“La squadra è ovviamente dispiaciuta per la prestazione”, ha dichiarato il tecnico toscano in conferenza stampa. “Quando dico che qui a Roma è tutto raddoppiato significa che una partita così la senti sul groppone e dentro la testa. Bisogna quindi fare analisi approfondite, senza incutere timore nei ragazzi”.
“La nostra tifoseria non sarà contenta del gioco attuale e dei risultati. Nell’approfondimento del match non voglio appesantire le squadra fisicamente, però, ci vuole partecipazione e dialogo. Abbiamo approfondito i punti fondamentali del comportamento di squadra, siamo stati insieme molto. In queste 48 ore prima di arrivare alla partita è meglio alleggerire il carico di lavoro, perché si rischia di farci male. Dopo la partita di Europa League verranno nuovamente approfonditi altri concetti. I ragazzi però sono consapevoli della situazione. Sono professionisti e calciatori della Roma. Dobbiamo metterci impegno, attenzione, sviluppo sul campo. Hanno voglia di rimettere a posto delle cose, il prima possibile”.
I giallorossi hanno perso l’occasione di poter disputare la Champions League nella stagione in corso a causa della sconfitta interna contro il Porto del mese di agosto, ma per Spalletti bisogna solo guardare al futuro.
“È una di quelle cose dure da buttar giù, ma tornare un’altra volta lì significa fare un passo indietro. Io vorrei rivolgermi al futuro, perché è lì che passerò il resto della mia vita. La mia possibilità di rimanere a vivere a Roma passa da lì, dai prossimi risultati. Si passa da quella direzione. Li ho scelti io questi calciatori, io credo in loro come ho già detto più volte e sarà così, fino al momento in cui rimarrò a Roma. Questa è la mia squadra e sarà così fino alla fine. Hanno delle qualità, l’ho potuto constatare. Sia tecniche, sia mentali. Poi qualcuno ha un’età diversa, è meno maturo e a volte si prova a migliorarlo. È una squadra forte, però, sotto tutti gli aspetti. E rimarrà forte finché io rimarrò alla Roma”.
Che pericoli deve aspettarsi la Roma domani? Siete preparati sull’Astra?
“L’ho vista assieme ai miei collaboratori e poi c’è Lobont che li conosce abbastanza bene, lo abbiamo coinvolto in un’analisi approfondita dell’avversario. Hanno vinto le ultime due partite. In qualsiasi tipo di calcio in quella situazione c’è entusiasmo. È una squadra in salute mentale e fisica, ha vinto in casa 1-0 e fuori casa 2-0. Șumudica è un allenatore che ha fatto una carriera particolare, ha cambiato spesso team, è abituato a organizzare la squadra ed è bravo a farle cambiare veste. Ha giocato con i tre e con i quattro dietro. Questo club l’anno scorso ha vinto il campionato e ha dei giocatori che hanno fatto un percorso internazionale nella loro carriera. Alibec è un centravanti molto interessante, sembra sia stato acquistato dallo Steaua. È un mancino naturale, forte fisicamente, riceve palla sui piedi e ha numeri sia per mandare in porta i compagni sia per finalizzare l’azione. Ha poi dei giocatori dietro, come Fabricio che inizia l’azione e sa giocare. Io penso che vengano qui a fare una partita di attesa, con molta attenzione, bravi a sfruttare l’episodio che potrà capitare. Diventerà ancora più insidioso, si metteranno chiusi sena dare spazi e a verticale dritto per dritto quando riceveranno palla”.
Castan a fine partita contro il Torino ha criticato la sua gestione. Perché molti si sentono in diritto di parlar male della Roma?
“Quando uno gioca nella Roma e va a giocare in un club sulla carta di forza inferiore ha sempre una reazione. Dobbiamo utilizzare i calciatori che riteniamo più forti. È questa la nostra strada. Alla base deve esserci un po’ di attenzione nel parlare, ma dipende da chi vuole accusare. Io so quello che devo fare: tentare di creare una Roma sempre più forte, perché solo attraverso questa strada posso vincere. Anche se poi ci sono situazioni di mercato che sono determinate dai soldi. A volte tu penalizzi una cosa per rafforzarne un’altra, ma l’obiettivo è sempre migliorare. Nel mio lavoro non ho bisogno di tantissimi collaboratori o di un numero di persone che intervengono sul mio ruolo. Ho bisogno intorno a me di persone che hanno qualità, di persone con le quali ho un buon rapporto e complicità e dialogo, che ho con questa società. Ma non voglio molte interferenze sul mio ruolo, come non interferisco con la società ma tutti siamo uniti verso lo stesso intento: cioè migliorare la Roma e fare dei risultati da Roma soprattutto per il nostro pubblico.
Ci sarà turnover con Alisson, Iturbe, Gerson come contro il Plzen?
“Qualcosa si cambierà anche perché c’è un’altra partita ravvicinata, però non è che questi giocatori siano obbligatoriamente peggiori degli altri. Sono sempre figli della Roma, sempre giocatori che fanno parte della rosa della Roma. Io domani voglio vincere la partita, i cambiamenti saranno mirati al raggiungimento della vittoria. Altrimenti non farei turn over. Alisson è un portiere forte e lo faccio giocare. Ci saranno anche altri giocatori che vorrò far giocare tipo Paredes che ho impiegato meno nelle ultime partite. Turnover sì, ma le riserve di undici lupi sono altrettanti lupi”.
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