“È un momento molto bello. Arrivare a 25 anni in una squadra come la Roma è una cosa bellissima. I miei compagni sono stati bravi con me, mettendomi subito a mio agio e li ringrazio”.
Il terzino portoghese, nelle ultime due stagioni in Serie A nell’Empoli ha collezionato 70 presenze in campionato.
Come vedevi la Roma quando l’hai affrontata da avversario?
“La Roma è sempre stata una squadra difficile da affrontare, con grandissimi giocatori. Mettevano in difficoltà chiunque ma era bellissimo giocare contro tutti i campioni che ha in rosa”.
Ora come vivi l’idea di giocare in una squadra con grandi obiettivi come la Roma?
“La vivo tranquillamente. Se la Roma mi ha preso ci sarà un motivo. Sono consapevole delle mie qualità, so quello che posso dare alla squadra e so quello che la squadra può dare a me. Con l’aiuto dei miei compagni e il mio impegno, penso che potremo fare bene quest’anno”.
Sei d’accordo con Strootman che ha detto che la Roma è attrezzata per lottare per lo Scudetto?
“Sono d’accordo con Kevin. Se daremo continuità agli ultimi sei mesi che ha fatto la squadra avremo delle possibilità. Se giocheremo tutte le partite come finali tutto potrà accadere”.
Pensi che cambierà il tuo modo di giocare rispetto a Empoli?
“Per ora non credo che cambierà tantissimo. Cercherò di attaccare di più, senza dimenticare la fase difensiva. Essendo la Roma riusciremo ad avere più possesso palla e quindi potrò spingere di più”.
State lavorando molto sui cross per la fase offensiva?
“Non abbiamo lavorato specificamente su quello. Stiamo dando continuità al lavoro basato su forza e intensità. Più avanti approfondiremo altre situazioni”.
C’è qualche caratteristica che pensi che dovresti migliorare?
“Posso e devo migliorare in tutto. Ho 25 anni, finché giocherò cercherò di migliorare”.
Ti senti un calciatore simile o diverso dal tuo predecessore Lucas Digne?
“Non mi piace fare dei paragoni, Digne ha fatto bene qui. Io cercherò di fare del mio meglio e scrivere la mia storia”.
Hai giocato con Skorupski e PAredes all’Empoli: ti hanno spiegato il significato di giocare nella Roma e quelo del Derby?
“Non solo loro, l’ho sentito dal primo giorno in cui sono arrivato all’aeroporto, non c’è bisogno di spiegazioni. Il Derby di Roma l’ho sempre seguito in TV, so che è molto sentito e molto importante.”.
Da portoghese, cosa ha significato la vittoria all’Europeo?
“Ha significato tantissimo. Il Portogallo è un paese piccolo, siamo 11 milioni, non potete immaginare la gioia. Non avevamo mai vinto nulla, è stato fantastico. Spero un giorno di poter giocare in Nazionale”.
Ti senti poco considerato dalla Nazionale?
“Entrare in Nazionale è un mio sogno e un mio obiettivo, ma penso solo a fare bene con la mia squadra. Se arriverà la chiamata sarò felice, altrimenti continuerò a lavorare”.
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