Oggi a raccontarsi è colui che ha realizzato il rigore decisivo nella Finale Scudetto contro la Juventus: Lorenzo Grossi…
1. “Il mio primo ricordo calcistico è legato a delle fotografie della mia prima volta allo stadio: avevo solo due o tre anni e mio padre mi portò a vedere la mia prima partita. Ovviamente non ricordo nulla in maniera diretta, neanche che partita fosse, ma lego a quelle foto il mio primo contatto con il calcio”.
2. “Da bambino, come tutta la mia famiglia, tifavo Roma. Il mio primo idolo è stato Francesco Totti, per gli anni in cui lo sto vivendo ma anche per i racconti di mio padre: me ne parlava sempre, durante ogni partita. Il simbolo di Roma, il Capitano”.
Questo contenuto è fornito da una terza parte. A causa delle tue scelte riguardo la policy dei cookie
sul nostro sito, questo contenuto esterno non può essere visualizzato.
Se vuoi vederlo modifica le tue impostazioni sui cookie premendo uno dei due tasti seguenti.
3. “Il calcio è lo sport che pratico da sempre: ho iniziato a giocarci a quattro anni e mezzo. Sono stato per sette anni alla Vivace Rocca Priora, poi per due anni ho giocato al Tor Tre Teste e infine la Roma, per la quale gioco per la sesta stagione”.
4. “Il mio primo ruolo era quello di trequartista, poi gradualmente sono diventato centrocampista arretrato e difensore centrale. I miei punti forti sono la fisicità e la mia abilità nelle letture difensive, mentre penso di dover migliorare nel palleggio e nella tecnica”.
Questo contenuto è fornito da una terza parte. A causa delle tue scelte riguardo la policy dei cookie
sul nostro sito, questo contenuto esterno non può essere visualizzato.
Se vuoi vederlo modifica le tue impostazioni sui cookie premendo uno dei due tasti seguenti.
5. “Nel mio percorso ho cercato di prendere sempre il meglio da tutti gli allenatori che ho avuto, ma ciò che è stato fondamentale per me è stato il sostegno costante della mia famiglia. Ora il mio obiettivo è di riuscire a esordire in una partita ufficiale con la Prima Squadra e di rimanerci in pianta stabile e il più a lungo possibile”.
6. “Il calciatore che ammiro di più nel mio ruolo è Sergio Ramos, per il suo anticipo e la sua furbizia nel capire preventivamente come si svilupperà l’azione. In più è un grande campione, punto fermo sia del Real Madrid sia della nazionale spagnola. Quello più forte di sempre non può che essere Messi: è un extraterrestre, non c’è nessuno che abbia fatto o che possa fare quello che lui fa abitualmente da anni”.
Confermo di aver preso visione della privacy policy.
© 2018/2024 Soccer S.r.l. – P.IVA 09305501000 - tutti i diritti riservati. I nomi AS Roma, i loghi e le immagini sono marchi registrati o non registrati di Soccer S.r.l. Tutti gli altri marchi possono essere di proprietà dei rispettivi titolari.