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La conferenza di Luciano Spalletti in vista di Roma-Udinese

La conferenza di Luciano Spalletti in vista di Roma-Udinese

II testo integrale della conferenza stampa di Luciano Spalletti in vista della sfida contro l’Udinese. “Faccio il punto sugli infortunati. Torosidis è fermo per un problema alla coscia destra, Florenzi ha invece un fastidio al polpaccio destro. Seck torna invece oggi e si allena con il gruppo perché le ultime sessioni le aveva saltate”

II testo integrale della conferenza stampa di Luciano Spalletti in vista della sfida contro l’Udinese.

“Faccio il punto sugli infortunati. Torosidis è fermo per un problema alla coscia destra, Florenzi ha invece un fastidio al polpaccio destro. Seck torna invece oggi e si allena con il gruppo perché le ultime sessioni le aveva saltate”.

Quanto può pesare la sfida contro il Porto?

“Da questa sfida ne siamo usciti abbastanza bene. Ci eravamo arrivati anche con qualche dubbio, dato il livello di partite che eravamo andati ad affrontare prima. Ma durante il match il comportamento è stato corretto. La squadra è pronta e ha preso una spinta positiva: ha consapevolezza della propria forza”.

Che Udinese troverete?

“Sono bravi, hanno una società che chiarisce a tutti subito le intenzioni. Prendono ragazzi giovani, piccoli fenomeni, li fanno giocare, ne hanno moltissimi in tutti i ruoli e possono cambiare formazione. Hanno forza, corsa e sotto l’aspetto della battaglia sarà una partita dura. Ci sarà da lottare, però non hanno più Di Natale, che ha smesso e senza di lui perdono sicuramente qualcosa. Aggiungerei che come ho già detto altre volte, che Iachini lo conosco bene e so quello che sa trasferire alla squadra. Sarà un’avversaria pronta e forte. Non lasciamoci ingannare dal risultato che hanno ottenuto contro lo Spezia, dove ho diversi amici che mi hanno confessato come a loro sia andato bene tutto, mentre all’Udinese è andato tutto male. In certi casi la sfortuna può fare la differenza”.

A Oporto il centrocampo è sembrato un reparto in forma, ma manca forse uno che dà leggerezza nel possesso palla?

“Noi abbiamo Strootman al posto di Pjanic e Strootman è più forte di Pjanic, abbiamo Paredes al posto di Pjanic e Paredes è più forte di Pjanic. I più forti rispetto ai partiti ci avanzano e noi siamo a poso. Sotto l’aspetto della qualità c’è anche Gerson che ha buone doti e caratteristiche: deve solo calarsi bene nella realtà e nel nostro tipo di calcio. E proseguo, così si elemina una delle possibile domande. Con l’arrivo di Peres c’è la possibilità di far giocare Florenzi più avanti. Per il momento siamo a posto così. Si può migliorare tutto, si potrebbe anche pensare a un altro giocatore a centrocampo, però per il momento stiamo fermi così e abbiamo la certezza, se non ci succede qualcosa in particolare, di avere le qualità che ci vogliono per giocare il nostro calcio e per evidenziare la nostra forza”.

Provocazione: lei andrebbe allo stadio parcheggiando a due chilometri di distanza?

“Se lo stadio si riempie tutto penso che qualcuno debba mettere la macchina per forza di cose un po’ più distante. Due passi in più li ordinano tutti i dottori, le cose belle della vita sono poche ed è meglio gustarsele perché son contante e non si conosce quello che verrà il giorno dopo. È meglio viverle subito, la Roma è una bella cosa, una bella realtà: viviamo tutto quello che è spettacolo ed è coinvolgente. È la Roma è così, the Roma way”.

In queste quattro partite in undici giorni ci sarà bisogno turn over?

“Proprio perché siamo all’inizio e ci sono quattro partite così ravvicinate, i ragazzi avranno una bella botta fisica e psicologica. Quindi qualcosa cambieremo dietro, in mezzo e davanti. Soprattutto perché io ho una squadra forte nella sua totalità, non ho una formazione forte, ho un gruppo di giocatori forti. Li voglio usare perché così possono far valere la qualità. Non faccio la formazione per accontentare nessuno, quelli che vengono con il musino perché non hanno giocato, non giocano nemmeno la prossima. Se vengono con le giuste intenzioni noi li teniamo in considerazione perché non abbiamo fatto una rosa per tenere fermi i calciatori, nessuno avrà queste difficoltà nella nostra rosa”.

