Per Luciano Spalletti la Roma deve sempre avere in mente la volontà di migliorare senza accontentarsi di quello che si è già ottenuto.
Il tecnico giallorosso è soddisfatto del cammino fatto finora dalla sua squadra ma sostiene che l’attenzione va posta nella capacità di migliorare, sempre.
“Stiamo facendo delle belle cose ma penso ci sia sempre un margine per migliorare” ha esordito Spalletti intervenendo ai microfoni di Roma Radio.”L’attenzione va posta là: a qualcosa di nuovo”.
A che punto siamo del suo percorso?
“Cerchiamo di metterci sempre qualcosa di più, chiedo molto ai calciatori. Meglio se chiediamo l'impossibile perché poi quando capita ci facciamo trovare pronti. Quello che mi fa piacere evidenziare in questo periodo è la partecipazione giornaliera a vivere lo spogliatoio e l'allenamento. Questo aspetto mi dà fiducia e mi fa guardare al futuro in maniera positiva”.
Conviene con noi che la squadra è più sicura anche psicologicamente?
“I giocatori si sono appropriati delle proprie qualità, bisognava riportarle in superficie. Nei due anni questa squadra è arrivata due volte in cima perchè qualcuno prima ha fatto un buon lavoro. Quest'anno però il campionato è più competitivo di quello dello scorso anno: sono stati riportati dentro la Serie A calciatori con valori importanti, facendo risalire il livello del nostro calcio”.
Venendo all’ultima vittoria: cosa rimane di Udine?
“Tante belle cose. La squadra si è fatta trovare pronta, il primo pensiero va sicuramente a quello che è stato il riordinare le idee nella settimana e al farsi trovare pronti per il momento che stavamo attraversando”.
Quali sono le sue tre immagini chiave di Udinese-Roma?
“La prima è su come abbiamo condotto la partita, volevamo tenere il pallino in mano. Poi c'è sicuramente il momento nel quale abbiamo saputo soffrire, mettendo dentro più fisicità, forza e convinzione. L'ultimo è quando è entrato Pjanic: è la seconda volta che entra dalla panchina e senza il minimo dubbio fa quello che deve fare e lo fa bene”.
Il gol di Florenzi si dice sia frutto degli schemi provati in allenamento: è vero?
“Lo ha detto Florenzi? Non è vero nulla...i giocatori fanno i ruffiani (ride, ndr). La verità è che è la loro qualità a determinare le giocate e gli schemi. Senza avere quella facilità di farsi trovare 10 metri più avanti, cioè lo spunto che ha Florenzi, senza quello non ci sarebbe schema. Diciamola tutta”.
L’attacco è andato bene: come giudica la priva di Dzeko?
“Edin ha fatto una buona partita sotto l'aspetto dell'impegno e del contrasto, si è fatto trovare dentro al gioco di squadra. E' stato sfortunato all'inizio di testa sul quel cross di Digne però aveva scelto bene il tempo e lo spazio per colpire. E' sicuramente un Dzeko diverso quello visto al Friuli”.
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