Abbiamo chiesto a Diego Perotti di comporre la sua squadra ideale di tutti i tempi e l’esterno giallorosso ci ha dato un 4-3-3 pieno di leggende.
Andiamo a scoprire il suo dream tram...
“Era velocissimo di gambe, faceva delle parate impossibili quando stava al cento per cento. Mi sono sempre piaciuti i portieri brasiliani, nonostante io sia argentino.”
“Bravissimo a percorrere sempre tutta la fascia, andata e ritorno. Giocava bene a calcio, sapeva crossare nel modo giusto. Da piccolo mi è sempre piaciuto come terzino. E poi so che a Roma è una leggenda…”.
“Difensore argentino, una fonte di ispirazione per la forza e la grinta che metteva in campo. L’ho ammirato sempre”.
“Si tratta di uno dei calciatori più forti che io abbia mai visto. Ero piccolo quando era in attività, ma poi ho osservato molti suoi video. Giocava bene a calcio, era forte con i piedi e di testa. Uno dei difensori più completi al mondo”.
“L’ho sempre ammirato per la forza che aveva: nonostante il tiro potente riusciva a mantenere una precisione straordinaria. Anche lui, come Cafu, era bravo a percorrere tutta la fascia, dalla difesa all’attacco. Incredibile”.
“Faceva giocare tutta la squadra, un giocatore pazzesco. Senza il problema al ginocchio avrebbe avuto tutte le carte in regola per diventare uno dei migliori di tutti i tempi”.
“Una classe fenomenale. Utile alla squadra con le sue giocate, riusciva ad arrivare in porta in un batter d’occhio. Troppo completo, davvero. I giocatori con il suo stile mi piacciono tantissimo”.
“Scelgo lui perché a centrocampo serve uno con tanta corsa nelle gambe e che faccia il lavoro sporco. La grinta che aveva in campo si vede anche oggi da allenatore”.
“Lui è il mio enganche, il trequartista. Uno dei migliori di tutti. Era il mio idolo da piccolo, dopo i fenomeni Messi e Maradona è uno dei più forti. L’ho ammirato sempre e ho avuto anche la fortuna di giocarci insieme al Boca quando sono stato lì sei mesi”.
“È il migliore di tutti i tempi. Descrivere le sue doti è quasi superfluo. E non c’entra il Mondiale vinto. Oltre alla classe fenomenale, portava alla squadra grinta e una forza mentale uniche al monto”.
“Dopo Maradona viene lui. Forse segna di più, fa dei gol bellissimi: da destra, da sinistra, su punizione. Tra quelli in attività è il migliore, senza dubbio”.
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