Nome: Genzo Okabe
Età: 37
Città: Tokyo
Paese: Japan
Dove sei cresciuto?
“Sono nato e cresciuto a Tokyo”.
Perché hai scelto la Roma?
“Ho vissuto a Roma per nove anni dal 1999 al 2008 dove ho frequentato l’università e il conservatorio di musica. Appena arrivato nella Capitale, sono andato ad abbonarmi. Sono stato in Distinti Sud per tre anni e per questo motivo ho avuto la possibilità di godermi il terzo scudetto all’Olimpico nel 2001”.
Qual è il tuo primo ricordo legato alla Roma?
“Negli Anni 90 la Serie A era il campionato più competitivo e già conoscevo la maggior parte dei giocatori che giocavano in Italia. La prima volta che vidi i miei idoli come Totti, Cafu, Aldair, Montella e co. allo stadio fu come realizzare un sogno”.
Chi è stato il tuo primo idolo giallorosso e perché?
“Francesco Totti a parte, Batistuta è il giocatore che mi ha impressionato di più in assoluto con la sua forza e determinazione. Un campione autentico almeno per la metà del campionato 2000-2001”.
Chi è il tuo allenatore preferito della Roma e perché?
“Fabio Capello. È un allenatore vincente e infatti ha portato il terzo Scudetto alla Roma, una squadra che di certo non era abituata a vincere”.
Qual è il momento più basso che hai vissuto da tifoso della Roma?
“Ci sono stati tanti periodi bui come l’anno dei 5 allenatori, la sconfitta nella finale di coppa Italia ma per me il momento più negativo è rappresentato dalla partita della Champions contro la Dinamo Kiev interrotta dall’arbitro Frisk oppure il derby sospeso dopo la falsa notizia. Sul campo si può perdere, ma nel calcio non dovrebbero esserci intromissioni esterne durante la partita”.
Qual è il tuo primo ricordo legato a un match della Roma?
“Ne ho viste tante e sinceramente non mi ricordo bene la mia prima partita allo stadio. Probabilmente non era un granché. Il primo anno di Capello non andò bene perché finimmo al sesto posto”.
Dov’eri quando la Roma ha vinto l’ultimo Scudetto?
“Come detto ero allo stadio! La partita cominciava alle 15 e intorno a mezzogiorno mentre guardavo il telegiornale, hanno fatto vedere che l’Olimpico era già pieno zeppo di tifosi. All’epoca vivevo a Casetta Mattei e mi sono sbrigato ad andare allo stadio col mio motorino. Quando sono arrivato, non c’era nessun posto libero e ho dovuto guardare tutta la partita in piedi… Era impressionante perché, quando l’arbitro ha fischiato la fine, c’è stata l’invasione di campo ma lo stadio era ancora strapieno. Chissà da dove sono entrati tutti quei tifosi…”.
Ci sono tanti tifosi della Roma in Giappone?
“Come ho detto prima, in Giappone hanno cominciato a trasmettere le partite di campionati esteri negli Anni 90 sul canale satellitare che si chiama WOWOW. Ovviamente il fatto che Hide Nakata giocava in Italia aiutava. Nell’anno dello scudetto ero a Roma ma sono sicuro che da quell’anno in poi tanti appassionati di calcio in Giappone seguono la Magica.”
Qual è la squadra che ti piace battere di più?
“Beh, è troppo scontato. Quando vinciamo il Derby, dopo la partita amo sentire telecronisti e opinionisti laziali”.
Cosa rende la Roma così speciale per te?
“Il calcio è lo specchio della Società e io ho tantissimi amici romani e romanisti. Il calore della gente nei confronti della Roma fa parte della vita quotidiana e si vede da tante cose: leggendo i giornali, ascoltando radio, dalle chiacchere al bar”.
Cosa significa Totti per te?
“Non conosco la Roma senza Totti, anche perché ho cominciato a seguirla dal 1999. Ha sempre dimostrato di essere un Campione, dando la sensazione di poter cambiare la partita in qualsiasi momento. Vorrei vederlo giocare con la maglia giallorossa anche la stagione prossima.”
Chi è il tuo giocatore del presente preferito e perché?
“Adoro tutti i giocatori che militano nella Roma, ma direi Pjanic. Quando lui si accende, fa vedere delle giocate da campione.”
Se potessi incontrare una figura legata al mondo Roma, del presente o del passato, chi sceglieresti e perché?
“De Rossi o De Sanctis perché quando vengono intervistati non sono mai banali e non utilizzano mai frase fatte.”
Quale aspetto ti rende così orgoglioso di essere un tifoso della Roma?
“Da quando sono arrivato a Roma, sono 17 anni che tifo e la voglia di farlo e l’entusiasmo non smettono di crescere. Fa parte della mia vita e continuerà a esserlo fino alla fine!”
L’ultima, quale sarebbe il tuo giorno perfetto da tifoso della Roma?
“Sognare è importante, ma intanto vorrei che vincesse lo scudetto più spesso.”
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