Domenica gli effetti del risultato potranno non essere immediatamente tangibili ma, come mai prima d’ora, la posta in gioco è estremamente elevata.
La striscia di otto vittorie consecutive è stata interrotta dall’Inter prima della sosta per le nazionali, ma il pareggio contro la squadra di Mancini ha coinciso con il nono risultato utile consecutivo della formazione romanista, che ha raccolto 25 dei 27 punti a disposizione.
Ma, nonostante il periodo di forma straordinario, sono sette i punti che ancora separano la Roma dal secondo posto, occupato dal Napoli, e la Fiorentina e l’Inter continuano a far sentire il fiato sul collo alla formazione di Spalletti.
Il margine d’errore non potrebbe essere più esiguo.
Se il Napoli dovesse battere l’Udinese nella gara delle 12.30, la Roma si troverebbe a dover giocare il Derby con dieci punti di ritardo dalla qualificazione automatica alla prossima Champions League e, con Inter e Fiorentina impegnate anch’esse nel pomeriggio di domenica, la classifica della Serie A al termine della giornata potrebbe apparire ben diversa da come appare ora.
È già stato detto in precedenza ma è bene sottolinearlo ancora: l’incredibile stato di forma ritrovato sotto la guida di Luciano Spalletti non deve venire meno, affinché la squadra possa continuare a lottare per un piazzamento Champions.
In altre parole, ottimo lavoro sino ad ora, ma la missione non è ancora stata compiuta.
In casa Lazio, invece, l’attuale posizione in classifica non può certamente soddisfare i biancocelesti, considerato il terzo posto della scorsa stagione.
Con 18 punti di ritardo dalla Roma, 13 dalla zona Europa League e con una differenza reti uguale a 0, la pressione sarà tutta sulle spalle degli uomini di Pioli, obbligati a fare risultato.
Antonio Candreva e Felipe Anderson sono gli unici due giocatori con più di cinque reti in questa stagione e nelle ultime nove partite hanno raccolto, due vittorie, cinque pareggi e due sconfitte, non trovando la via del gol in più della metà di queste partite.
Ma nonostante i fatti e i numeri, i derby vengono vinti sul campo, non al di fuori. Può sembrare un cliché, ma è proprio vero che le statistiche non contano nulla quando in gioco c’è la supremazia cittadina.
Non c’è bisogno di dirlo né a Luciano Spalletti né a Stefano Pioli. Lo sanno già.
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