prestito da Genoa e Sassuolo hanno alternato cose positive e negative, mentre l’unico giocatore di una certa esperienza approdato in estate e che ha fatto abbastanza bene è stato Modibo Diakité, difensore arrivato svincolato in estate. A inizio gennaio è arrivato dal Basilea un nuovo difensore centrale, Arlind Ajeti, calciatore svizzero naturalizzato albanese che pare essere un buon giocatore anche se è troppo presto per darne un giudizio”.
Chi è stato fino a questo momento il migliore giocatore del Frosinone?
“Non è facile individuarlo in una situazione di classifica non certamente positiva. Se si vuole andare a cercare quello che ha reso meglio per ogni reparto direi che i migliori finora sono stati Federico Dionisi in attacco, Mirko Gori a centrocampo e Daniel Pavlović in difesa”.
Quale è stata la migliore prestazione stagionale del Frosinone e perché?
“Il Frosinone ha fatto diverse buone partite, compresa quella dell’andata con la Roma allo stadio Matusa dove a mio parere non meritava di perdere. Tutte le partite giocate meglio dagli uomini di Stellone sono quelle in cui i giocatori hanno messo in campo cattiveria agonistica, grinta e corsa, che sono le uniche armi in possesso della squadra gialloblu per sopperire al gap tecnico che il Frosinone ha con quasi tutte le compagini della massima serie. Ma la gara che probabilmente è stata la migliore giocata dal Frosinone è stata quella vinta in casa contro il Verona per 3-2 il 29 novembre, quando i gialloblu vinsero grazie alla doppietta di Ciofani e al sigillo di Dionisi. Quella, purtroppo per i tifosi ciociari, è stato però anche l’ultimo successo in campionato: dopo il successo sugli scaligeri infatti sono arrivati solo 2 punti in 7 partite”.
Quale è invece stata la peggiore gara e cosa è andato particolarmente male in quella occasione?
“Credo sia stata la partita giocata a Bergamo contro l’Atalanta nel girone d’andata, quando il Frosinone si arrese senza lottare. Fu un 2-0 senza storia, con i nerazzurri che sbagliarono anche un calcio di rigore. Anche la gara di ritorno con i lombardi, quella giocata la settimana scorsa al Matusa, ha visto gli uomini di Stellone pareggiare un match che avevano la necessità vitale di vincere. Invece non si è andati oltre lo 0-0 e non è arrivata la svolta tanto attesa dai tifosi ciociari con in campo un Frosinone troppo attendista”.
Quale reparto del Frosinone a tuo parere sta rendendo meglio e quale è quello un po’ sotto le aspettative?
“Sicuramente la difesa con 45 gol subiti al passivo, largamente la peggiore della Serie A, è il reparto maggiormente sotto l’occhio del ciclone, anche se sappiamo che nel calcio moderno se la retroguardia di una squadra subisce tante reti la causa è anche dello scarso filtraggio degli altri compartimenti. Passando all’attacco anche lì le cose non sono andate bene. Il Frosinone ha il quint’ultimo attacco del campionato con 22 reti in 21 gare. La fusa di questo risiede anche nel fatto che davanti i gialloblu non hanno certamente bomber di razza e con grande esperienza. Sia Dionisi che Ciofani, che la gran parte delle volte hanno giocato titolari, hanno poca o nulla esperienza di Serie A: il primo la aveva solo assaggiata, con 4 presenze, ai tempi del Livorno, per il secondo questo è proprio il primo anno. Il centrocampo è il reparto che si salva più degli altri: in quel reparto Stellone dispone di cinque o sei elementi abbastanza validi. Gori secondo me è il migliore della linea mediana come rendimento. Purtroppo, quello che doveva essere il regista titolare, Robert Gucher, che era stato anche convocato lo scorso anno anche con la nazionale maggiore dell’Austria, ha avuto un incidente che lo ha bloccato diverse settimane e che non gli permette al momento di riacquistare lo smalto di un tempo”.
Quale è la squadra che ti ha maggiormente impressionato dopo questa prima metà di campionato?
“Mi ha impressionato il Napoli per la qualità del gioco che esprime perché fa girare palla con una velocità pazzesca e sa poi finalizzare in porta con giocatori del livello di Higuain, Insigne, Callejon, Hamsik e Meertens. Premesso questo, devo dire che però la squadra più solida della Serie A e quella che mi dà l’impressione di essere più forte anche in prospettiva è la Juventus: al di là degli 11 successi consecutivi i bianconeri sono diventati davvero una macchina da guerra. Sinceramente nemmeno il Napoli penso sia alla lunga in grado di contrastare la squadra di Allegri”.
Come giudichi il campionato finora giocato dalla Roma?
“La Roma era tra le favorite assolute ad inizio anno, con una rosa di campioni che nulla che hanno a invidiare ai cli più attrezzati del campionato. Sicuramente ora con l’arrivo di Spalletti le cose possono cambiare: il toscano è un allenatore che conosce il calcio, è molto preparato e ha un’ottima cultura del lavoro. Certo, il suo inizio non è stato super, ma ha anche affrontato la Juventus nella seconda apparizione sulla panchina giallorossa. Una cosa è certa: sabato vedremo una risposta sul campo che ci farà capire quanto i giocatori stanno recependo dal nuovo allenatore dal punto di vista non solo tattico e fisico, ma anche psicologico”.
Quale è il giocatore della Roma che i tifosi del Frosinone dovranno temere di più?
“Ovviamente quando il Frosinone gioca contro una squadra come la Roma deve temere tutti, vista che la qualità dei singoli è maggiore in tutti gli undici in campo. Se devo dirne uno, posso dire lo stesso Edin Dzeko: credo che il bosniaco presto tornerà a fare vedere le ottime cose che ha fatto vedere nelle sue passate esperienze in Bundesliga e Premier con Wolksburg e Manchester City. Ma sono tanti i campioni della Roma da temere”.
Se tu potessi scegliere un giocatore della Roma da aggiungere alla rosa del Frosinone, quale sceglieresti e perché?
“Se io fossi l’allenatore dei gialloblu tra i tanti campioni giallorossi io vorrei sicuramente Radja Nainggolan. Per il Frosinone sarebbe un toccasana perché potrebbe ricucire quegli spazi che si creano tra i reparti dato ch il belga è molto bravo a giocare tra le linee. Nainggolan poi può dire la sua sia come mediano di copertura sia come trequartista, visto che vede la porta e ha facilità ad andare in gol”.
Quale è il tuo pronostico per la gara di sabato?
“A meno che non accada un miracolo come quello accaduto nella gara del Frosinone allo Juventus Stadium dove i gialloblu ottennero un pareggio dopo che i bianconeri dominarono la gara e sfiorarono il gol in oltre venti occasioni, io credo che la Roma non possa non vincere sabato sera. Poi, il bello del calcio è che può accadere tutto… ma i miracoli sono rari. Quindi, il mio pronostico per la gara dell’Olimpico è uno fisso”.