“Il motivo per cui sono qui è la fiducia che la Roma ha riposto in me da subito”, ha dichiarato il 23enne brasiliano. “Mi hanno presentato un grande progetto di lavoro e mi hanno trattato da grande portiere. Sono qui da pochi giorni ma sono sicuro che la Roma sia la scelta giusta e che mi ci troverò molto bene con la mia famiglia”.
Ci descrivi le tue caratteristiche?
“È difficile parlare di me stesso, ma mi ritengo un portiere rapido, con un buon senso della posizione tra i pali ma anche in campo quando la palla è in attacco. Cerco di vivere attivamente la partita e far ripartire l’azione. Posso migliorare su tutti gli aspetti e qui alla Roma lavorerò per farlo”.
Spalletti ti ha già chiesto qualcosa di particolare in allenamento?
“Ho parlato con lui. Mi ha spiegato come mi devo comportare in campo, come far ripartire l’azione da dietro. Sono molto felice di essere qui, in un club che ha avuto nelle sue fila Paulo Roberto Falcao, un idolo sia per i tifosi della Roma sia di quelli dell’Internacional: spero di ripercorrere le sue orme”.
Hai già notato differenze di allenamento rispetto al Brasile?
“Qualche differenza c’è negli allenamenti specifici sulla tecnica dei portieri. Con il resto della squadra più o meno è lo stesso”.
La costanza di rendimento può essere il tuo valore in più qui alla Roma?
“Io sono concentrato sul lavoro quotidiano, per migliorare l’intesa con tutti i compagni. Ho sempre avuto presente che per un portiere la regolarità di rendimento è fondamentale. Ho sempre cercato di mantenere la costanza, ci sono riuscito all’Internacional e voglio riuscirci anche a Roma”.
Hai scelto il numero 19 per un motivo particolare?
“No, non ha un significato particolare. Anche in precedenza non ho mai scelto numeri particolari. Nell’Internacional avevo il 22, poi l’1. In Nazionale ho l’1. Qui il 19 l’ho scelto perché era disponibile”.
Come ti senti a giocare nella stessa squadra di Totti?
“Per me significa moltissimo. È un grandissimo onore giocare con un idolo del calcio italiano e mondiale. Il figlio di mio fratello si chiama Francesco proprio in omaggio a lui. Non ci ho ancora parlato molto, dato che non conosco l’italiano”.
Ti aspetti di ambientarti velocemente a Roma?
“Roma è una città simile a Porto Alegre, almeno per quanto riguarda il clima. La difficoltà maggiore al momento è la lingua, ma non credo che troverò problemi. Ho già iniziato a studiare l’italiano in Brasile
Anche in Brasile c’è un’attenzione particolare al gioco con i piedi del portiere?
“Da sempre ho cercato di giocare anche con i piedi, per diventare un portiere moderno tenendo un occhio sul calcio europeo. Questo sport va avanti, si evolve e non si può restare indietro. Esistono ancora dei pregiudizi, come quelli dei tifosi che rumoreggiano quando si passa la palla indietro al portiere. Quando ero all’Internacional ho sempre cercato di giocare la palla con i piedi, ancora di più con la Nazionale visto che ci sono molti giocatori che giocano in Europa. Mi metto sempre a disposizione dei compagni per essere una risorsa aggiuntiva”.
Hai avuto modo di parlare con l’ex portiere della Roma Doni?
“Non ho avuto modo di conoscerlo ma l’ho visto giocare con la Roma e con la Selecao”.
Il fatto che la Roma si stia interessando a un altro portiere come Szczesny, è uno stimolo o un fastidio?
“Per me non è un problema importante. È un grande portiere, ha fatto bene alla Roma e sono sicuro che ci sarà una concorrenza leale tra noi. Sono molto concentrato sul mio lavoro e sono felice di essere qui. Non do importanza a quello che succede fuori dal campo. Sono qui per dimostrare il mio valore all’allenatore, ai tifosi e a chi mi ha dato fiducia e mi ha voluto qui”.
Speravi di fare qualcosa di più con il Brasile in Coppa America?
“Speravamo di fare meglio, volevamo vincere il torneo ma il calcio è così. Il Brasile sta attraversando un periodo difficile, di ricostruzione ma il nostro obiettivo è di tornare a dare soddisfazioni ai tifosi brasiliani e a tutti gli appassionati di calcio”.
Preferisci Buffon o Neuer?
“Sono cresciuto con il mito di Buffon. Quando ero bambino era il mio idolo. Nel calcio degli ultimi anni ho apprezzato anche Neuer. Buffon forse è migliore tecnicamente mentre Neuer si avvale più della sua forza fisica e della velocità. Ammiro entrambi pur considerando le differenze tra i due”.
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