Spalletti conf

Bruno Peres ha sempre giocato quarto della linea difensiva e ha qualità di spinta. Può giocare a destra e a sinistra. Poi i destri a sinistra possono giocare tutti. Sono i sinistri che sono più in difficoltà a destra. Ma noi abbiamo uno che lo può fare, Emerson, che sa giocare anche a destra, non solo a sinistra. Poi Jesus è uno che se messo in fascia è più forte in fase difensiva e subisce meno rispetto a Peres e a Mario Rui o a Rudiger. Non ci scordiamo Rudiger. Noi abbiamo pensato a Bruno Peres perché fra un po’ rientra Rudiger che può giocare anche a sinistra, tosto e compatto. Io di questo gruppo qui mi fido moltissimo. È una delle formazioni più forti che io abbia mai allenato in carriera, ne ho avute anche altre: ma questa è forte forte

- Luciano Spalletti

Farà una scelta definitiva come portiere di questa stagione?

“No, Szczesny si è allenato poco in questo periodo. Ma Szczesny è uno di quelli che ha meritato di giocare questa partita qui nel campionato precedente, lo ha meritato anche El Shaarawy. Poi si scelgono i migliori però. Aggiungo un dettaglio. Noi non abbiamo la responsabilità dei mancati introiti economici della Roma (in caso di mancato accesso alla Champions League, ndr), noi dobbiamo dare ai giocatori il merito di potersi giocare questa entrata. Loro hanno creato questa opportunità, non come sento dire che “se la Roma non va in Champions perde perde perde”. Loro hanno meritato di ribaltare questa situazione, uno di questi è Szczesny, per cui viene preso in considerazione per ogni partita. Dipende da loro e da quello che fanno vedere loro. I discorsi di dieci anni fa sono differenti da ora, siamo andati avanti. Prima si facevano otto chilometri in una partita, ora se ne fanno dodici, tredici. Si pensa più veloce. Il portiere non è che sta comodo a casa e ha la maglia titolare. Una volta era così, nel mondo nuovo le cose cambiano. Io sono l’allenatore e cerco di sbagliare il meno possibile, come tutti sbaglio ma scelgo in base a quello che loro mi indicano”.

Ieri Bruno Peres ci ha confessato di essere stufo di vedere vincere sempre la Juventus.

“Oggi Bruno Peres comincia a pedalare e poi noi le vogliamo vincere tutte. Non si sceglie nulla, anzi: noi scegliamo la vittoria, vogliamo vincere tutte le partite, montare sopra a tutto ciò che passa. Poi c’è il confronto con Juventus, ma anche con Napoli, Milan, Inter, Fiorentina: non credete che non ci siano anche gli altri. Non credete che siano tutte peggio della Roma, è una presunzione che non vi posso concedere. Noi come ho detto prima siamo forti e fin da subito dobbiamo cominciare ad essere anche grandi”.

Tempo fa parlò dell’impatto delle tournée sulla preparazione: come sta la Roma?

“In estate abbiamo impostato un inizio di lavoro. Ci sono diverse cose da fare per raggiungere un certo livello. E in questo periodo ci sono le amichevoli, durante le quali i media vanno a trarre delle conclusioni sui calciatori e sul tipo di squadra che abbiamo senza pensare al programma di allenamenti che facciamo ogni giorno. Siccome i media sono una voce importante e ci fa piacere anche ricevere le critiche, noi dobbiamo stare attenti a comporre nel miglior modo lavoro e amichevoli. A proposito di giudizi, io ho Mario Rui e gli ho fatto portare i giornali portoghesi. Vogliamo fare un confronto con quello che hanno detto loro? C’è differenza. Ho letto cinque insufficienze dopo un pareggio a Oporto, con una squadra che è stata in difficoltà soltanto quando è rimasta in dieci. Se avessimo realizzato tutte le occasioni avremmo vinto le partita. Ognuno poi è giusto che scriva quello che gli pare. Il comportamento del nemico sincero, però, è una qualità che apprezzo”.