Nome: Dawid Janik
Età: 24
Città: Cracovia
Paese: Polonia
Dove sei cresciuto?
Sono cresciuto a Cracovia, probabilmente la città più bella della Polonia. I miei genitori vengono da città che si trovano a circa 60 km Cracovia e vi si sono trasferiti per motivi di studio. Ho avuto la fortuna di trascorrere la mia infanzia e l’adolescenza in questa città. Nel 1999, quando avevo otto anni, i giocatori del Wisla Cracovia hanno visitato la mia scuola ed è lì che ho iniziato a innamorarmi del calcio.
Perché hai scelto la Roma?
All’inizio degli anni ’90 mio padre ha deciso di lasciare la Polonia e di trasferirsi in Italia per cercare lavoro. Ha scelto Roma, dove ha incontrato la sua futura moglie e dove si è sistemato. Da quando ho ricordi ho sempre trascorso le estati a Roma perché essere in Italia, andare al mare di tanto in tanto o semplicemente esplorare la città era un modo bellissimo di passare le vacanze e io mi divertivo molto.
Una di quelle estati, quella del 2001, la Roma ha vinto lo Scudetto e la città è completamente impazzita. Per le strade la gente festeggiava, cantava, suonava i clacson in macchina e sugli scooter, ballava…sono rimasto davvero colpito. Ho capito quanto i romani amassero la squadra e quanto affezionati fossero i loro tifosi. Non ho resistito: sono diventato uno di loro.
Qual è il tuo primo ricordo della Roma?
Il mio primo ricordo è strettamente legato allo Scudetto del 2001. Dopo aver assistito ai festeggiamenti per le strade sono diventato anch’io un tifoso della Magica e volevo entrare a far parte della grande famiglia romanista. Il mio padrino, vedendo il mio crescente interesse per la squadra, mi ha comprato un piccolo souvenir, un portachiavi della Roma in legno. Mi ricordo di quanto orgoglioso fossi di portarlo in Polonia.
Chi è stato il tuo primo idolo e perché?
Mi è sempre piaciuto Daniele De Rossi. La sua devozione. La sua aggressività, la sua ambizione e la sua personalità da guerriero mescolate alle capacità tecniche l’hanno sempre reso un giocatore eccezionale. Mi piace come gioca, trasuda passione in ogni partita, soprattutto per la maglia che indossa. Il suo impegno per il club è impressionante ed esemplare. Non ci sono molti giocatori al mondo che amano la propria squadra come De Rossi ama la Roma. Per questo motivo, in ogni squadra in cui ho militato (che fosse il calcio a 6 amatoriale, il calcio a 5 o le squadre dell’Università Jagellonica), ho sempre scelto il numero 16.
Chi è stato fino ad ora il tuo allenatore preferito e perché?
È una domanda difficile. Scelgo Fabio Capello. Durante la sua permanenza alla Roma è riuscito a costruire una squadra fantastica, che non ha solo vinto lo Scudetto dopo 18 anni, ma che ha anche sfoggiato l’attacco più prolifico della Serie A e perso il minor numero di partite nel torneo. È la squadra di cui mi sono innamorato e gran parte del merito va a lui.
Qual è stato il punto più basso toccato dalla squadra da quando sei tifoso?
Sono rimasto deluso dalla mancata vittoria dello Scudetto nella stagione 2013/14. La Roma aveva giocato davvero bene, Rudi Garcia aveva fatto un grande lavoro e sembrava che il quarto titolo fosse a portata di mano. Purtroppo abbiamo fatto sì che la Juventus ci battesse e questo ha fatto molto male.
A essere sincero, anche in questa stagione c’è stato un momento difficile anche in questa stagione. Ero all’Olimpico per assistere alla gara contro il Torino. Avevo grandi aspettative e speravo in una vittoria convincente. Sorprendentemente, però, sembrava non essere serata per La Magica ed ero davvero a pezzi quando, all’81º minuto, il Torino conduceva per 2-1. Non sapevo che il Capitano avrebbe rapidamente cambiato il mio umore. È stato davvero un miracolo.
Segnando due gol in due minuti, Totti mi ha reso la persona più felice della terra e ricordare quelle emozioni e la prestazione superlativa del Capitano mi fa venire la pelle d’oca!
Sei mai andato a una partita della Roma? Se sì, cosa ti ricordi della tua prima partita?
La mia prima partita è stata all’Olimpico nella stagione 2012/13. Stavo facendo l’Erasmus nella capitale e ho deciso di andare allo stadio con alcuni amici per vedere la Roma contro l’Udinese. Il primo tempo è stato sensazionale: due gol di Lamela e la Magica che controllava la partita. Purtroppo i nostri giocatori hanno poi perso la concentrazione e hanno fatto sì che l’Udinese segnasse tre gol, vincendo alla fine per 3-2.
Sebbene il risultato non sia stato positivo per noi, mi ricordo ancora di quanto fossi rimasto colpito dall’atmosfera dello stadio. I cori e le reazioni spontanee della gente mi avevano fatto venire voglia di tornare. E così ho fatto. Ho assistito ad altre gare in cui la Roma ha ospitato il Chievo, il Manchester City e il Torino.
Dov’eri quando la Roma ha conquistato il suo ultimo Scudetto?
