“Penso che la nostra squadra abbia fatto passi in avanti fondamentali e abbia svoltato il suo modo di stare in un gruppo e la disponibilità al risultato”, ha dichiarato il tecnico giallorosso a Roma Radio. “Vedo la crescita, proprio nel modo in cui si allenano: è sempre stato così, ma dopo il primo periodo questa sensazione di essere contenti del successo dell’altro è una cosa che si percepisce, si tocca con mano ed è un risultato importantissimo per una squadra”.
C’è più assistenza tra i giocatori?
“Il fatto di voler giocare la palla è importante: il difensore deve difendere, è vero, ma deve anche iniziare l’azione. Recupero e butto via o la rendo giocabile per il compagno per preparargli bene la palla? Si innesca il meccanismo del possesso palla, in cui tutti siamo coinvolti, si tocca palla spesso e si trovano piacere grazie alle qualità che abbiamo. L‘unico rischio è che in questa continuità di possesso nella metà campo avversaria si venga attratti troppo dal metro in più e si rischia di perdere l’equilibrio, un po’ come è successo al Bayern contro l’Atletico. È questo l’aspetto importante: gestire, essere vogliosi di costruire, fare, inventare, ma allo stesso momento essere pronti, quando perdi palla, a non dare distanze e corridoi liberi agli avversari. Questa è la cosa fondamentale quando giochi nella metà campo avversaria e alzi di molto la linea difensiva”.
Radja Nainggolan ormai ha una posizione fissa a ridosso delle punte?
“Nainggolan è un guerriero durante le gare, questo togliere palla agli avversari subito senza farli iniziare gli piace, si trova a suo agio, attacca tutti e ha la possibilità di fare più battute nel pressing. In quella posizione crea difficoltà agli avversari, sicuramente. Bisogna però che rientri velocemente, per aiutarci a fare superiorità a centrocampo”.
Cambiare spesso modulo ora è consueto nel calcio?
“Non abbiamo cambiato molto schema di gioco, siamo rimasti fedeli alla nostra idea e alla nostra intenzione: mettere in campo una squadra che gestisca la partita e che faccia possesso palla, che sia in grado di portare il match a un livello di qualità in cui ci sentiamo a nostro agio. Poi si può scegliere di mettere uno o l’altro in una certa posizione, ma l’aspetto fondamentale è uno: dobbiamo essere padroni del gioco”.
Per molti il calendario della Roma di questo periodo poteva risultare semplice, ma in realtà sono state tutte squadre che vi hanno messo in difficoltà.
“Spesso l’assenza di tensione da risultato ti fa esprimere al meglio. Quando vai a giocare contro squadre e calciatori che hanno giocato di meno e che scendono in campo per riproporsi per l’anno successivo su un palcoscenico di livello diventa comunque difficile A Genova ci ha vinto soltanto la Juventus, quindi vuol dire non è molto semplice come campo”.
Gestire una panchina con così tanti giocatori importanti è facile o crea più ansia?
“Noi in questa metà di campionato, nel limite delle possibilità, abbiamo fatto delle prove di gioco: alcune hanno dato esito negativo, mentre altre delle risposte visibili a tutti. Durante il terzo tempo, cioè il periodo in cui noi siamo a Trigoria tutti insieme, ci alleniamo ed è lì che si delineano le idee e le scelte che poi si concretizzano nella formazione. È da lì che si evidenzia il percorso al quale poi ci si adegua. Viene fuori una una strada che i più bravi stanno percorrendo e gli altri devono essere bravi a inserirsi”.
Nell’ultima in casa tornerà un contributo importante del pubblico.
“Questo fa sempre grande piacere: il calcio è fatto apposta per la partecipazione del pubblico. Dovremmo parlare più di stadio pieno, non di divisioni per le quali non ci si può più muovere. Allo stadio si sta tutti insieme, tutti coinvolti e questa è una bella cosa che succederà domenica. Sono convinto che i giocatori restituiranno la goduria di avere il nostro pubblico a sostegno”.
Ha importanza la differenza di orario rispetto al match del Napoli?
“Non conta niente l’orario, noi non dobbiamo preoccuparci di altro se non di far bene il nostro lavoro. E chiunque ci sia in campo, va bene. Quelli che stanno fuori a Genova sono entrati in campo e hanno ribaltato la partita, Dzeko ha giocato una grande palla, Totti ha rifatto un altro grandissimo gol e ha partecipato alla manovra della squadra prendendo punizioni e venendo a lottare a metà campo. Il gioco comincia a farsi simpatico”.
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