Si tratta di Alisson Becker, portiere titolare nelle gare di coppa, che ieri sera si è distinto per un intervento decisivo al minuto numero 80 su un tiro ravvicinato di Marek Bakos.
“Una palla vicina è difficile, è istinto…”, ha dichiarato il brasiliano. “È stata una buona partita, abbiamo fatto bene e abbiamo avuto tante occasioni. Loro hanno avuto qualche opportunità. Io ho fatto un buon lavoro, ho aiutato la squadra e sono felice”.
Alisson ha esaltato le qualità del compagno di squadra e mattatore del match con una tripletta Edin Dzeko.
“È in un gran momento, è un grande giocatore. In Brasile vedevo le sue partite quando giocava al Manchester City, è bravissimo. Quando sono arrivato a Roma ho visto i suoi allenamenti ed è fortissimo”.
La tua principale caratteristica è la reattività?
“Mi diverto quando sono uno contro uno, è il momento di lavorare (ride, ndr)”.
Come ti è venuto in mente in Brasile di fare il portiere?
“Anche in Brasile c’è un’ottima scuola di portieri, iniziata da Taffarel che è stato il primo ad arrivare in Europa. Sono cresciuto guardando lui, Dida, Julio Cesar. Sono stato portiere fin dall'inizio, non mi piaceva stare in attacco o a centrocampo”.
Con i piedi te la cavi bene…
“Si, anche in Brasile giocavo con i piedi, così deve fare un portiere moderno. Poi al mister piace se il portiere gioca con i piedi”.
Ogni tanto giochi per divertimento in mezzo al campo?
“Quando sono in vacanza mi piace giocare in attacco, segno come Edin (ride, ndr)”.
È vero che fare il portiere in una grande squadra è sotto certi aspetti più difficile?
“Si, devo parare due volte a partita, ci alleniamo anche per questo”.
Quanto ti arrabbi quando prendi gol?
“Al 100%. È sempre brutto prendere gol, anche quando prendi solo un gol in vittorie come quella di eieri e gli altri vedono che non sei riuscito a mantenere la porta inviolata in una partita semplice”.
In Sudamerica il portiere si tuffa subito, qui invece insegnano a fare il passetto prima.
“Si, qui ci si allena sulla corsa. In Brasile più sulla forza e di tuffarsi subito alla partenza della palla. Questo è buono perché ho imparato la forza e ora la posizione e il piazzamento”.
Falcao ha detto che sei un professionista molto serio… Non sei matto come Szczesny?
“Anche io sono un po’ matto, ma sono anche tranquillo. Sono sempre con la testa sull'allenamento”.
Hanno cercato in tutti i modi di creare una contrapposizione con Szczesny, invece voi avete una grande rapporto…
“Si, anche per noi è una buona occasione per crescere. Sono migliorato dal primo giorno che sono arrivato alla Roma. Szczesny ha fatto un buona lavoro qui l’anno scorso, è una grande persona e questo è buono per me, per lui e per la squadra”.
Fuori dal campo la tua passione è la chitarra...
“Mi piace suonarla in compagnia con gli amici. Qui con i brasiliani siamo molto amici, Juan Jesus lo conosco da 10 anni e facciamo tutto insieme. Mi piace fare il barbecue e ho comprato un pianoforte. La chitarra la suono abbastanza bene, con il pianoforte devo migliorare (ride, ndr)”.
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