Come ho detto prima, nell’estate del 2001 mi trovavo a Roma, a trascorrere le vacanze a casa del mio padrino, come sempre. All’epoca non seguivo molto il calcio, e in particolare la Serie A, quindi ho imparato a conoscere la Roma dopo la vittoria dello Scudetto. Mi ricordo la gente per la strada che festeggiava, che si abbracciava, che saltava di gioia e che cantava. L’intera città era colorata di giallorosso. È stata un’esperienza fantastica per me, avevo solo dieci anni.
Ci sono altri tifosi giallorossi nella città in cui vivi?
Purtroppo a Cracovia non ci sono molti tifosi giallorossi, che io sappia. In Polonia la Roma non è seguita così come lo sono, ad esempio, il Real Madrid, il Manchester United, il Barcellona o l’Arsenal, il che è comprensibile. Mi sono sempre sentito originale e speciale, dal momento che facevo il tifo per una squadra non così popolare, anche se ho conosciuto alcune persone altrettanto appassionate dei colori giallorossi (un saluto a Micek, Marcin S. e Kamil D.!). Faccio anche parte del gruppo Facebook dei tifosi polacchi della Roma (“Roma w PL” – un saluto a tutti i membri!), dove condividiamo informazioni e notizie e discutiamo di tutto quello che riguarda il club.
Quali sono le squadre che ti piace battere di più?
A Cracovia esiste una grande rivalità tra le due squadre più antiche del paese. Da tifoso del Wisla, sento molto le partite contro il Cracovia. È lo stesso con la Roma – sono molto nervoso prima di ogni Derby della Capitale perché so cosa significa questa partita per i romani. La sensazione di battere gli eterni rivali e dominare in città per i mesi successivi è semplicemente impagabile! Le partite contro la Lazio vanno ben oltre il calcio…
Cosa rende la Roma speciale?
Il popolo romanista. Nel 2001 ho visto la passione che hanno per la Roma, l’ho potuto testimoniare e lo vedo ancora in tutti i sostenitori presenti allo stadio. Puoi essere tifoso del Milan, della Juventus, del Bayern o del Barcellona per tutto quello che hanno vinto. La Roma non può essere paragonata a questi titani, non si sceglie la Magica perché la vuoi vedere in finale di Champions League ogni anno o vincere il campionato a marzo. La Roma è molto di più.
Cosa significa Totti per te?
Francesco Totti è una leggenda del calcio, uno dei più grandi artisti della storia di questo sport. È un raro esempio di giocatore-tifoso, che è rimasto sempre fedele alla Roma, nei momenti positivi e in quelli negativi. Si è guadagnato un grandissimo rispetto in città e se l’è ampiamente meritato. Nonostante l’età, dimostra ancora di essere un genio e di conoscere a memoria ogni aspetto del gioco. Anche in questa stagione è riuscito a dimostrare di essere in grado di cambiare le sorti di una partita con un semplice tocco del pallone. Sono orgoglioso che uno dei migliori giocatori di sempre abbia trascorso l’intera carriera alla Roma e sono certo che lo sia anche lui! Totti è la Roma!
Chi è attualmente il tuo giocatore preferito e perché?
A parte Totti, che, a mio parere, è un dio del calcio, ammiro molto Radja Nainggolan. Credo che il Ninja sia uno dei migliori acquisti dell’ultimo decennio. La sua forza, la sua resistenza e agilità lo rendono un giocatore di primissima fascia. Non si arrende mai, lotta sempre per la squadra ed è dotato di qualità eccezionali sia sul piano offensivo che su quello difensivo.
Se potessi incontrare una persona legata alla Roma – presente o passata – chi sceglieresti e perché?
C’è una sola risposta a questa domanda. Il mio sogno darebbe, ovviamente, incontrare Francesco Totti. Il Capitano è una delle persone più importanti della storia della Roma, ma è anche una leggenda vivente del calcio. Sono contento di averlo visto all’opera all’Olimpico, di averlo visto segnare quei gol fantastici, di aver ammirato i suoi passaggi di tacco e i suoi magnifici assist. Sarà un piacere poter raccontare ai miei figli e ai miei nipoti l’incredibile storia di questo giocatore leggendario.
Cosa ti rende orgoglioso di essere un tifoso della Roma?
Vedere quanto i giocatori siano legati a questo club. La Roma non è semplicemente il loro datore di lavoro, molti entrano a far parte di una famiglia e capiscono che non gira tutto attorno ai punti e ai trofei. Non è una coincidenza che oltre a Totti, De Rossi e Florenzi, romani di nascita, anche Nainggolan o Pjanic dimostrino di tenere particolarmente alla maglia, alla città e ai tifosi. La Roma è indubbiamente una squadra speciale.
Per concludere, cosa renderebbe la tua giornata perfetta, da tifoso romanista?
Sono laureato in management sportivo e da qualche anno opero nel mondo del calcio. Il mio giorno perfetto da tifoso della Roma sarebbe quello che mi vedrebbe impegnato “all’interno” della società ben prima del fischio d’inizio, magari aiutando nelle attività mediatiche ed entrando in contatto con i giocatori. Il modo migliore di terminare questa giornata perfetta sarebbe sedersi nel nuovo stadio e vedere i giallorossi vincere una gara decisiva e conquistare il quarto Scudetto!
Twitter: @dawjanik