20 anni fa, il 14 giugno del 1986, la Roma alza al cielo dell’Olimpico la sesta Coppa Italia della sua storia grazie ad un gol in zona Cesarini di Cerezo.
La Roma, allenata al tempo da un giovanissimo Sven Goran Eriksson, si gioca infatti davanti al suo pubblico contro la Sampdoria la gara di ritorno della finale dopo aver perso l’andata a Genova per 2-1 solo una settimana prima.
I giallorossi, rimaneggiati a causa del fatto che diversi giocatori, Bruno Conti su tutti, sono impegnati ai Mondiali in Messico, affrontano i liguri desiderosi di riscattare un finale di campionato a dir poco amaro: la Roma infatti, nella Serie A 1985-86 dopo aver recuperato ben 9 punti di svantaggio dalla Juventus nel girone di ritorno, butta tutto all’aria perdendo in casa nel penultimo turno contro il Lecce già retrocesso. Ma per il popolo giallorosso c’è tempo per prendersi qualche soddisfazione e il ritorno della finale di Coppa Italia è proprio l’occasione giusta. L’Olimpico romanista lo sa ed è gremito e pronto come sempre a sostenere la sua squadra.
Gli uomini di Eriksson che passano in vantaggio a fine primo tempo con un rigore realizzato da Stefano Desideri e poi spingono nella ripresa per raggiungere il gol che garantirebbe il trofeo. Ma passano i minuti e la sospirata rete non arriva. Allora Eriksson prova il tutto per tutto e nei minuti finali fa entrare anche Toninho Cerezo, che è alla sua ultima gara con la Roma, in procinto di passare proprio alla Samp. Il brasiliano, amatissimo dalla torcida giallorossa, entra in campo all’85’ e dopo soli 4 minuti spinge in rete di testa la palla che consegna la settima Coppa Italia della sua storia al club giallorosso. L’Olimpico esplode e si gode per l’ultima volta il campione brasiliano e per la nuova la vittoria del trofeo che entra quel giorno per la sesta volta nella bacheca del club.
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