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L'opinione: cosa ci dicono le parole di Spalletti sulla direzione intrapresa dalla Roma

Opinione: cosa ci dicono le parole di Spalletti sulla direzione presa dalla Roma

“Potrei fare i complimenti ai miei giocatori per la prestazione, ma questo vorrebbe dire vivere in una favola e non guardare in faccia la realtà. Noi siamo la Roma e dobbiamo giocare da Roma – dobbiamo entrare in questi stadi e mostrare alla gente chi siamo. Dobbiamo migliorare e dobbiamo farlo velocemente perché così non va bene. Dobbiamo fare meglio”

“Potrei fare i complimenti ai miei giocatori per la prestazione, ma questo vorrebbe dire vivere in una favola e non guardare in faccia la realtà. Noi siamo la Roma e dobbiamo giocare da Roma – dobbiamo entrare in questi stadi e mostrare alla gente chi siamo. Dobbiamo migliorare e dobbiamo farlo velocemente perché così non va bene. Dobbiamo fare meglio”

- Luciano Spalletti

Queste sono solo alcune delle parole pronunciate da Luciano Spalletti immediatamente dopo la sconfitta per 2-0 subita dalla Roma in casa del Real Madrid, che ha comportato l’eliminazione dei giallorossi dalla Champions League con un punteggio complessivo di 4-0 nelle due gare degli ottavi di finale.

Vale la pena leggere l’intervista completa per quello che si può evincere circa la situazione attuale della Roma, sulla strada già fatta e quella ancora da percorrere.

Luciano Spalletti è stato schietto, diretto ma anche premonitore. Non ha usato giri di parole o cercato di minimizzare quello che era successo. Sì, Mohamed Salah e Edin Dzeko avrebbero potuto – anzi, dovuto – mettere un paio di palloni alle spalle di Keylor Navas per rendere la doppia sfida più interessante.

Quanto le loro reti avrebbero potuto cambiare la storia di questi ottavi di finale è impossibile da dire – un Real Madrid ferito potrebbe essere molto più pericoloso di uno che si trova a difendere comodamente due gol di vantaggio, senza dover per forza spingersi in avanti lasciando spazi potenzialmente invitanti per gli uomini di Spalletti. Lo stesso allenatore ha fatto notare come il Real Madrid non fosse la squadra irrefrenabile dei momenti migliori; il terzo posto in campionato e l’esonero di Rafa Benitez confermano come questa stagione non sia stata finora positiva e come le merengues potessero essere davvero messe in difficoltà.

Spalletti lo sapeva e la sua reazione post partita è stata la conseguenza del fatto che le sue aspettative fossero andate deluse. La rinascita della Roma sotto la guida del toscano è stata a dir poco spettacolare, ma l’aver affrontato un avversario difficile non significa che si debba essere orgogliosi di una sconfitta.

Non c’è davvero nulla da lodare quando si esce da una competizione: come sottolineato da Spalletti, ci sono alcune partite che “fanno la storia del calcio e ti offrono una scorciatoia per arrivare al successo”.

Quando parliamo di sfide tra squadre spagnole e italiane, molti ricordi riaffiorano alla mente. Pensiamo al Milan di Arrigo Sacchi contro il Real Madrid, all’Inter di José Mourinho contro il Barcellona di Pep Guardiola o anche alla Roma stessa contro i Blancos appena otto anni fa, quando superò il turno dopo aver vinto entrambe le gare con il punteggio di 2-1.

È in quei momenti che le buone squadre diventano grandi e alcune volte le grandi squadre diventano leggendarie, ma quelle squadre fanno quello che ogni squadra di calcio è chiamata a fare: mettere la palla in fondo alla rete.

Questo, chiaramente, non significa che non ci sia nulla da cui ripartire, che la prestazione offerta nel doppio confronto sia stata da buttare o che la squadra sia stata umiliata e surclassata in ogni aspetto del gioco. Bisogna riconoscere che la Roma è andata al Bernabeu e non si è fatta schiacciare; che una squadra che si presentava con una difesa e un centrocampo colpiti dagli infortuni ha saputo tenere testa a una delle squadre più costose mai assemblate, sia sul proprio campo che su quello avversario. E che, se ci fosse stata maggior concretezza, la doppia sfida avrebbe potuto avere un esito diverso.

Questo è, appunto, quello che Spalletti voleva dire.

Opinione: cosa ci dicono le parole di Spalletti sulla direzione presa dalla Roma