“Dzeko secondo me arriverà a 20 in questa stagione”, ha dichiarato il tecnico giallorosso. “Ma non è questa la soluzione della Roma. Secondo me contano altre cose, conta la partecipazione alla squadra. Io voglio che Dzeko sia dentro il nostro progetto, dentro le nostre soluzioni”.
“Va bene da questo punto di vista quello che abbiamo fatto vedere l’anno scorso, ma se a quello ci si aggiunge la fisicità di Edin, si fa di sicuro qualcosa in più. I numeri dicono che la squadra dell'anno scorso era perfetta. Bisogna però cercare sempre una forza maggiore, delle soluzioni in più e con Dzeko le avremo”.
Per l’allenatore giallorosso la prestazione determina tutto, reti comprese.
“I gol sono un dato che serve ad evidenziare le cose più visibili ed eclatanti, ma dietro a questo c’è il lavoro di squadra. Serve quindi sacrificio, il modo giusto di lavorare, l’essere stretti e corti tra le linee, il rendersi disponibili a sprecare 50 metri in più per creare densità in una zona del campo”.
“Un calciatore che parte e percorre la strada che va dal suo limite del campo fino all’area avversaria, copre uno spazio che molti dei suoi compagni avrebbero potuto fare con meno tragitto. Poi magari gli avversari riconquistano e magari segnano proprio perché il giocatore non è rientrato e non ha coperto uno spazio difensivo. Bisogna essere dentro i movimenti e il gioco di squadra. Altro esempio, uno a fine gara può avere anche il 100% dei passaggi positivi nei dati finali, ma magari ne ha fatti pochi di passaggi: se si toccano due palloni sono pochi, bisogna anche sbagliarne anche alcuni. Bisogna guardare quindi a tante cose, al lavoro di squadra e non solo alle individualità“.
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